Un rinnovo per nulla facile

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Il Milan continua a lavorare per il rinnovo del contratto di Gianluigi Donnarumma, in scadenza il prossimo 30 giugno. Al momento le due offerte presentate dal club rossonero (prima da 6 milioni a stagione più bonus di 1 legato alla qualificazione in Champions, poi da 7 milioni all’anno con bonus quinquennale da 1 legato alla qualificazione per la principale coppa europea) non sono state accettate dal portiere classe 1999. Donnarumma e il suo entourage sono in attesa: da una parte aspettano di capire se il Milan è disposto a rilanciare e migliorare l’offerta, magari una volta incassata la matematica qualificazione per la Champions 2021/22, e dall’altra quali offerte possono arrivare dal mercato internazionale, al momento bloccato perché tutte le big hanno un portiere forte o che non riescono a vendere (è il caso del Real Madrid con Courtois). Quella sull’asse Milan-Donnarumma è una pausa di riflessione, con il portiere che non sta temporeggiando con l’obiettivo di andare via a parametro zero in estate. Negli ultimi giorni non ci sono stati contatti tra le parti. Il club è sereno e pensa di aver già fatto un’offerta molto importante, che va oltre i parametri in vigore in un momento non semplice per il calcio. La speranza rossonera è che alla fine il portiere accetti la proposta e rinnovi, ma non per un solo anno come era stato invece proposto dal suo agente Mino Raiola. Un altro aspetto di cui tener conto è l’ambizione di Donnarumma, che a 22 anni aspetta di debuttare finalmente in Champions League per poi giocarci stabilmente in futuro. Per questo un rinnovo annuale gli darebbe modo di capire che tipo di squadre il Milan avrà intenzione di allestire nei prossimi anni. L’opzione non è però presa in considerazione dalla società. Non trovano conferma invece i rumors riguardanti le elevate commissioni che il procuratore del giocatore avrebbe chiesto. 

Fonte Sky Sport

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Questo rinnovo è da sempre un qualcosa di complesso, di maledettamente difficile che opprime la tifoseria da sempre; una presenza costante, una presenza inquietante come l’astronave che oscura il cielo in Independence Day. Sai che è lì, sai che può succedere qualcosa da un momento all’altro, un qualcosa che, a pelle, non ti piace. Di rinnovi ce ne sono sempre tanti e con tanti procuratori, ma quelli legati a Raiola hanno un qualcosa di sinistro. In tutta sincerità, io questo personaggio lo avrei già cacciato dalla sede, come fecero Fassone e Mirabelli; fecero bene, visto che questo qui era abituato, con la godereccia e gastronomica gestione precedente, a fare quello che voleva. Tutti abbiamo visto come è andata, con un ingaggio mostruoso per un ragazzo nemmeno maggiorenne e per un fratello inutile quanto una Dacia RS o una compilation di vecchie lagne dei Pooh.

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Il dilemma non sta a me chiarirlo, lo possono chiarire solo ed unicamente Gazidis e Maldini; soltanto loro sanno se vale la pena investire e se, soprattutto, ci sono denari da investire su un simile rinnovo. Ci sono questi compratori che vogliono Donnarumma? Io da sempre leggo che è appetito sul mercato, ma in questi anni, di offerte, il signor Raiola non ne ha portata nemmeno una. Inoltre la situazione economica del calcio mondiale è ben chiara a tutti, con introiti in discesa a fronte di spese fisse enormi se non crescenti? Vale la pena fare un contratto pesante per poi dovercelo mettere sul groppone? E se questo si infortuna? Inutile fare appello alla gratitudine del giocatore, io a queste minkiate non credo più; gente che si batte il cuore, bacia la maglia e fregnacce simili.

Io non sto affermando, attenzione, che il portiere non sia forte, anzi! Gli riconosco che ci ha portato tanti punti e se fosse stato veramente attaccato alla maglia avrebbe già rinnovato con la promessa che, davanti ad un’offerta importante, lo avremmo lasciato libero di andare; si usa così. Ma se deve essere il solito stillicidio, anche basta. Per me lo possono lasciare andar via e amen. Lui, il fratello scarso e il loro famelico procuratore. Non rinnovi ad Ibra perché oggettivamente ha 40 anni e Romagnoli lo vendi perché è scarso. Si deve dare un segnale, si deve far capire a questa gente che non possiamo ricomprare un giocatore che ha esordito con noi e ha giocato 250 partite in serie A. Non lo capisce? Eh beh, per anni non siamo andati in Europa nonostante questo fenomeno. Io sono per investire altrove, ma se ci siamo venduti l’anima ad Ibra, allora gli facessero un quinquennale, perché tanto non vedo futuro.

Gianclint

 

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.