Il bruco e la farfalla

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Certo che l’animo di un tifoso è un puzzle complicatissimo. Difficile da assemblare anche per Freud. Dunque, sono esacerbata. La brillante operazione Caldara mi va di traverso. Spiegatemi. Prestito non oneroso per 18 mesi. Diritto di riscatto a 15. Se riescono a recuperarlo, ce lo portano via a poco. Altrimenti ce lo restituiscono senza aver speso una lira. E voglio sperare che, almeno, gli paghino l’ingaggio intero. Ma non ne sono poi così sicura. Potessimo schierare Koulibaly, non farei una piega. Invece gioca titolare Musacchio e dall’Atalanta ci siamo fatti dare in prestito Kjaer. Per forza che la Dea ci sta davanti anni luce! Prospettive che sembrano delinearsi all’orizzonte? Piatek da svendere insieme a Paquetà. E’ troppo, maledizione al secchio! Invece di imprecare a più non posso, modello scaricatore di porto, cedo alla mia naturale, innata finezza. Mi limito a proporre un esame antidoping per Boban e Maldini. Il mio pensiero è presto detto. Proprietà del cappero, dirigenza del piffero e allenatore della quarta segata. Ma cosa sto ad arrabbiarmi per il Milan, io? Ma perché devo perdere tempo a seguirlo e pure a scrivere? Perchè devo continuare a rimanere in balia di imbecilli, che mi rovinano l’umore? Va bene essere di coccio. Pure i cocci si rompono, però, eh! E a me, francamente, hanno frantumato tutto il frantumabile. Anche di più. Il gatto e la volpe hanno ridotto il Milan a un bruco. Io ho sperato che, pian piano, potesse diventare farfalla. Come non detto. Illusioni franate di fronte alla realtà. All’apparir del vero, tu misera cadesti, diceva Leopardi. Mi sento tanto Silvia. E non ho nessuna brama di infinito. Figuriamoci. Pure il primo l’orizzonte mi è negato.

Ma allora si può giocare anche senza di te!

Dovrei essere contenta per il fatto che, finalmente, sta in panca Suso. Intendiamoci, a me piacerebbe tanto veder giocare il bell’addormentato spagnolo. In un’altra squadra. Però, se me lo sostituisci con Casti, che razza do gioia vuoi darmi? Si cambia modulo, va bene. Passiamo al 4-4-2. Ok, ci sono le due punte. Kris no, ovviamente, perché lui è una pippa per tutti. Be’, secondo me no! Pure Paquetà in panca. Un’atra pippa. secondo la vulgata comune. Be’, secondo me no! Certo, difficile farlo giocare in un 4-4-2. Nel 3-5-2, invece, ci starebbe ad hoc. In campo Kessie. Qui sono d’accordo. Anche Franck per me non è la pippa che tutti credono. Andrebbe disciplinato, guidato da un allenatore che mastichi calcio. Vorrei vederlo in mano a Conte. Anzi, no. Non voglio neppur sentire parlare di ipotetico scambio con Politano. Intendiamoci, a me Politano fa tutt’altro che schifo, eh! Però voglio stare alle larga da qualunque ipotesi che mi prefiguri una vaga possibilità di 4-3-3. In realtà sono io a non capire niente? Può darsi, per carità. Sta di fatto che, con le loro scelte, mi tolgono la voglia di guardare le partite. Samuel e Calha ti sembrano laterali di centrocampo proponibili? A me no, maledizione al secchio! Il bruco non può diventare in fretta farfalla, d’accordo. Ma qui non siamo nemmeno alla crisalide. In tutto questo, sfruttando anche la giornata di sole, penso di andarmene a fare un giretto a Sirmione. Al diavolo Singer, Gazidis, Boban, Maldini e Pioli. Chiara propone e il suo maledetto cuore dispone. Niente Sirmione. Mi piazzo davanti alla Tv. Sarà l’assenza di Suso. Sarà Ibra, per il cui arrivo, peraltro, non ho sbavato. E’ pur vero, comunque, che con lui a Milanello sono tornata a scrivere. Insomma, non so cosa sia. Forse influisce anche il fatto di giocare in trasferta. Non c’è il pericolo di scorgere in tribuna Galliani. La sua vista mi dà fastidio a livello epidermico. Mi viene in mente un aneddoto. Pauli era un grandissimo Fisico teorico. Il suo Principio di esclusione è una pietra miliare nella Storia della Fisica. Bene, lui non lo sapeva, ma godeva della fama di iettatore. Nell’ambiente si diceva che la sua presenza fosse letale per la buona riuscita degli esperimenti. Quando lo vedeva aggirarsi per i laboratori, la gente si toccava di tutto. Ok, questa è una questione scaramantica, davvero bizzarra in ambienti improntati alla più assoluta razionalità. Il mio caso è diverso. Non si tratta di scaramanzia . E’ una questione di rigetto verso chi ritengo corresponsabile di avermi ridotto il Milan a un bruco. Farebbe fatica pure Freud a districarsi tra i meandri del mio cervello, tra le pieghe della mia anima. Fatto sta che “ Ciao, Sirmione!” Io guardo la partita.

Aspettami, Sirmione!

Aspettami, Catullo. Arriverò presto. Odi et amo. Tu avevi capito tutto. Ora, non chiedermi di fare la cronaca della gara. Ci sono attimi nella vita che valgono più di giorni, settimane, mesi, anni interi. Attimi resi infiniti da quella meraviglia del creato che si chiama emozione. Attimi che condensano in un baleno tutto il groviglio di sentimenti, di passioni che tu hai dentro. Attimi da Ibra, insomma. Il suo gol mi ma mandato in Paradiso. D’improvviso l’orizzonte basso e cupo si è allargato in un anelito di infinito. Hai voglia di dire che, in fondo, è cambiato poco. Certi traguardi ci sono, comunque, preclusi. Il cuore ha ragioni che la mente non può capire. E allora mi sono gustata questo momento magico che racchiude in sé la partita. Questo fantastico buco bianco che mi fa sentire viva, alla faccia dei tanti, troppi buchi neri. Me lo godo. Senza se e senza ma. Ibra è Ibra. Nonostante i 38 anni. Nonostante la ridotta mobilità. Ibra è Ibra. Senza se e senza ma.

Grazie, Zlatan!

Credo, però, che non ci siamo ancora nella scelta di un giusto canovaccio tattico, capace di valorizzare le nostre risorse. D’accordo, Casti ha giocato bene, ma non può reggere a fare il laterale di destra. Piatek e Paquetà non possono marcire in panchina o essere svenduti. Il bruco non ha i mezzi per diventare a breve farfalla. Ma può trasformarsi in crisalide, se mettiamo in campo un sensato 3-5-2, in cui io avrei provato anche Caldara. Teo e Conti, sperando di recuperare appieno fisicamente il ragazzo, sono perfetti per fare i laterali, volare sul fondo e mettere dentro palloni per le due punte: Zlatan e Kris. Paquetà deve giocare come centrocampista più avanzato, con dietro Benna e Kessie. Calha e Krunic in rosa sono buone alternative a Lucas e Frank. In quest’ottica mi potrebbe star bene pure Politano, pensando alla possibilità di impiegarlo da esterno. Non lo scambierei mai, comunque, con Kessie. Questo è il Milan sul quale io vorrei si lavorasse. E sul quale non si è mai lavorato. Questo è il mio bruco che diventa crisalide. La farfalla? Be’, quella può venire solo dopo. Ma col 4-3-3 o col 4-4-2, secondo me, si resta bruchi. Grazie, Zlatan!

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.