Più realista del re

6381

Avrei dovuto scrivere ieri mattina, ma impegni lavorativi me lo hanno impedito, quindi mi tocca scrivere oggi, con un animo ben diverso da quello del dopo Milan-Verona; ma occorre rimanere equilibrati, anche perché la soddisfazione per l’andamento in campionato è notevolmente (e di gran lunga…) superiore alla delusione per l’andamento in Champions. Noi abbiamo incontrato tre squadre vere, non certo sceriffi, indiani e cow-boy, noi abbiamo incontrato arbitraggi infami e stronzi che ci hanno penalizzato oltre il dovuto e il tutto con infortunati tra i titolari, non certo tra i turchi. Se non sono permissivi…cacciano Kessie al secondo fallo, se lo sono non annullano un gol evidentemente viziato dal fallo.

Baiokko al Cabinda, Baiokko al Cabinda!

L’unica differenza con le altre partite è che il Porto ci ha dominato, gli altri un po’ meno. E’ altresì chiaro che con Krunic, Honolulu e Braccobaldo…magari ci batti in rimonta un ostico Verona, ma a Oporto serve ben altro! Si sapeva e anche con largo anticipo; non mi aspettavo certo un cammino in coppa semplice ed in discesa, ma la nostra realtà è ben altra. L’unica cosa che mi dispiace è quello “zero” in classifica che non rende giustizia al nostro impegno, alle nostre prestazioni e al nostro fare calcio. Cosa vuoi rimproverare alla squadra? In linea generale nulla, forse qualche elemento (togliamo il forse) non è adeguato, ma hanno fatto quanto hanno potuto.

Vanno ringraziati e applauditi, non hanno fatto figuracce e solo perché ci chiamiamo Milan ci sono aspettative europee di un certo tipo, ma la realtà è ben altra e ci racconta di una squadra giovane, inesperta che ha fatto quanto potuto, ma contro anche (e sottolineo anche) il destino avverso, gli arbitraggi schifosi e la moria di infortuni si può fare ben poco. Non si può neppure nascondere che ci sono delle responsabilità, in minima parte, ma ci sono…e vanno evidenziate. Rimane il discorso di fondo che la società, nelle persone di Maldini & Massara, sta lavorando bene e i risultati e gli apprezzamenti sono lì a testimoniarlo; tuttavia gli infortuni qualcuno dovrebbe spiegarceli, anche perché si sono scatenati gli editorialisti del fine settimana, i protettori del verbo e dell’elegia dicendo che, come al solito è colpa dei tifosi criticoni che imperversano sui social, al solito.

Se i social sono il male (e lo sono) perché non li abiurano? Perché non li abbandonano come ha fatto (modestamente) il sottoscritto? Li criticano in continuazione, però ci svernano per motivi pubblicitari…, coerenza questa sconosciuta. Tuttavia Pioli il 20 marzo ci raccontava quanto segue:

Stefano Pioli, alla vigilia di Fiorentina-Milan, ha parlato della situazione infortunati. Cosa non è andato in questi mesi? La risposta in conferenza stampa: “Qualcosa ci è sfuggito in alcuni casi e non dovrà ricapitare. In altri casi è importante anche lo storico del giocatore. Comunque ci stiamo lavorando, perché non siamo soddisfatti, nonostante le situazioni varie come preparazione veloce e Covid. Ci stiamo lavorando per migliorare in futuro. 

Allora il problema esiste se è vero che siamo punto e a capo! Allora se il problema si è riproposto qualche errore è stato fatto, senza voler fare processi sommari e senza voler spedire qualcuno sul patibolo; rilevo però che certi difensori del verbo “a prescindere” continuano a sparare su chi critica invece di tacere. A questo aggiungiamo che molti giocatori che dovevano dare una mano, soprattutto quelli che giocano di meno, sono sfasciati o privi della benché minima forma; altri ancora sono negati. Possibile che il Messias sia ancora rotto? Possibile che il covid non riusciamo a tenerlo lontano?

Non è accettabile presentare in campo uno come Ciokko Baiokko che francamente andrebbe spedito in Angola per giocare nello Sporting Cabinda! Questo fa sempre schifo, non andava ripreso nemmeno fosse stato l’unico disponibile, piuttosto prendi un quarto portiere e lo metti al suo posto. Non lo vuole nessuno, a Napoli ancora festeggiano, entra in campo e fa vomitare qualunque cane possa passare nei paraggi. Ieri sera non ne ha imbroccata una che fosse una; lento, scarso e presupponente, addirittura gli stessi telecronisti lo hanno visto stanco; uno che si è rifiutato di entrare in campo per me non andava ripreso, ma si sa che noi riprendiamo chiunque.

In ultimo occorre capire come impiegare Ibra; ieri sera non era in grado di giocare, totalmente piantato in campo! Ci sono altri tiratori, ma lui si impossessa della palla per sparare una punizione oltre gli anelli di Saturno; gioca e rimprovera chi non gliela passa e l’unica cosa atleticamente riuscita è stata la mazzata tirata in testa ad un avversario; se siamo in difficoltà, e lo siamo, non può venire aiuto da chi non sta in piedi (Ibra), da chi non è in grado (Braccobaldo) e da chi racchiude le due categorie (Ciokko Baiokko). Si punti su chi ha voglia e non su chi entra annoiato, ma soprattutto si faccia una scelta e subito: obiettivo campionato, dove abbiamo il Napoli a due punti; altre competizioni (anche minori) non siamo in grado di giocarle, non lo dico io, lo dicono i fatti.

Gianclint 

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.