Contenti e felici, ma anche preoccupati

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Una tegola improvvisa e preoccupante, non solo in vista della sfida di Reggio Emilia. I problemi al polpaccio non sono cosa da poco. Tra maggio e giugno Ibra se l’era cavata in 35 giorni, la speranza è che i tempi di recupero possano essere similari se non addirittura più brevi, ma ora è impossibile fare previsioni. Ovviamente il clima rigido non aiuta i recuperi muscolari, il che rende più difficili recuperi lampo, a prescindere dall’età del giocatore. Bisognerà fare quindi quadrato con le forze a disposizione almeno fino al 4 gennaio, poi partirà il mercato. Inevitabile, in questo momento, rivedere le convinzioni sulle necessità in entrata. Fino a qui la figura del vice-Ibra ha assunto tratti quasi mitologici: chiamata a gran voce da tifosi ed opinionisti, ritenuta non necessaria dalla dirigenza. Considerando che Ante Rebic ha segnato zero gol, e il Milan è ancora primo in classifica, non si può certo dire che la società abbia sbagliato del tutto con questa scelta. Ora però la situazione porta a riflessioni obbligate: lo svedese ha giocato solo sei gare di Serie A, oltre a quella con lo Shamrock e le prime tre del girone di Europa League. Il Covid si è messo di mezzo, ma il doppio infortunio muscolare consecutivo non può essere ignorato, soprattutto se il club ambisse a qualificarsi alla prossima Champions League. Ecco perché è fondamentale, anzi obbligatorio, andare a rinforzare la rosa con un altro centravanti. Compreso che l’acquisto di un altro attaccante sia diventato fondamentale, bisogna ora capire su che profilo puntare. Difficile che Elliot e la dirigenza si tuffino su un giocatore in là con gli anni: Ibra è stato un caso isolato. Molto più probabile che il prescelto possa essere un giocatore giovane, anche con un costo non irrilevante. Il club potrebbe anticipare un investimento che avrebbe compiuto la prossima estate, anche se operare a gennaio riduce di molto il ventaglio di opzioni. Anche l’esperienza Piatek ha “insegnato”, motivo per cui non dovrebbero essere presi in considerazione gli exploit di giocatori “esplosi” di recente. Un prestito potrebbe aiutare, a patto che il calciatore in questione sia trattenibile anche in futuro: un prestito secco per un centravanti sarebbe utile sì nell’immediato ma non in ottica futura.

Fonte Milan News

Certe risate…

Non ce ne vorrà il buon Luca Serafini se nel titolo ci dichiariamo un po’ preoccupati, specie dopo aver appreso la ferale notizia che riporto fedelmente nell’incipit. Sono preoccupato perché la squadra è stanca, perché il doppio impegno è deleterio ai fini del campionato e soprattutto perché ci sono troppe assenze rilevanti, inutile nasconderlo, come del resto è evidente che la rosa è incompleta. Scrivere questo è mancanza di fiducia verso questa squadra e questi colori? No, caro Luca, significa essere realisti, significa che i tifosi milanisti sono maturati e razionali, sempre ché si considerino milanisti i nostri lettori e quelli come loro, non certo quei quattro abbonebeti (e sottolineo quattro…) che svernano su Milan Tv. Questo anche perché i tifosi, in questo triste decennio, li abbiamo informati e non certo indottrinati come sul canale di Casa Milan o, peggio ancora, in quei blog vicini al Muezzin che nel frattempo, Covid o non Covid, hanno smesso di vivere e da tempo (giustamente). Se uno è preoccupato e ha paura di non farcela, non è meno milanista di chi sta sul carro della fanfara. Credo sia ora di finirla con le patenti di tifo, quelle vanno bene appunto per “carristi”e “marshallisti”, chiari figli di un dio minore e anche minorato.

Scrivo, amici miei, dopo due pareggi, dopo due partite durissime, in cui squadre inferiori sono resuscitate, dopo batoste bibliche. Le due partite hanno evidenziato che siamo rabberciati, che abbiamo qualche pedina nulla, ma che abbiamo anche un cuore incredibile e qualche campioncino in fasce. La partita con il Parma per me ha un valore pazzesco: mi trovate una squadra giovane che dopo aver preso un gol a freddo, quattro pali e subito il pareggio…, trova la forza di raddrizzarla, pareggiando in extremis? Io non me ne ricordo una che sia una. Si veniva dalla solita stramaledetta partita in coppa, si era rimaneggiati, senza Ibra e con un Rebic praticamente inesistente. Se deve giocare così male, perché fuori ruolo, tanto vale mettere Colombo e riportarlo al ruolo a lui più consono.

Con il Genoa è stata ancora più dura, assenze sempre gravi e il solito Rebic assente giustificato. Chi non trova giustificazioni, e non può certo trovarle, è il cugino di Niang, quel Leao che passeggia in campo; Questo ha bisogno di un clima caldo e di un prato ben levigato, a mo di biliardo; purtroppo quello di Genova è un campo di patate, buono per fornire materiale ad un purè ospedaliero. Come poteva esplicare il suo gioco felpato che lo diverte a tal punto da ridere spesso da solo? Fortunatamente ci sono gli altri che hanno cuore e che cuore ragazzi, dopo la doppietta di Destro, quello che non segnava da anni, da lustri oserei dire, si sono dati da fare e Calabria ha fatto un gol bellissimo. Questo è irriconoscibile. E pure Honolulu, in ruolo non certo suo, ha timbrato il pareggio: fanno morale questi gol, fanno bene a questi meravigliosi giovani. Romagnoli sempre rivedibile e mi fermo qui.

Non si deve spostare l’attenzione sui tifosi, che tra l’altro nemmeno vanno allo stadio, si rischia di fornire a quello che scriverà il giorno dopo, di cui lagne e lamenti è pieno il latte coagulato che ho alle ginocchia. Di quello lì non si devono condividere i ragionamenti, ammesso che siano tali, va lasciato solo nel suo canale immaginario e nella sua arroganza priva di basi razionali e culturali. Luca, ma che ci fai lì? L’attenzione deve andare su ben altre cose: prima di tutto andare pesantemente sul mercato, ma non il 31 gennaio, ma prima, maledettamente prima, non c’è tempo per meline stucchevoli, è come negli annunci ospedalieri sul sangue: “urge rinforzo in attacco e in difesa”. Chi di dovere saprà trovare il rimedio e le contromisure a questo periodo difficile, hanno la mia fiducia (per quel che può contare). Questo girone d’andata è un patrimonio di inestimabile valore che va protetto e fatto rendere al meglio; i ragazzi sono, per la maggior parte, ottimi dentro e fuori dal campo. Non ripieghiamo per paura di osare. Pioli recuperi i giocatori, Maldini recuperi pedine fondamentali per il prosieguo: per il resto ognuno tifi come vuole, anche perché non c’è un solo milanista che non si stia godendo  di questo splendido momento.

Gianclint

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.