I pilastri della terra

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Intervistato dalla rubrica economica inglese “Leaders in sport”, Ivan Gazidis, amministratore delegato del Milan, ha spiegato quali sono i 4 punti per poter riportare il Milan, oggi, ad alti livelli:

1) Il calcio giocato: “Come primo punto dico il calcio giocato. Dobbiamo avere una strategia che tenga sotto controllo i nostri costi, migliorando allo stesso tempo le nostre prestazioni in campo, attraverso l’utilizzo di data analysist, lo scouting e attraverso le nostre risorse, come Paolo Maldini. Inoltre, abbiamo bisogno di un calcio verticale e dotato di giocatori giovani e forti tecnicamente. Si dice che il campionato italiano sia per vecchi, ma noi abbiamo una squadra con un’età media molto bassa e con un leader d’età come Ibrahimovic”.

2) Lo stadio: “Il secondo pilastro è lo stadio. In Italia sono necessari e qui a Milano abbiamo l’opportunità straordinaria di costruire il miglior stadio del mondo”.

3) ‘Modernizzare” il club: “C’è molto da fare sul lato digitale: nuove app, nuovi eventi – come quello organizzato durante il lockdown con Rocnation -, tour digitali e nuovi sponsor, molti dei quali si stanno unendo al nostro progetto”.

4) Il panorama calcistico: “I tempi di crisi possono produrre cambiamenti e noi vogliamo essere al centro del panorama calcistico e delle discussioni in tutti gli ambiti: con la UEFA, con la FIFA e con la Federazione qui in Italia. Questi quattro pilastri ci aiuteranno ad essere più forti e più competitivi a livello internazionale”.

Il novello Ken Follett ha dettato la semestrale intervista ai suoi amici inglesi; chiaramente il Milan va bene, anzi benissimo, e non certo per merito suo, dal momento che non voleva più nessuno degli attuali fautori di questo splendido inizio: si potrebbe parlare di Ibra, imposto da Boban, di Pioli e Maldini che non voleva più fino ad offrire a quest’ultimo il ruolo di ambasciatore; ecco perchè adesso, queste affermazioni scontate e slavate non fanno alcuna presa. Io continuo a ritenere che costui sia inutile e nocivo e si spera che arrivi un quarto posto, altrimenti sarà il solito fallimento.

Prendiamo in considerazione il primo pilastro: il calcio giocato. Parla di scouting, calcio verticale, giovani, analyst e altri termini di cui si riempie la bocca senza coglierne il significato fino in fondo. Prendiamo il mercato che, sottolineo fortemente, mi piace molto anche se incompleto. Tonali si sapeva che era forte, Diaz viene dal City e dal Real, Hauge ci hai giocato contro per scoprirlo egli scout e gli analyst dove sarebbero? Forse, al massimo, qualche boy scout conosceva tale Kalulu perchè facevano i campeggi insieme e lo ha segnalato. Diciamolo forte, questa campagna di rafforzamento porta la firma di Maldini & Massara, punto.

Secondo pilastro: lo stadio nuovo! Me cojoni!!! Ci serviva Ivan Follett Gazidis per sapere che uno stadio porta introiti, ma siccome sono andato a vedere il cantiere dei lavori…e non l’ho trovato…, credo che su questo pilastro, per ora, non possiamo ancora contare. Ma presto, non abbiate timore, il Bioscalin Stadium, uno stadio che blocca la caduta dei seggiolini, vedrà la luce…e vinceremo tutto, come l’Arsenal.

Terzo pilastro, l’avvento di un’era digitale con nuove app e digitalizzazione. Fantastico…, il sito fa ridere e da parecchio, l’acquisto dei biglietti è qualcosa di problematico, ma forse perché lo stadio è quello vecchio, la comunicazione è medievale con punte di oscurantismo barbarico. I social sono un misto di imbecillità e folklore con immagini votive degne di un campo santo. Aspetto i nuovi sponsor, quelli veri…, non case da gioco, case di incontri, case d’asta, salumi, guanciali e pasta per amatriciane e gricie…

Il quarto pilastro è tratto da uno di quegli scritti del sabato mattina in cui non si capisce nulla nemmeno ad usare la macchina Enigma. In pratica Ken vorrebbe dire la sua in campo Uefa, Fifa e Federazione Italiana; fantastico…, dopo Ken Follett adesso si è trasformato in Isaac Asimov, fantascienza allo stato puro.

Tuttavia, caro il mio Fangazzidis…, ti sei scordato un piccolo “pilastrino”, insignificante e per questo poco visibile? GLI INVESTIMENTI! Come dici? I pilastri erano quattro e sono occupati? Vabbè…se semo capiti.

Gianclint

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.