Ancora primi, ma…

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Il Sant'Uffizio

Si, gli alibi sono finiti e non c’è nulla che possa reggere. Perché ogni toppa è peggio del buco. Il Milan si presenta a Torino con la notizia di quattro giocatori fermati tra sabato e domenica mattina da problemi muscolari (Bennacer, Rebic, Castillejo) e un sovraccarico al ginocchio (Ibrahimovic) e con una sensazione, ormai palese, che questa squadra non sappia più segnare. Problemi grossi, perché arrivano tutti insieme, e non è la solita sfiga alla quale ci si può appellare. Quattro, tutti insieme, non possono essere sfiga. No. Secondo alibi che non regge: il Torino ha fatto penare tutti in casa. Vero, ma se vuoi vincere lo scudetto devi cercare di vincere a tutti i costi. Invece il Milan, che l’impegno ce lo mette, non ti dà – da diverse partite – la sensazione di poter dire: “Oggi si vince”. Si è tornati al: “Chissà se si vince”. Non si può esser felici del punto preso col Toro, spiace, ma non si può. Terzo alibi che deve crollare nella testa di chi pensa e fa filtrare certi messaggi: “Non avevamo a budget lo scudetto”. Scaroni docet nelle sue ultime interviste. Bene, ma se lassù e che fai, non ci provi?

Fonte Pietro Mazzara di Milan News

Ho voluto copiare ed incollare l’incipit di Pietro Mazzara scritto probabilmente a caldo dopo la delusione di Torino; eh si, perché di delusione si tratta. Delusione di grande livello. Quello che mi è dispiaciuto è apprendere dell’indegno tiro a segno a Pietro per questo suo articolo; saranno gli stessi che si ammazzavano di pippe quando il Condorasino portava Balotelli e altri rottami a festeggiare da Giannino. Siamo ancora al pensiero unico? Ci sono ancora quelli del “carro” e delle “patenti di tifo”?

E STI CAZZI?

Era tanto che non lo scrivevo. Del resto c’è chi preferisce la realtà virtuale della fanfara, chi non accetta le critiche e fa nulla se adesso lo scudetto, e quindi il nostro destino…, è nelle mani dell’Inter! Che problema c’è? Siamo primi!!! Vinciamo ogni anno…che vuoi che sia un bel piazzamento magari con un punto in più rispetto all’anno scorso? Forse si preferisce il “dolce dir nulla” di un Vitiello di cui non si ricorda a memoria d’uomo, ma anche di elefante, un solo articolo da vero giornalista che fa le pulci a questa società! Antò…e scrivila una mezza critica a lustro, non dico ogni anno, ma almeno a lustro. Gli altri nemmeno li considero, tra talebani, telecavallini che vivono costantemente in un mondo fatato con Peter Pan, Biancaneve e Cuore di Drago, detentori del verbo del vero tifo e in ultimo qualche stipendiato che scrive a pagamento. Caro Vitiello, è molto comodo parlare dopo, e già sarebbe tanto se tu lo facessi…, ma quelli come te, da oltre un decennio diranno sempre la stessa cosa: “quest’anno è andata così, ma l’anno prossimo…” E infatti si discetta di mercato…

Io ho un’ innata capacità critica, non sono a stipendio e non lo sono mai stato, checché ne pensi qualche sfigato altrove, quindi non aspetto la fine dell’anno per dire che se aspettiamo che Scaroni e i Singer mettano lo scudetto a budget (cazzo vorrà dire poi…) ci vorranno tranquillamente tra i 10 e i 15 anni! Gli anni necessari a costruire 5 stadi con coperture e curve paraboliche e campi che cambiano l’inclinazione (in discesa) quando attacchi! Perché farsi il sangue amaro ed investire a gennaio in una squadra che lottava per vincere uno scudetto non a budget?

Veniamo alle questioni tecniche, che poi sono quelle che stanno portando a questi risultati. Finché si è vinto, molta polvere è stata buttata sotto il tappeto, ma è nei momenti decisivi che vien fuori la verità. E la verità è che Pioli ha a disposizione una batteria di giocatori di scarsa qualità e quelli che hanno doti superiori agli altri, come Theo Hernandez e Leao, sono irriconoscibili. Il francese ormai fa la mezzala e non attacca più il fondo, cosa che sarebbe vitale per uno come Giroud, ma ci arriviamo anche lì. Leao invece si sente onnipotente e si perde nella sua presuntuosità tecnica. Deve tirar fuori gli attributi e dimostrare che può essere un giocatore decisivo. Invece anche lui ha smarrito colpi, spunti e gol. Compitino nemmeno effettuato bene.

