Pioli e Maldini

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“Çalha e Mandzukic, straordinari per Pioli”. Lo scrive il Corriere dello Sport parlando del Milan. I due giocatori, infatti, come riporta il quotidiano della Capitale, “erano in campo, con il nuovo arrivato Tomori, anche nel giorno di riposo”. Un segnale importante per il tecnico rossonero, che “sta recuperando tutti per un mese impegnativo”.

Fonte Corriere dello Sport

Guardando a dati e statistiche dell’ultimo turno di campionato con il Bologna, tra i protagonisti della sfida si può citare Theo Hernandez. Nonostante l’errore che ha portato all’azione dell’1-2, il terzino francese ha creato molti pericoli offensivi come testimoniano i 4 dribbling, i 3 passaggi chiave e i 13 passaggi offensivi riusciti. 

Fonte Milan News
Parto proprio da quest’ultimo articolo per rimarcare alcune cose che non vanno secondo i piani, a fronte, è bene ricordarlo, di un capolavoro assoluto che ci vede campioni d’inverno contro ogni pronostico. Non mi sono affatto piaciute certe spacconate, seppur simpatiche, di Hernandez sui social con foto un po’ troppo guascone; certo, rispetto al passato dei crestati, parliamo di un altro mondo, ma il ragazzo tende a strafare e in campo poi si nota. Se è indiscutibile che il suo apporto ci ha assicurato la vetta della classifica, proprio per questo il ragazzo va preservato, ed in un certo senso consigliato, onde evitare un atteggiamento sbruffone che si traduce in campo in una prosopopea e temerarietà che possono costar caro. A Bologna poteva finire male, se non fosse che quello con il filo dell’auricolare trapiantato nel cranio (Palacio) ha lisciato a pochi metri un pallone pericolosissimo. Il pareggio avrebbe rovinato una partita condotta sempre in vantaggio, funestata dal gol di quella pippa di Poli di gallianesca (brrrrrrrrr) memoria. Ecco che Pioli e Maldini devono ricondurre il buon Theo nei binari della calma e della ragione. Si dirà, può capitare! Eh no cari miei, sul 2-0 e con una classifica fantastica…, le minkiate non sono concesse, se sei forte…non le puoi e devi fare.
Altro problema sono i rigori e senza Rebic, sempre a Bologna, poteva finire male. Ora, se hai un cecchino come Kessie, tra l’altro avvantaggiato dal fatto di non conoscere mai il risultato…, ecco che lui deve essere quello che tira. E basta! Ragazzi miei…è con i particolari che si raggiungono i grandi risultati: considerando l’esito delle partite degli altri, non vincere a Bologna sarebbe stato deleterio, a dir poco. Perché dobbiamo rovinare tutto con delle stupidaggini così gravi? E’ proprio necessario? A me non va di sentire le scuse a fine partita dei colpevoli, io non posso accettare simili cazzate. E torno allora a Pioli e Maldini: qui si deve fare chiarezza sui ruoli. I rigori, le liti in campo, le smargiassate finiscono qui. Pioli e Maldini facessero capire ad Ibra che qui esiste sempre un qualcosa di superiore a lui e Dio insieme: il Milan.
In ultimo saluto il rientro del fantino empolese e quello prossimo del turco: ci siete mancati. Il loro rientro darà al centrocampo quella fisionomia necessaria per le prossime gare. Si dirà…, ma trattasi di Crotone e Spezia: appunto! Non voglio scherzi, i migliori in campo per aggredire e sbranare le due compagini, con impegno, rispetto, ma tanta, tanta applicazione. Due gare fondamentali e, oserei dire, decisive per continuare a sperare in qualcosa di impronunciabile. Saluto anche l’esordio di Tomori che ha fatto bella figura e ancora una volta dimostra l’ottimo impianto di gioco che favorisce l’inserimento di chiunque, Meitè a parte. Con il rientro degli infortunati e a Dio piacendo, il cespugliato dovrebbe ammuffire in panchina.  E finiamo con Pioli e Maldini che devono appunto spiegare alla squadra che c’è un girone di ritorno da affrontare al meglio delle nostre possibilità, anche perché, al di sopra di tutto e di tutto rimane sempre lui: il nostro Milan.
Gianclint
Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.