Con la morte nel cuore

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Milan-Udinese continua a far discutere. Il Corriere della Sera riporta la spiegazione che Guida, l’addetto al Var del match di San Siro, ha dato ai vertici arbitrali in merito al gol del pareggio dell’Udinese. Secondo lui, le immagini non garantivano con certezza assoluta il tocco di braccio di Udogie: da qui la scelta di non chiamare Marchetti a visionare l’azione allo schermo. Sarà – scrive il Corriere della Sera – ma il tocco, visto in tv, sembra proprio esserci.

Con la morte nel cuore mi sforzo di scrivere il mio articolo, cercando di trovare motivi e spiegazioni; non è affatto facile far finta di nulla, mi ritrovo addirittura a provare vergogna per me stesso, visto che provo rabbia per l’ennesimo furto arbitrale, l’ennesimo buco nel Var, l’ennesimo schifo nelle valutazioni del direttore di gara, l’ennesimo errore che ci costa caro, carissimo. Comprenderete che provare sentimenti simili con un conflitto impari e criminale in corso, con un’Europa ricaduta nel baratro e nell’oscurità di una guerra inimmaginabile, mi fa stare veramente male. Sentire un fischio arbitrale, vedere il lungo conciliabolo dopo il gol friulano, ma al contempo sentire le sirene dell’allarme aereo ha qualcosa in se di insano. Bene hanno fatto quelle nazionali che si rifiutano di giocare gli spareggi mondiali contro la nazionale dei criminali, bene stanno facendo gli stati europei che, nonostante la minaccia nucleare di un assassino, stanno facendo di tutto per scongiurare un massacro. Bene ha fatto la FIA ad eliminare il Gran Premio degli invasori e bene hanno fatto a togliere ai senza dio anche la finale in quel di san pietroburgo (le maiuscole non le spreco). Adesso però l’Uefa cancelli la gazprom dagli sponsor e farabutti che gestiscono squadre inglesi spariscano dai radar, per sempre.

Qualcuno lo ha dimenticato troppo in fretta, ma questo Milan sta giocando da tre mesi senza uno dei suoi giocatori più importanti. Il primo posto in classifica ha parzialmente mascherato un’assenza che col tempo sarebbe stata inevitabilmente pesante. Eppure il Milan sta andando avanti da inizio dicembre senza Simon Kjaer, a dimostrazione che c’è ugualmente spirito di gruppo e coesione, ma con il danese a disposizione e titolare le cose sarebbero state diverse nei momenti cruciali della stagione. Soprattutto nella gestione delle difficoltà, sia a livello tecnico durante partite complicate ma anche nel sorreggere la squadra dal punto di vista mentale e psicologico nello spogliatoio. A Milanello tutti i giorni non fa mancare il suo sostegno, ma il percorso di terapie lo portano a lavorare in modo individuale e sicuramente non è la stessa cosa che allenarsi in gruppo.

Fonte Milan News – Antonio Vitiello

Caro Vitiello, io non me lo sono proprio dimenticato, ma purtroppo la metà di quelli che scrivono editoriali sul tuo sito hanno, come sempre, affibbiato patenti di tifo; sono volati i tafazzi, i carri e la solita pletora di cretinate di regime. Eh si perché questa società da sempre ha i suoi menestrelli, i giullari di corte a cui va tutto bene madama la marchesa. Oggi siamo ancora vivi e primi, ma per quanto? Subiamo gol, quando sono validi, che con Kjaer non avremmo mai subito; ma purtroppo la proprietà non ha intenzione di vincere e le pessime notizie sullo stadio faranno passare quella poca passione che hanno.

Ma aldilà delle incertezze difensive, quello che veramente preoccupa è lo stato del gioco; derby compreso giochiamo male, molto male. E’ questo quello che francamente c’è di diverso nella nostra attuale situazione. I giocatori li abbiamo recuperati, almeno dal punto di vista fisico, ma troppa gente gioca un pessimo football, a voler essere gentili. Ho sempre difeso Pioli e lo ritengo l’artefice di questo Milan, ma occorre prendere decisioni, decisioni anche immediate, decisioni anche assurde, ma occorre farlo. La formazione iniziale era in evidente difficoltà, ma i correttivi sempre a tempo scaduto.

Come aveva giocato Giroud nel derby? Fino al 70° non l’aveva mai vista; beh nel mio calcio, se devo vincere a tutti i costi, un centravanti alto in area (che si chiama Giroud…) non lo tolgo mai! Errore gravissimo, per mettere in campo un Rebic praticamente morto, un fantasma. Fino a quel momento mai un cross se non sporadico, dopo che è uscito il francese tutti cross inutili, per chi? Per Romagnoli? Ma per favore. Ma poi, vogliamo parlare una buona volta della qualità di questi cross? Nemmeno Vomitoddo arrivava a tanto! Del resto si è intestardito con un Calabria che a Florenzi spiccia casa e con un Diaz che è inguardabile. Da ottobre parliamo di venti minuti nel derby, poi il nulla più assoluto. Ma un Castigliokko no? Eppure quando è stato impiegato non si è risparmiato. Si arriva in emergenza a far giocare quell’aratro di Ciokko Baiokko e non si ha il coraggio di osare un Castigliokko? Caro Pioli, ripensa a queste cose e cerchiamo di migliorare corner e punizioni, sono uno strazio con soluzioni cervellotiche e inutili. Il dio del calcio ci tiene ancora in vita, ma non so per quanto; è arrivato il momento di dimostrare che si vuole vincere, ma in campo, non andando a mendicare ulteriori premi scudetto. Lo scudetto lo vinci in campo se hai voglia, forza e determinazione che ti vengono dall’essere professionista e dai già lauti guadagni, non certo da ulteriori incentivi.

Perdonatemi la noiosità del mio post; un caro e forte abbraccio a tutti.

Gianclint

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.