Ragionamenti illogici

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L’attenzione ai particolari, assieme alla programmazione capillare, distinguono i grandi progetti da quelli normali. In casa Milan si sta veleggiando ad alta velocità verso il ripristino di una competitività degna del blasone che contraddistingue i colori della maglia rossonera, ed anche per questo motivo Paolo Maldini assieme a Ricky Massara è già al lavoro per farsi trovare pronto in vista della prossima estate. Parola d’ordine: raccogliere tutte le opportunità. Due di queste sarebbero a parametro zero, ed il Milan le sta valutando con grande attenzione. I nomi in questione sono quelli di Florian Thauvin dell’Olympique Marseille e di Otavio del Porto. In entrambi i casi la concorrenza è folta ed illustre, ma la presenza dei milanesi è garanzia della volontà di provarci fino in fondo senza il minimo timore reverenziale. Allo stesso tempo andranno disinnescate le possibili bombe a orologeria legate ai contratti in scadenza: più ottimismo e vicinanza alla luce bianca per Calhanoglu, più complicata la questione Donnarumma ma con ampie prospettive e speranze di riuscire nell’intento. In scadenza ci sarebbe anche Ibrahimovic, ma il rinnovo, visto il rendimento, sembra una pura formalità. Poi, a proposito di programmazione, sarà tempo di pensare alle scadenze fissate al giugno 2022. Kessie e Romagnoli. L’ivoriano sta dimostrando con i fatti di essere uno dei centrocampisti dal migliore rendimento del continente, mentre la conferma del capitano sembra un passaggio obbligato per dare continuità ad un progetto che funziona e che si identifica con i propri interpreti.

Fonte Milan News

Adesso serve questo entusiasmo!

Parto da questo incoraggiante quadro che dimostra che la società sta lavorando bene, dando anche valore ad acquisti del passato, ma guardando anche oltre con prospetti interessanti. Il credito presso Maldini & Massara è illimitato ed è propedeutico al ragionamento a cui vorrei condurvi. La qualità dell’ottimo lavoro fatto fin qui sta nelle molteplici riprove a cui siamo stati sottoposti; infortuni, covid, squalifiche hanno fatto sì che la rosa venisse sottoposta ad uno stress test durissimo. Se escludiamo la sconfitta contro l’Atalanta, il Milan ha sempre onorato le sue partite e anche contro la Juve, seppur perdendo, ha giocato bene. Insomma, per dirla più esplicitamente, le nostre presunte seconde linee non hanno sfigurato.

Questo significa che probabilmente tra i nostri titolarissimi e le riserve non c’è grande divario. Non sto dicendo che uno vale l’altro, per carità, ma altrove vedo compagini che se gli manca qualche mammasantissima diventa un dramma e gli accadimenti avvalorano questa mia avventata tesi. Certo, il tecnico ha il merito di farli rendere al meglio, di tenerli pronti, incontrando ragazzi intelligenti con grande spirito di gruppo. E in tutto questo tourbillon  la squadra ha sempre giocato bene, tanto da avere una fisionomia ben delineata. Prendiamo Tomori, ma questo benedetto ragazzo da quanti anni gioca nel Milan? Sembra da un lustro: sicurezza, decisione, cattiveria e tranquillità. Cito Tomori perché è l’ultimo arrivato.

Eppure, a leggere e sentire gli esperti del settore, non è così. La litania è sempre la stessa: il Milan è primo, ma Inter e Juve sono più attrezzate. La sento solo io questa lagna o non sono il solo? Certe logiche basate sulle figurine direbbero proprio questo, ma i fatti invece dicono l’opposto. I fatti dicono che il Milan ha utilizzato tutta la rosa, quell’accozzaglia scadente di ragazzotti se andiamo dietro ai ragionamenti scontati; siamo primi in classifica, siamo qualificati in Europa League e adesso recuperiamo molti dei presunti titolari. E allora? Se avessimo fatto come la Lazio dello scorso anno (pre Covid) che vinceva sempre con gli stessi 11/13, allora potrei capire certe teorie semplicistiche, ma questi che hanno le invincibili armate dove sono? L’Inter è fuori dalla coppa che conta e quasi dalla coppa nazionale. E nonostante investimenti importanti è dietro di noi. Dimenticavo, gioca un calcio indegno. La Juve, ancora più staccata in campionato, con un gioco involuto e con un monte ingaggi che mette paura. Il Napoli? Tra la panchina vacante e un presidente pazzo è in fase implosiva. Le due romane si elidono a vicenda. Alla luce di tutto ciò io credo che sia il caso di rivedere certi ragionamenti semplicistici.

Ecco allora che, recuperando molti giocatori a centrocampo, dobbiamo dare al nostro campionato la massima priorità, cercando di assestare colpi decisivi. I 4 gol al Crotone sono un bel segnale, in altri tempi avremmo fatto la nostra classica figuraccia, magari con pareggio di testa del portiere. Inoltre le nostre continue vittorie logorano gli altri che prima o poi dovranno perdere punti. Lo Spezia è un passaggio obbligato, va aggredito e raso al suolo. Onde evitare dubbi di sorta. La scorsa settimana non avevo gradito le prestazioni di Ibra ed Hernandez, domenica hanno risarcito chi era rimasto deluso. Fanno così i professionisti seri. Il passaggio di Leao e la sua combattività sono state le cose che ho apprezzato di più. Adesso sotto con lo Spezia, basterà essere come Ibra ed Hernandez: professionisti seri.

Forza Milan

Gianclint

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.