Pietro Mazzara

Vogliamo dire che non è vero? Forse un tantino duro con Hernandez che io ho visto essere l’unico a tenerci veramente, ma sul resto? Leao continua a giochicchiare e se vogliamo vincere deve fare la differenza; deve mettere la palla in porta o permettere a Giroud di fare quello che sa fare meglio: il colpo di testa. Avete visto cross decenti? Tra l’altro adesso i piazzati li tira Calabria di cui non ricordo, sempre a memoria d’uomo ed elefante (alla Vitiello insomma) grandi capacità balistiche. Non tiriamo in porta, i pochi tiri sono difficili, complicati e partoriti da soluzioni capziose a tratti criptiche. Però tutto questo non si può dire, meglio aspettare luglio (inoltrato però…).

Non si può nemmeno dire che a gennaio Elliott doveva investire qualcosa, ma se lo scudetto non è budget che cazzo investi a fare? Fatto sta che in difesa Pioli ci ha messo una pezza rilanciando (non subito) il buon Kalulu che ha oscurato Romagnoli (addio), ma a centrocampo? Kessie tra coppe africane e abulia, non è quello dello scorso anno, Baiokko non lo considero nemmeno, sul suo inutile e dannoso groppone pesano parecchi punti persi causa pippaggine e stordimento cronico e quindi gol subiti per colpa sua. Krunic è questo e ha fatto anche troppo. Alla fine Tonali e Bennacer hanno tenuto in piedi la baracca, ma adesso sono stanchi, specie il primo.

Il sovraccarico al ginocchio di Ibrahimovic indica la via: siamo ai titoli di coda. Zlatan non può più reggere certi ritmi. Si allena poco con i compagni, si gestisce, ma non si può fare affidamento su di lui. Duole dirlo, ma il capolinea è vicino. Così come dovrebbe esserlo per molti componenti del reparto offensivo, che in estate andrebbe rifatto perché Rebic è inaffidabile dal punto di vista fisico (ha saltato 15 partite ufficiali!), Messias non è da Milan, Brahim è sparito e Saelemaekers non dà segnali di evoluzione.

Sempre Pietro Mazzara

Beh, avrei potuto scriverlo io. Quello che hanno combinato Salamelekko, Diaz e Leao a Torino è da Sant’Uffizio. I primi due hanno sciorinato il peggio del loro repertorio, ma nella ripresa è arrivato anche il Messias che, nonostante fosse la Domenica delle Palme, è stato totalmente anonimo. Riprendesse il suo asinello, palme e ulivi e si incamminasse verso Crotone, un altro Calvario venerdì non lo reggo. In particolar modo Salamelekko ha regalato delle roncolate da calcio amatoriale che ancora adesso meriterebbero la scomunica calcistica a Divinis. Sono stato cattivo? Ho turbato i più suscettibili, magari quelli che girano sul carro del sabato? Questo è niente, faccio come Vitiello, aspetto giugno per dare la mazzata finale se non cambiano registro. Ora, quando poi c’è ancora più urgenza, ci si mettono i preparatori atletici che schiantano i giocatori a quattro a quattro; non so se esiste una statistica, ma credo che siamo sicuramente primi negli infortuni prima della partita. Incredibile che ci sia incappato Rebic, il ritratto della salute, quello spacca le montagne, traina slitte sul ghiaccio con le infradito e ferma un treno in corsa al lazo! Chi in Rebic spera…disperato muore.

Ma io mi chiedo, Castigliokko che fine ha fatto? Lo so che a Torino stava male, ma possibile che non abbia mai meritato un finale di gara visto che i suo competitors sono Salamelekko e quello venuto con l’asinello? Rimane un mistero. Su ulteriori rinnovi nemmeno mi pronuncio. Sapete come la penso e da sempre. Adesso ci tocca il Genoa, non faccio previsioni e non dico nulla: speriamo in un qualcosa di facile che ci dia entusiasmo e voglia di lottare fino alla fine; anche se poi toccherà aspettare quello che accade su altri campi…, sempre che lo abbiano capito quelli che non osano criticare mai. Di certo verrò smentito, adesso le vinceremo tutte, l’Inter si suiciderà e io tornerò nella casa del miele e dell’amore: sarò il nuovo figliol prodigo e in mio onore si ammazzerà il Vitiello…ehm…il vitello più grasso.

Una Pasqua serena, e di questi tempi non è poco.

Gianclint

 

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.