Giochiamo meglio di tutti

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Il Milan sbarca a Torino da favorito e questa in fondo è la grande novità. Ha 9 punti in campionato, arriva dalla bella prova di Anfield giocata a testa alta nonostante la sconfitta, la squadra gioca bene e gira meglio, sul piatto la ghiotta occasione di spedire i bianconeri a -11. Nell’ultimo turno la banda Pioli ha annullato la Lazio di Milinkovic e Immobile, 9 gol nelle prime due gare. Kessie e Tonali hanno schermato il serbo e Luis Alberto: 2-0 secco. Tradotto: questo Milan è compatto, concreto, temibile, pronto per sfidare una Juve in difficoltà. I bianconeri arrivano dal successo contro il Malmoe (0-3), ma hanno un solo punto. In estate il Milan ha perso Donnarumma e Calhanoglu, due colonne, ma ha guadagnato un bel portiere come Maignan, l’esperienza di Giroud, un Tonali ritrovato, il ritorno di Diaz, il riscatto di Tomori, il jolly Florenzi. E oggi tra i rossoneri e la Juve ci sono 8 punti di distacco.
Fonte Gazzetta dello Sport
Dopo le prime partite, compresa quella di Liverpool, è acclarato che il nostro gioco è accattivante, intenso, aggressivo e a tratti anche entusiasmante; senza tirar fuori novità pubblicitarie, ma con una scelta dei giocatori ponderata e funzionale, il calcio espresso da questa squadra è, a mio parere, il più bello della penisola. A Liverpool ci siamo confrontati con la massima espressione di questo tipo di gioco e non ho visto questo divario abissale, ne siamo usciti con grandissima dignità dopo averli spaventati a morte; ad un certo punto, i soliti ubriaconi delle tribune, quelli che si esaltano e ululano alla luna anche per una rimessa laterale…, non cantavano più, non camminavano più in compagnia, da soli, a gruppi o a mandrie, ammutoliti. Peccato per quel fuorigioco millimetrico ad inizio secondo tempo, sul 3-1 non so come sarebbe finita.
E tutto questo con Kessie in evidente forma scadente, con il fantino Benaccer molto pasticcione; tutto ciò mi lascia ben sperare per il prosieguo europeo di questa squadra, tenendo presente che il grande catenacciaro di Madrid ha pareggiato in casa con il Porto; il prossimo turno ci dirà molto. Ma adesso preoccupiamoci del nostro impegno torinese che, inutile negarlo, ci vede favoriti. A differenza di quello che scrive a mezzanotte tra il venerd’ e il sabato…ai suoi fedeli talebani, a me questo clima che ci vede favoriti nel pronostico piace e anche molto; vuol dire che sono state fatte scelte giuste, che c’è il giusto spirito, che i giocatori sono forti e soprattutto dignitosi e professionali e vuol dire anche che in quel di Torino le cose vanno male. Cosa desiderare di più?
Vincere a Torino! Ecco cosa desiderare di più! Se vogliamo dare una forte impronta alla nostra stagione, dopo aver annichilito la Lazio, bisogna vincere contro la Juve, e non solo per la consueta rivalità, ma anche e soprattutto per infliggerle altri 3 punti di distacco e annientarli psicologicamente. In tutta sincerità pensavo che con il ritorno di Allegri sarebbero partiti forte, visto e considerato che lo scorso anno avevano la panchina vacante. Questo non perché ritenessi la Hapra un allenatore di spessore, ma per il semplice fatto che sulla loro panchina in campionato ha vinto 5 campionati, proprio perché è tagliato per allenarli; sottolineo questo aspetto perché qualcuno mi ha rinfacciato di considerare Allegri molto forte dopo che l’ho criticato duramente in passato quando ci allenava: eppure credo che sia lampante che sono molto coerente.
Allora coraggio amici miei, guardiamo fiduciosi allo scontro che sarà durissimo, ma io confido nell’equilibrio di Pioli, nella forma dei ragazzi, nella sfacciataggine sportiva di Diaz e nei due davanti che ho sempre massacrato, ma che stanno facendo indiscutibilmente benissimo; per me ce la possiamo fare, specie se Tonali darà seguito alla sua crescita; molto passa per i suoi piedi e sono certo che non deluderà. Inutile dire che vincere in quello stadio, con il loro pubblico avrebbe una risonanza spaventosa per ambo le parti, ma soprattutto per noi, per spiccare il volo e imprimere una svolta. Daje!
Forza Milan!
Gianclint
Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.