Mezz’ora di niente travestito da nulla

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Non sapevo cosa scrivere per domani, per fortuna che Monsignor Fassone ha deciso di parlare al gregge dei fedeli, portando la buona parola del nulla e rassicurando in maniera incisiva sul niente. Monsignor Fassone avrebbe potuto parlare anche 5 ore consecutive, ma in puro stile gianninesco non ha detto nulla, anzi è stato anche irritante. Il succo della questione è che lui non sa nulla e che sono cose che passano sopra la sua testa e pensare che noi eravamo convinti che certe cose gli passassero per la testa. Chiaramente, in un momento in cui la società è indifendibile, in cui conta la sfacciataggine e la sicumera, ecco che per sentire l’omelia di Monsignor Fassone è stato chiamato il migliore di tutti nel settore: l’esperto di editoria sportiva nei giusti toni, grande consigliere della Juve nei momenti difficili ed elemento di continuità con la vecchia gestione. La trasparenza, tanto decantata, tanto sbandierata è stata presa nel pieno del suo significato più recondito: la società A.C. Milan è veramente trasparente, nel senso che il proprietario è invisibile anche al suo stesso Amministratore Delegato di cui dovrebbe essere diretta emanazione, come vi ha spiegato ieri, in maniera mirabile, il buon Max. Le domande erano scontate e a tratti inutili, a testimonianza che probabilmente erano preparate e concordate, come nella peggiore tradizione. Del resto, il presunto presentatore o conduttore che dir si voglia, ha sempre avuto nella distruzione e nel disprezzo della coerenza il suo punto forte. Ed anche ieri la coerenza è andata a farsi benedire, con un Fassone che ha rimediato una figuraccia; bisogna essere totalmente ebeti per affermare il contrario. Se uno non può parlare, se uno non può esporsi…allora è meglio stare zitti, è meglio non proferire verbo, questo tipo di interventi va bene per un tifoso completamente cretino, per qualche tifoso orientale stordito, magari per qualche demente che chiede Modric… Ma entriamo nella sostanza gassosa della buffonata di ieri. L’incipit è fantastico:

A litri…

“Sfrutto questa domanda per fare una premessa. Faccio l’amministratore delegato del Milan, me ne occupo e me ne curo quasi per 24 ore al giorno. Poi ci sono delle cose che passano sopra la mia testa e che riguardano la proprietà e gli azionisti. Su quello non voglio apparire evasivo, ma tante cose non le so neanche io”.

Quindi Monsignor Fax lavora h24 come un indefesso, con un incarico di AD e lui non sa nulla. Questa entra nelle prime 5 fregnacce di ogni tempo, battendosela alla grande con l’ultimo periodo di Fantomas in cui vaneggiava e proferiva frasi sconnesse e senza senso. Il 99% dei tifosi si è “incupito” per quello che accade ad una società buttata fuori dall’europa, in cui i bonifici non arrivano, in cui un presidente, o presunto tale, non si sa chi sia e cosa faccia, con fior di giornali e testate mondiali che ne smontano quotidianamente il patrimonio… e lui non sa nulla…e lui non se ne preoccupa nemmeno di saperlo.

“Anche questa è un’altra domanda che riguarda la proprietà. Per me è importante che i tifosi sappiano che i 32 milioni il Milan li ha ricevuti settimana scorsa. Ho l’account economico, il mio conto corrente in banca, è molto ricco di denaro. A me non riguarda se i soldi li ha versati uno o l’altro. Io devo stare attento a quello, che ci siano i soldi affinchè il Milan sia gestito bene, per pagare gli stipendi, per pagare i fornitori, per garantirmi di fare un briciolo di campagna acquisti. E questo ho. Dopodichè, chi me li mette? Lo staremo a vedere”.

AHAHAHAHAHAHA sono arrivati questi 32 euro e non sa se sono il rimborso della banca per delle operazioni bancomat su sportelli non convenzionati o il rimborso di Amazon per il reso di una cera per capelli inutile. Qui siamo alla farsa, lui si è solo accorto che sono arrivati i 32 milioni di euro, il resto non conta un cazzo. Eh no caro Monsignore, la cosa è di vitale importanza, perché se li ha versati Yogurt è un conto, se li ha messi Elliot è un altro, visto che parli di continuità. Parla di esasperazioni mediatiche e poi conclude che i 32 gli servono per la spesa, le bollette, il condominio, l’affitto, il dentista, il pediatra di Calabria e un “briciolo” di campagna acquisti. Fare un’affermazione del genere equivale a rassicurare i tifosi? Ma giusto qualche abbonebete completamente cretino può sentirsi rassicurato.

