The last beach

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Scrivere di Milan, di questo Milan, è diventato un esercizio di una difficoltà inenarrabile; ogni partita che passa diventa sempre più complicato e pesante. Cosa dovrei scrivere? Quello che affermo da anni? La partita vomitevole, il calcio indegno, i ritmi bradipi, l’eccessivo tatticismo, le sostituzioni a tempo scaduto etc etc. Ma non vi siete annoiati di leggere sempre le stesse cose? Certo, ogni tanto mescolo gli ingredienti, scombino le carte, ma alla resa dei conti ci ritroviamo tutti insieme a costatare l’ennesima annata inutile…o quasi. Mi hanno chiesto di scrivere e cercare di caricarvi prima della partita di stasera…in previsione di quella con il Toro, tutto in pochi giorni.

La partita di Parma è l’ennesima schifezza che viene da oltre un decennio di calcio minestrato e tamburellato; le partite decenti in un decennio sono veramente poche, sporadiche e legate all’allineamento dei pianeti. Da Allegri in poi è stato uno strazio, fatto salvo lo scudetto, anche quello giocato non certo per allietare la platea, ma almeno si è festeggiato qualcosa. Finito quel campionato, nel quale mi lamentavo dell’estetica (pazzo!), è stato un continuo degrado, un sudiciume calcistico, uno schifo assoluto, dal Giannino fino ad oggi, passando per la tragica e catastrofica esperienza cinese. Da questi qui abbiamo ereditato parte della rosa e il presunto allenatore. Dal Giannino, oltre a qualche pippa invereconda, si è ereditata la bruttezza del gioco.

A sfogliare la lista dei tecnici che si sono susseguiti c’è da avere i brividi, ma non è soltanto un problema esclusivamente  di tecnico, ma anche e soprattutto di giocatori non adatti che però questo tecnico continua ad utilizzare secondo dei suoi dettami tattici folli e scriteriati. Guardavo l’Atalanta, e la guardo da molto, ma ricordo molto bene quando lo scrissi in autunno, beccandomi sberleffi e pernacchie dai talebani di questo catenacciaro. A Parma si è toccato l’ennesimo fondo, con una squadra che ha fatto un gol su un cross sbagliato che ha colpito in testa il povero Castigliokko; ma noi solo così possiamo segnare, in maniera inconsapevole. I giocatori dovrebbero quasi scusarsi con il portiere avversario:”Scusami proprio, perdonami…non volevo!” Lo stesso turco, se segna, è un tiro sbagliato, quello giusto, quello voluto è per colpire un avversario.

Potrei andare avanti all’infinito, ma tanto sapete tutto, leggo nei vostri commenti le mie idee e i vostri sfoghi sono i miei. Le scuse sono finite, come il tempo; 18 mesi per realizzare che forse il pressing serve, ce ne vorrebbero altri 15 per far spingere i terzini, ma se Conti ci prova, Suso sterza, mette il freno a mano e fa testacoda. Il turco invece tira, lui tira e basta, oltre a rincorrere chiunque; dicevo l’Atalanta e guardavo Ilicic, da noi starebbe in mediana a fare densità a centrocampo, coprendo le linee e preoccupandosi di rincorrere il centrale avversario nella remota ipotesi che tenti di sganciarsi. Gattuso sta tutto qui. Ormai è certificato, pensa un calcio ultra difensivo al punto che Reja era un kamikaze. Il suo è un calcio di fine duecento…primi del trecento. Un Medio Evo che non immaginavo di poter vedere ancora nel 2019.

Non mi si venga a dire che me la prendo sempre con i tecnici, l’impronta la danno loro. Non mi infinocchiate con il numero dei punti in due anni, in cinque o cento. C’è voglia solo di vedere bel calcio, qualche tiro in porta e magari emozionarsi anzichè imprecare guardando il cronometro tra convulsioni e contorsioni. Detesto da sempre questo non calcio, questo è solo ed esclusivamente scendere in campo cercando di prendere un gol in meno dell’avversario, tutto qui. Il suo schema prevede sempre Suso e Cahla che ali non sono, scommettiamo che giocheranno sempre ed esclusivamente loro? Questa è solo testardaggine che arriva all’autolesionismo. Comunque finisca stasera e contro Il Toro, il mio giudizio non cambia assolutamente: via Gattuso. Leonardo e Maldini non si presentassero con un altro loro amichetto ex ex ex. Non reggerei. E se le due prossime partite si trasformassero nella solita agonia con un risultato negativo, io andrei proprio di esonero. Basta così.

Stasera arriva la Lazio; dire che sono disastrati e con un tecnico peggiore e di gran lunga di Gattuso è dire poco. Sono sulle gambe e anche a terra di morale. Sono riusciti a perdere in casa con il Chievo retrocesso, capolavoro che a Gattuso ancora manca anzi no, dimenticavo Benevento. Io mi auguro che voglia cambiare qualcosa, che voglia uscire da quell’anonimato tecnico in cui si è conficcato, in quell’incapacità di dare un gioco offensivo. Dimenticavo i rigori…, come non detto, mi rimangio tutto. Oppure mi appello ai giocatori nella speranza che facciano l’esatto contrario, ma questo vorrebbe dire avere dei neuroni in eccesso rispetto ai quattro di serie. Cosa ancora più difficile, visti gli esemplari in questione. Se poi penso a Torino…mi vengono in mente due eserciti del ‘700 che si guardano schierati per ore in parallelo. Mamma mia.

Gattuso su Milan-Lazio: “Dobbiamo fare di tutto per non subire gol, speriamo di regalare una grande gioia ai tifosi”

Appunto.

Gianclint

 

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.