Stadioni e strategie

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«Penso che un nuovo stadio sia l’unico modo con cui possiamo  tornare a sfidare i top club a livello europeo. Squadre del calibro di Liverpool, Real Madrid e Bayern Monaco. Questi guadagnano oltre 100 milioni di euro di entrate dal loro stadio. Milan e Inter ricavano 34 milioni invece. Come puoi competere in un mondo in cui abbiamo il Fair Play Finanziario se non hai la stessa fonte di entrate? Se negli ultimi cinque anni invece di avere 34 milioni di euro di entrate, avessimo avuto 70 milioni in più, moltiplicati per cinque avremmo avuto 350 milioni di euro di entrate aggiuntive. Non so cosa avrebbero potuto fare i proprietari con questi soldi, ma questo è il carburante di cui hai bisogno per migliorare la squadra»

Il Presidente Stadioni, ossessionato dal nuovo stadio, continua imperterrito a rilasciare interviste a senso unico; questo non sa parlare di altro, il suo è un piano, ammesso che ne abbia uno, non a medio-lungo termine, ma a lunghissimo termine! In pratica lui pensa solo a competere con i grandi club europei, senza questo benedetto nuovo stadio non si può produrre calcio. Stadioni va a dormire la sera pensando di battere Bayern e Liverpool, ma in campionato siamo a distanze siderali da chi vince il campionato (appena 17…). E come fanno i dirimpettai, quei poveracci che devono farsi lo stadio insieme a noi…, ad essere competitivi senza stadio? Come fanno ad essere in finale nella coppettina europea e quasi sempre nei primi 4? Bellissimo, noi non riusciamo da quasi due lustri a raggiungere un misero e pidocchioso quarto posto, ma lui fantastica di mirabolanti entrate dal nuovo stadio che gli permetteranno di dominare il mondo. Una volta conoscevo uno che non era proprio esteticamente valido…, il quale era convinto che certi uomini avevano belle donne perché avevano belle macchine. A sacrifici indicibili si fece una Golf GTI (all’epoca era il top) pensando che avrebbe sbaragliato il mercato femminile. I risultati furono che se avesse investito in mignotte anziché in cavalli vapore sarebbe andata molto meglio.

“San Siro ha un forte attaccamento emotivo per la gente, ma il nuovo stadio offrirà un ambiente migliore per guardare il calcio. Ci assicureremo di preservare tutti i migliori elementi di San Siro, la vicinanza al campo, la forma delle tribune, il suono sarà migliore, ma aggiungeremo a quello tutto quello che ha uno stadio moderno. Quando i tifosi visiteranno il nuovo stadio, capiranno perché è stata fatta questa mossa. Fino a quel momento, ovviamente, il focus è sulla nostalgia per San Siro”.

Quando mi arriverà la macchina nuova capirò perché l’ho comprata. In pratica Fangazidis fa eco a Stadioni e ci fa sapere che il nuovo stadio è l’unica strategia. Questo non parla mai, quando lo fa parla solo di stadio o di calcio femminile; vi risparmio le dichiarazioni farneticanti relative al team femminile…di cui lui si sente fiero ed orgoglioso. Io pure, appena mi sveglio e riprendo coscienza mi dico: “Cazzo…abbiamo la squadra di calcio femminile! Orgoglio!”. Tra stadi mirabolanti e squadroni femminili che il mondo faranno tremare…, piacerebbe sapere se costui ha un piano (ma anche una chitarra)…relativo all’imminente nuovo campionato. Ah già, dimenticavo, il Muezzin di Casa Milan, portavoce del verbo e detentore dello scrigno del vero milanismo, ha già ammonito, nella consueta preghiera del sabato, a non essere pressanti ed impazienti sul mercato del Milan! In tutta sincerità trovo, come al solito, ridicole queste affermazioni, ma soprattutto inutili; io da questo management non mi aspetto proprio nulla. Se siamo ancora a pregare in ginocchio un giocatore di 39 anni che vuole guadagnare con l’ennesimo ingaggio, se stiamo fermi ancora ad un tecnico che lo chiama al telefono perché altrimenti tutto il resto non funziona…, io non mi aspetto proprio nulla. Io anziché investire in un nuovo stadio…farei un decennale, anzi un ventennale ad Ibra…e saremmo a posto (così)

Gianclint 

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.