Di nuovo si ritorna sul tema societario. Quello che leggiamo quotidianamente riporta l’interesse del tifoso sugli argomenti della proprietà. Questo fa parte della nostra cultura, in cui siamo abituati ad una sorta di stabilità nel tempo, a proprietà che sono secolari in alcuni casi. Quindi immaginarci che ci possano essere delle proprietà più di breve durata mette in agitazione e in subbuglio. Ora noi non siamo indovini e non possiamo indovinare se nella testa di Mr. Li ci sarà di vendere un pezzo del club o di tenere il club per il futuro. Questo non lo sappiamo. Quello che è importante, secondo me, per noi che gestiamo il club e per i tifosi, è che il club sia solido e che abbia dei progetti da portare avanti e che non abbia cambiato idea rispetto a quanto detto negli scorsi anni. Dopodichè, io mi auguro che il proprietario, chiunque sia, sia sempre un proprietario che ci supporti e che ci metta a disposizione le risorse economiche che ci siano utili. E sotto questo aspetto devo dire che Mr. Li lo ha sempre fatto, il fondo Elliott me lo ha dichiarato anche per iscritto, come testimoniano i documenti scritti portati alla UEFA. E se mai ci fosse un nuovo azionista che deve arrivare, immagino che lo faccia con quella passione che da sola giustifica un investimento in un club come il nostro”.

Avere una società solida è un problema culturale, in pratica siamo una banda di ignoranti retrogradi che ancora pensa che la società possa essere solida e duratura; quando invece è normale che cambi dopo 14 mesi di pagliacciate e buffonate. Poi però si contraddice dicendo che l’importante è che il club sia solido! Solido? Qui siamo allo stato gassoso e lui se la ride con l’esperto di editoria sportiva nei giusti. Che bello vederli ridere, che spettacolo questo AD che da del tu all’unico sopravvissuto della vecchia gestione. Ecco l’anello che lega le due gestioni, ecco l’elemento in comune e quindi il risultato comunicativo veramente avvilente e disarmante. Giannino parte seconda. Non si può andare in diretta su Facebook ed essere così superficiali. Fassone stia tranquillo, se scopriamo qualcosa sulla fine che farà il Milan…magari glielo diciamo per primi…

“Non lo so. Il verdetto della UEFA al Milan sembra ingiusto, per questo abbiamo deciso di ricorrere. Noi abbiamo dimostrato in questi 12 mesi di voler rispettare in maniera ferrea le regole, di assecondare quelle che sono le norme del FFP. Abbiamo presentato dei plan che dimostrano che nei prossimi 3 anni le perdite saranno più contenute rispetto al passato. Abbiamo cercato di portare tutti gli argomenti giuridici e manageriali per garantire questo. Non è stato bastevole. Mi auguro che al TAS si possa leggere la storia del Milan degli ultimi 12 mesi in modo diverso. Non saprei dire quali sono le percentuali, ma posso assicurare che lotteremo fino ad oltre il novantesimo”.

Ah beh…se vi siete presentati con questa preparazione, con questa capacità di argomentare il nulla, con questa sicurezza nel spiegare il niente, se la completezza delle informazioni era un fascicolo in bianco, se Yogurt, a sentire oggi, nemmeno lo conosci…, beh è già tanto che l’Uefa non abbia richiesto di bruciare Casa Milan. Io già li vedo i giudici dell’Uefa appena è uscito Fassone: “Qualcuno ha capito un cazzo? Ma non era meglio chiamare un dirigente del Milan? Ahahahahahahahahaha ma questo che è venuto a fare? La prossima volta chiamiamo Yogurt, ammesso che esista…! Speriamo che questo abbia capito di non presentarsi al Das o al Pongo, ma al Tas…”

“Sì, certo (sorride, ndr). Se la domanda si riferiva al rispetto dei parametri della FIGC da rispettare, siamo adempienti. Questa iniezione di 32 milioni ha garantito il rispetto dei parametri. Abbiamo ricevuto la conferma della Serie A proprio venerdì. Sulla Serie A non ci sono dubbi”.

Ah quindi se non arrivavano i 32 euro non era così sicuro…, quindi siamo noi i retrogradi e gli incupiti… Prese per il culo a tutto spiano…

Molto importante che ci diciamo nuovamente tutti insieme che questo sarà un mercato di entrate e di uscite, che confluiranno insieme”.

