Venghino, venghino siori…

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Venghino, venghino Siori, più gente entra più bestie si vedono… Così mi sono sentito domenica pomeriggio uscendo da San Siro. Come lo spettatore di un circo di provincia. Di quelli vecchio stile con il clown che non fa né ridere né piangere, gli acrobati con le tutine di lamè rammendate alla bell’è meglio, un domatore settantenne con la pancetta fantozziana, la giacca dell’usciere di un albergo ad ore, con il Leone bolso e sdentato che fa più tenerezza che paura. Uno spettatore che, non solo paga per vedere uno spettacolo dozzinale, ma si fa pure prendere per il culo dall’imbonitore. Che finito lo spettacolo si sente più bestia del leone bolso e della scimmietta dispettosa perché si è pure fatto prendere per il naso e se ne è reso conto. Per il solo fatto di essersi fatto fregare pagando per uno spettacolo triste e consunto. Non per la prima volta del resto. Questo siamo diventati, carne da abbonamento e da “compro originale…”. Abbonamenti lautamente pagati naturalmente. Per di più dovendo sopportare il mago Gallonzo che con la sola imposizione della sua presenza ha unto (di contumelie) il pensiero della maggior parte dei tifosi.

Di tanti commenti che ho letto tra ieri e domenica ve ne riporto uno del nostro amico Muttley (la medaglia se l’è ampiamente meritata) che mi ha colpito per sintesi ed equilibrio.
“Rassegnamoci, sarà ancora la solita annata, forse riusciremo a qualificarci in UEFA, forse no, ma le nostre partite saranno improntate all’improvvisazione, aperte a qualsiasi risultato, tutte nessuna esclusa, sia che Ibra sia in campo sia stia fuori. Se vinciamo lo faremo sudando 7 camice, tipo tutte quelle che abbiamo vinto a gennaio (tranne che col Cagliari ndr). Appena troviamo una squadra mediamente in forma (tipo Verona) o solo volenterosa (tipo Brescia), questa ci fa soffrire”

L’ho votato migliore in campo. Gioca 30′ ma almeno i suoi colpi mi fanno divertire…

Le premesse per una partita di sofferenza c’erano tutte. Un Verona che sta facendo un egregio campionato e che con noi gioca sempre con il coltello tra i denti, la mancanza di molti titolari tra cui spiccavano Bennacer, l’unico capace di far girare la palla a centrocampo con testa e costrutto ma anche di superare il diretto marcatore creando superiorità numerica a centrocampo e spazio tra le linee ed Ibra, manco a dirlo, l’unico che, giochi bene o male non importa, sia capace di mettere il pepe al culo alle nostre signorinelle. Risultato la solita partita ad alti e bassi che alla fine potevamo anche vincere ma che non sarebbe stato scandaloso nemmeno perdere. Un pareggio tutto sommato giusto ma che lascia con l’amaro in bocca. Preferisco non pensare a come sarebbe andata a finire se Ambarabacciccicocò non si fosse (giustamente) fatto espellere visto che in quella fase della partita il pallino l’avevano in mano i gialloblu.

Quando sostenevo che per il quarto posto non c’era storia mi riferivo a questo. Se ti stai giocando un piazzamento importante queste sono partite che DEVI vincere. Non importa se 4-0 in surplace rischiando il nulla e temendo il niente o con un rinsecchito golletto in pieno recupero dopo aver subito per 90’. Per poterti giocare un obiettivo queste partite le devi sapere sfangare, pure con qualche assente di peso ed anche se sei in giornata no. Inoltre devi avere una panchina quel minimo decente e noi al momento non siamo sfangatori professionisti né tantomeno abbiamo dei rincalzi affidabili e con quel minimo di qualità che mediamente servirebbe. Il carattere e la personalità, Ibra a parte, latitano come i numeri estratti nel mio superenalotto o come le scommesse vincenti di SEAL. Gli strafalcioni in partita invece abbondano, come quelli del suo mitico correttore…

Al mercato ho trovato solo questo. Speriamo bene

Da qui alle considerazioni del mercato invernale il passo è consequenziale. Ve la faccio breve perché ne scriverà dettagliatamente SEAL (che ne sa tanto più di me…) con numeri e riflessioni puntuali. Per sommi capi la vedo così. E’ chiaro che è stato un mercato a vendere, per non dire svendere, e che l’unica cosa che contasse era risparmiare tagliando il più possibile costi ed ammortamenti, poco o tanto non importa, facendo fuori chiunque non servisse o fosse oramai inviso alla squadra, alla società ed alla tifoseria (ogni riferimento a Susello, e PimPumPam quater cunili e tri fagian è assoltamente voluto) a quasi qualunque condizione e rimango convinto che di fronte ad offerte “adeguate” sarebbe stato sacrificato chiunque o quasi. A mio avviso non è, ad oggi, giudicabile. Partendo dal presupposto che questa stagione oramai è compromessa, tutto dipende dalle motivazioni, che al momento non ci è dato sapere. Se la strettissima dieta invernale a cui siamo stati sottoposti serve per potersi presentare alla UEFA con i buoni propositi e presuppone un mercato estivo ben programmato con qualche inserimento di peso e qualità sarebbe persino accettabile (difficile ma non impossibile). Se fatto per ripulire i bilanci il più possibile per una vendita imminente meglio ancora (anche se ci credo poco…). Se invece è pura logica del risparmio per arginare il dissanguamento delle casse Elliottiane (per quanto le casse siano capaci i Singer devono comunque rendere conto ai sottoscrittori che, vi ricordo, non sono poveretti come noi ma tutti squaloni e squaletti del mondo di quelli che contano), se è un dimagrimento per pura mancanza di carboidrati e proteine monetarie siamo, e soprattutto saremo, messi male.

Quindi, al momento, tengo tutto in sospeso. Nel frattempo il derby sta arrivando e nonostante il mio socio tristissimo (e non solo lui nella sponda periferica del naviglio) si stia già piangendo addosso per le assenze (manco dovesse fronteggiare un Leopard con un fucile sparatappi…) non ho buone sensazioni. Ma un derby è un derby, si comincia sempre da zero a zero ed in undici contro undici. Vinca il migliore? “Sperem de no” disse un tempo un tizio che di derby ne capiva parecchio… E Noi? Venghino, venghino siori, più gente entra più bestie si vedono…

FORZA MILAN

Mr. Axel; il Dr. Seal lo leggerete domani…

Puoi cambiare tutto nella vita. La fidanzata, la moglie, l'amante, la casa, il lavoro, la macchina, la moto e qualsiasi altra cosa che ti viene in mente. Solo una cosa non potrai mai cambiare. La passione per questi due colori. "il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari". Grazie mamma che mi hai fatto milanista, il resto sono dettagli.