Ante…. Post….

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Ragazzi, nonostante il mio carattere schivo e introverso, devo prendermi i meriti che mi spettano. Da quando sono tornata a scrivere, non ci sono state che vittorie. E questo è un dato inoppugnabile, eh! Alzi la mano chi si è addormentato durante la partita. Di mani in alto ne vedo poche. Non c’è neanche la mia. Eppure la nostra gara è stata soporifera. Il migliore? Gigio, che ci ha salvato in più di un’occasione. E ho detto tutto. Come contro l’Udinese è stato decisivo l’ingresso di Rebic. Con i Friulani si è visto un Milan ante Rebic e un Milan post Rebic. Noioso il primo. Emozionante, pur se sbilanciato e con conseguenti problemi in fase difensiva, il secondo. Con il Brescia, a dire il vero, non è andata così. Anche perché a Mompiano è stata tolta una punta, per far posto al Croato. Sta di fatto che Ante l’ha messa e il nostro post è diventato sereno. Il Brescia si è dimostrato più spiccio, più in palla e meglio disposto in campo di noi. Ha raccolto meno di quel che ha seminato. Davvero bravo Tonali. Questo non significa che io non porti a casa con piacere i miei 3 preziosi punti. Sono una boccata d’ossigeno per la nostra deficitaria classifica. La storia del calcio è piena di successi faticosi, propedeutici a grandi vittorie. Si dice che è tipico delle squadre forti riuscire a sfangare partite come quella di ieri. Ed è giusto, per carità. Come è vero, purtroppo, che noi non siamo una squadra forte. Ma al momento me ne frego e mi godo la mia vittoria.

Sei una forza della natura, Theo.

Ante Cagliari, guardando alle tre partite non impossibili che ci aspettavano, pensavo che avremmo fatto 4 o 5 punti al massimo. Con Suso titolare inamovibile. Questo il mio ottimismo per il futuro immediato. Post Brescia quel futuro è diventato passato e io mi coccolo i miei 9 punti, ben conscia del fatto che gli ultimi due avrebbero tranquillamente potuto essere pareggi. Ma qualche volta può andare bene anche a noi, no? Non so se collocarmi tra gli ottimisti o i pessimisti. Intendiamoci, mi riferisco al senso particolare che intendeva qualcuno. Ossia, l’ottimista crede che questo sia il miglior mondo possibile. Il pessimista teme sia vero. Ecco, io, a torto o a ragione, non credo che questo sia il miglior Milan possibile. Anche rimanendo ferma alla rosa attualmente a disposizione, che avrebbe un assoluto, imprescindibile bisogno dell’innesto di un centrocampista di peso e sostanza. Il mio pensiero è noto ed io mi ci sono affezionata. Mi interessa poco che rappresenti un’opinione largamente minoritaria. Come tutte le opinioni ha un diritto di cittadinanza, che rivendico con forza. Secondo me è sbagliato lasciare ai margini del progetto Piatek e Paquetà. Per gli altri sono pippe. Oppure hanno problemi caratteriali che li rendono inadatti a stare con noi. Il fatto che Lucas si sia tirato fuori dalla gara con il Brescia lo dimostra. Ecco, io penso che non tutte le persone vadano trattate allo stesso modo. C’è chi necessita di venire affrontato con una certa durezza, per essere stimolato a tirar fuori il meglio di sé. E chi invece ha bisogno di fiducia, attenzione, incoraggiamento, quando sbaglia. Questo mi ha insegnato la mia esperienza nel mondo della scuola.

Tu sei il mio campione, Gigio.

Nel calcio, poi, è importante l’inserimento in un canovaccio tattico che privilegi le tue caratteristiche, invece di mortificarle. Certo, se uno è un campione, emerge comunque e non si lascia schiacciare dal peso dell’insicurezza, della frustrazione, al punto da giocare come un mediocre qualunque. Ma, siccome di campioni non ne abbiamo, al di là del giovanissimo Gigio e del vecchio Zlatan, dovremmo stare più attenti a mettere nelle condizioni di rendere al meglio i nostri buoni giocatori. Non ci stanno nel modulo? Allora cambiamolo. O vogliamo fare come Procuste, l’albergatore della mitologia greca, che tagliava o allungava i propri clienti per adattarli alla misura dei suoi letti? Va bene. Discorso vecchio e abusato. Come farei giocare il Milan, lo dico da tanto tempo. Mi fermo qui. Preferisco pensare al sussulto sul gol di Rebic. O allo scatto con cui stavo balzando via dalla poltrona su quella fantastica volata di Theo, conclusa con la bomba che ancora fa tremare la traversa. Lampi di luce che hanno ravvivato una serata monotona. Anche Gigio mi ha regalato emozioni, eh! L’idea, purtroppo non peregrina, di vederlo presto giocare con un’altra maglia mi provoca un dolore quasi fisico. Meglio non pensarci, dai.

Prendici per mano, Zlatan.

Gli Orrendi fanno sul serio. Pure Eriksen. Il ragazzo danese era il sogno di molti di noi in quell’estate del 2013 in cui, invece, arrivò Matri. Perchè “ I tifosi non fanno Mercato.” Così disse, tutto tronfio, il sommo dirigente, amministratore delegato a distruggere il Milan. Compito svolto alla perfezione. Tolse ai Gobbi un esubero, dandogli pure i soldi per acquistare Tevez. Ma non voglio farmi il sangue cattivo. Pensare al Mercato porta allo stesso risultato. Viriamo sulle prossime partite. Anche per il futuro prossimo vale la regola dell’ante e post. Prima la Coppa Italia. Ci aspetta il Torino. Ricordare quel che accadde in campionato non è opportuno. Grrrr!!!!!!!!Mamma mia, non ci devo proprio ripensare. Mi risale ancora la rabbia. Dopo andiamo ad affrontare il Verona. Al Bentegodi strappammo uno striminzito 1 a 0 con il rigore di Piatek. A dire il vero, il Verona si è rivelato poi più forte di quel che si pensasse. Staremo a vedere. Temo che con il Toro venga riproposto Suso, con il conseguente vincolo al 4-3-3 di ‘sta ceppa. Non si riesce proprio a vendere Jesus? Strano! Benna squalificato un’altra volta. Gli arbitri hanno sempre il cartellino giallo facile con noi, per carità. C’è da dire, però, che spesso perdiamo palla banalmente e, non essendo messi bene in campo, ci rifugiamo nel fallo tattico, per interrompere le ripartenze degli altri. Poi…. il derby. Brrrrr!!!!!!!!!! Gli Orrendi comprano tutti e possono tutto. Sono dei nababbi, loro. Noi, a confronto, sembriamo una Cenerentola. Purtroppo Arnault non sarà il nostro Principe azzurro. Confidiamo in Ibra. Prendili per mano tu i nostri ragazzi, Zlatan. Inutile dire che Eriksen rievoca lo spettro di Sneijder. Ma non precorriamo i tempi. Aspettiamo che passino queste tre partite e vediamo come ci sentiremo, quando questo futuro prossimo sarà diventato il passato. Nel frattempo Rebic ci ha allietato il presente. E allora non posso che concludere il mio post con un sentito “ Grazie, Ante!”

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.