Dove ho già sentito questa frase?

“No, a parte che non è venuto nessun giocatore, credo, nè da Mirabelli nè da me a dire che ha altri progetti e che vuole andare via. Se succedesse questo lo valuteremo con attenzione, perchè i giocatori devono essere convinti di rimanere e di indossare la nostra maglia. Mi auguro che non succeda, perchè i nostri progetti non cambiano di una virgola.

Rassicurante…

“Per quanto riguarda la squadra femminile, ci teniamo ad avere una squadra che ben figuri. Abbiamo acquisito il titolo sportivo non dell’ultima arrivata ma di una squadra iper competitiva. I colleghi che si occupano della squadra femminile stanno costruendo una squadra competitiva e per quello che ne capisco io di calcio femminile mi pare che ci stiano riuscendo. Credo sia un segnale forte l’aver preso Carolina Morace, un’icona di quel mondo. Sulla seconda squadra è un progetto a cui Mirabelli tiene moltissimo. Vorremmo che i nostri giovani, che escono dalla Primavera, possano continuare l’esperienza con la maglia del Milan e dare la possibilità di un altro paio di anni confrontandosi con la Lega Pro, dandoci la possibilità di valutare chi è da Milan e chi no. Se la FIGC farà sì che il Milan farà sì che il Milan possa rientrare, parteciperemo già dalla stagione 2018-2019”.

Cazzo! Io voglio sapere chi è quello scienziato che fa una domanda sul calcio femminile o è frutto della mente dell’esperto di editoria sportiva nei giusti toni? Qui siamo tutti preoccupati e stiamo a discettare sulla squadra femminile! Con tutto il rispetto per Carolina Morace…, ma sti cazzi! Ma chi se ne frega! In un momento come questo, parlare di queste minkiate vuol dire prendere per il culo i tifosi del Milan, una presa per il culo epocale.

“Se mi portate sul campo tecnico, rischio di fare qualche scivolata. Anche qui siamo a qualcosa di più rispetto ad una stretta di mano. Poi ci saranno le ufficializzazioni di rito. E’ un’opportunità di un talento straordinario, che andrà a completare la nostra rosa”.

Tanto per sapere…, se parliamo di società non sai nulla, se parliamo di giocatori nemmeno…, di che cazzo vogliamo parlare? Magari tiriamo fuori il vecchio e sempre attuale “i problemi cardiovascolari delle scimmie dell’alta Patagonia”! Parliamo di questi?

Ho sentito la necessità di parlare con voi, proprio perchè percepivo tutta questa negatività e poi tutte le volte che mi ferma per strada ho quasi la sensazione che ne esca risollevato. Non so se sono riuscito parzialmente a risollevarvi. Non voglio raccontarvi le favole, abbiamo le nostre difficoltà. Siamo un club che sta risalendo, ma abbiamo gli strumenti per affrontare questa salita. Un’atmosfera più sorridente e serena può aiutare. Noi manager vi assicuro che faremo di tutto perchè possa essere una bella stagione per voi”.

Noi invece non sentiamo più la necessità di sentire fregnacce, pensavamo che la trasparenza ci fosse veramente, ma l’unica cosa che comunicate e che rappresenta il vero sono i menù del Bistrot Fuorghetti. Il resto sono soltanto scemenze che nessuno ha bisogno di leggere, se non i soliti idioti che credono alle favole. Oggi è andata in onda una puntata terrificante su come non comunicare, su come prendere il tifoso per i due cuscinetti posti al di sotto dei reni… Purtroppo la comunicazione ha millantato passi in avanti, esperimenti genetici sui social, ascolti comunicativi, statistiche, followers, status, hastag e altre fesserie, ma il risultato è sempre lo stesso, una comunicazione finta in mano sempre allo stesso personaggio. Avevamo ragione noi, serviva una Norimberga, ma i peggiori sono ancora attivi e a galla, anzi vincono pure premi di “milanismo” in terra di Puglia…dopo aver scritto 52 editoriali senza citare Adriano Galliani. Una cosa indegna.

La conferenza finisce qui, siccome devo vomitare…ho saltato alcune parti ancora più inutili di quelle che vi ho riportato; chiaramente dopo sono arrivati gli elefanti, i domatori e i trapezisti…

CHE IL DIO DEL CALCIO ABBIA PIETÀ’ DI NOI

Gianclint

 

 

 

 

 

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.