Ifigenia e dintorni

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Passerei da “ Chi l’ha visto?”, per avere notizie dello zio Yongho. Siccome, però, è meglio perderlo che trovarlo, lascio cadere l’idea. E poi pare che il governo cinese gli abbia pure ritirato il passaporto a causa dei debitucci che suole lasciare in giro. Rintracciarlo in Cina è impossibile, perché lì sono tantissimi e si assomigliano tutti. Cappero, Silvio, in che mani sicure e affidabili ci avevi lasciato. Grazie! Passiamo oltre, dai. Qui c’è mica tanto da ridere e da scherzare. Siamo nella settimana del derby e io comincio a diventare un fascio di nervi. Arriverò viva a Domenica? E in quali condizioni sarò dopo la partita? Quella dal 4 al 10 Ottobre era la settimana mondiale dello Spazio. Ecco, io vorrei essere su Plutone. Lontana da tutto e da tutti. Libera dalla tensione che mi attanaglia. Non so più dove stare. Sono come quell’uomo a cui la moglie, esasperata, dice “ La casa cade a pezzi e tu pensi solo al calcio!” “ Non è vero “ Il rubinetto perde.” “ Con chi gioca?” Non so con chi giocasse il rubinetto. Ma so con chi giochiamo noi e l’idea di perdere mi atterrisce. Non voglio prenderla in considerazione. Eppure…. Ho importanti pensieri per la testa, io. Quando una è concentrata su questioni di profilo elevato, si infastidisce per bazzecole, quisquilie domestiche. La domanda:“Cosa c’è per cena?” di per sé appare innocua. Ma , formulata da un Orrendo e da una Gobba, assume un altro aspetto. Nonostante il mio buon carattere, mi ci vuole un attimo a sfoderare una risposta del tipo : “ Per voi due ci sono tagliatelle ai funghi velenosi e scaloppine all’arsenico.” Sì, lo so, voi ridete, ragazzi. Però dovreste provare di persona, per sapere quanto è duro avere un marito interista e una figlia juventina. Una disgrazia. Una tragedia. A confronto quelle greche sono una bagatella.

Già me lo vedo Andrea, l’Orrendo muralizzato e vandalizzato, raro esempio di nerazzurro simpatico, che legge e sghignazza, sicuro di vincere. E mi aspetta al varco per l’articolo di Lunedì prossimo. Spero che la dea Eupalla lo punisca duramente per la sua superbia, perchè gli dei non perdonano l’hybris . E che con me, invece, si comporti come Artemide con Ifigenia. La strappò dall’altare del sacrificio propiziatorio per la spedizione degli Achei a Troia, sostituendola con un cervo. Così Ifigenia, che lì era in Aulide, se ne andò dopo anche in Tauride. Ecco, io non ho le paturnie di Euripide. Vorrei semplicemente non essere vittima sacrificale del derby, per poi poter andare bellamente in Champions. Lo vorrei tanto. Tantissimo! Ma ho paura. Il fatto è che loro mi sembrano più solidi, strutturati, cattivi di noi. Temo la superiore fisicità. Ogni palla inattiva sarà uno spauracchio per noi. Mi aggrappo a Higuain. Gonzalo è un campione. Conservo la voglia delle due punte, ma le recenti prestazioni hanno raffreddato la mia insofferenza per Suso. Ripongo speranze anche in lui, che mi sembra in ottima forma. E spero in Calha, augurandomi che possa sbloccarsi e non si sfianchi in recuperi difensivi. Un’arma a nostra disposizione possono essere le incursioni di Jack. E pure quelle di Kessie. Dobbiamo, però, stare attenti a non sbilanciarci. Biglia va aiutato. Quelli lì, a differenza nostra, sono micidiali nelle ripartenze. Rino, sconsiglio vivamente la ragnatela di passaggi all’indietro con la continua chiamata in causa di Donnarumma. Ci presseranno alti. I gol se li guadagnino. Se gli forniamo noi gli assist, divento una belva sanguinaria. Capitan Romagnoli  mi piace. Non ho dimenticato il suo prolungamento di contratto in una situazione tanto precaria. E rilascia dichiarazioni sempre molto belle. L’ inizio di stagione non è stato brillante. Domenica ha l’occasione giusta per sfoderare una signora prestazione. Mi piacerebbe tanto vederlo in coppia con Caldara. Questi due ragazzi per me sono il presente e il futuro. Ma….

Montolivo relegato in Primavera. Mi sembra giusto non spalancare su panorami importanti le finestre delle stanze dei mediocri. Mi ha fatto ridere la voce su un suo possibile approdo al Monza, dopo che ci avrà succhiato tutti i soldi di un assurdo contratto. Sarebbe la sua adatta dimensione. E anche quella di Brocchi. Mai visto uno così scarso con tanti estimatori tra i giornalisti sportivi. Qualcosa non quadra. La rosa, però, è monca di un centrocampista di valore. Baka, purtroppo, sembra piuttosto goffo e legnoso. Sarebbe ingiusto, comunque, bocciarlo categoricamente già adesso. Paquetà? Lo aspettiamo e speriamo. Quel che importa ora è solo il derby. Al diavolo anche i problemi di bilancio. Gli spettri di Icardi, Perisic e Nainggolan inquietano le mie notti. Adesso vi lascio, ragazzi, perché devo affrontare una discussione familiare importante, prima di guardare “Il Segreto”. Si tratta di stabilire per ciascuno, anche per chi, essendo Gobba, non c’entra niente, la corretta disposizione davanti alla Tv durante la partita. Bisogna prevenire eventuali incidenti e fare i conti con le reciproche scaramanzie. Mica bau bau micio micio, eh! Qui si farebbe fatica pure con il manuale Cencelli. Sono trafitta da un’idea repentina. Decido di dare un calcio a tutte le mie paure e di tuffarmi in un bagno di ottimismo. Sì, ha ragione Einstein. E’ meglio essere ottimisti ed avere torto, piuttosto che pessimisti ed avere ragione. L’Ifigenia che non è in me, perché io ho tutto un altro carattere, è riuscita a scamparla. Ci riuscirò anch’io. E allora tolgo le briglie ai sogni. La donna a cui il sogno mette le ali coglie stelle nelle azzurre praterie del cielo, come fossero fiori. Scusami, Goethe, ma io voglio andare a caccia di stelle nella notte magica di un S. Siro illuminato dalla gioia rossonera. Che dici, Ifigenia, andrà bene? In fondo tu ti sei trovata in situazioni peggiori. Comunque sia, il modo più bello per chiudere un pezzo, oggi più che mai, è sempre il solito : “ Forza Milan!”

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.