Adesso non ci sono più scuse

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Eh si amici, le scuse sono finite; la competizione europea è andata, anche se l’abbiamo onorata fino all’ultimo, dimostrando anche una più che discreta caratura continentale. Questa dedizione però è costata, in termini di punti, molto cara e ne ha risentito il nostro cammino in campionato. Adesso però non abbiamo più impegni infrasettimanali e c’è tutto il tempo per preparare al meglio le 10 partite che rimangono. Non c’è più la scusa degli infortuni, visto che stiamo recuperando quasi tutti; dovrà giocare chi merita, chi è adatto, chi ha la testa sull’obiettivo. I signori Leao, Rebic e Dalot, per citare i casi più eclatanti, hanno ampiamente dimostrato di non appartenere a questa categoria. Non è accettabile una partita giocata bene ogni tanto, a fronte di prestazioni scadenti, svogliate o completamente folli come quelle del croato.

Casper veglia su di noi

Dalot è un caso diverso: è oggettivamente scarso e a Firenze meritava la cacciata dal capo dopo i primi 15 minuti. Perché non si può cacciare dal campo un giocatore già nel primo tempo? Quale regolamento oscuro e retrogrado lo impedisce? Prendiamo Tomori: io dalla sua prima uscita ho visto una capacità di concentrazione veramente fuori dal normale. La prestazione di Firenze meritava 15 in pagella, perché questi sono i giocatori che mi piacciono, quelli costanti. Lo stesso Kjaer è sempre sul pezzo, sempre continuo e, salute permettendo, è un giocatore strepitoso. Poi accade pure che Leao imbrocca la giornata fenomenale, ma io non mi lascio più incantare: io cerco continuità.

Continuità che dovrebbe illuminare Maldini & Massara; se Champions sarà, allora ci saranno le risorse per rinforzare il reparto avanzato con gente continua, con gente di spessore, con gente che abbia dimestichezza con il gol. I vari Castigliokko, Leao e l’attuale Rebic per me possono anche togliere il disturbo o convincersi che non sono prime scelte. Senza poi dimenticare che Ibra avrà 40 anni e francamente non può essere lui la garanzia di una nostra ulteriore crescita. Chi si occupa di mercato sa che sono i Tomori che ti portano in alto, non certo gli incostanti che ti fanno un piacere a scendere in campo.

Tra i tanti contratti da rinnovare, c’è infine anche quello di Calhanoglu, che a Firenze è riuscito finalmente a segnare il suo primo gol su azione in questo campionato, il secondo dopo quello su rigore contro la Lazio. Covid a parte, che lo ha frenato soltanto dopo Natale, è un bilancio negativo per un trequartista che gioca con la gloriosa maglia numero 10 di Rivera. E quindi, prima di sparare cifre folli per il suo rinnovo, Calhanoglu può mettersi in coda, perché Brahim Diaz che ha giocato molto meno di lui e spesso nemmeno come trequartista ha segnato due gol come lui e tutti su azione, dimostrando di possedere personalità, velocità e tiro. E’ vero che anche lui come Tomori è in prestito e il Real Madrid chiede 20 milioni per il riscatto. Ma se Calhanoglu ha mercato, conviene venderlo al miglior offerente e con il ricavato riscattare Diaz, che tra l’altro ha 21 anni, sei meno del turco. Un modo, tra l’altro, per soddisfare il desiderio di Elliott di puntare sui giovani. Anche se la proprietà, cui va dato atto di avere speso per il mercato invernale, andrà giudicata per le altre decisioni. A cominciare dal rinnovo di Donnarummma.

Fonte Milan News

Così parlò l’adoratore del Condorasino, quello che con il Monza ahahahahaha e mi fermo qui. Da mesi costui conduce una crociata contro il turco; la sua opinione merita rispetto, ma francamente tirare fuori la 10 di Rivera quando il tuo amichetto la metteva addosso a Honda…è veramente squallido. Rendiamoci conto, Honda che aveva scritto il temino in cui sognava la 10 di Rivera e tutti i servi che si spippettavano fuori dal Giannino eiaculando e ululando alla luna. Ora, che il turco non stia giocando al meglio è evidente e sotto l’occhio di tutti, come è altrettanto evidente che il Milan ha fatto una grande stagione anche grazie al gioco del turco. Chi ha avuto il Covid è rimasto molto segnato dal punto di vista fisico, non è cosa da poco. Le cifre poi non le giudico, ad occhio mi sembrano alte, ma da qui a dire che Diaz è più meritevole…dai su, questo è ricomparso adesso. Cerruti, fai una cosa che aiuterebbe tutti, te per primo e poi chi ti legge: vai a tifare Monza, quella è la tua giusta dimensione, ti riunisci con la vecchia guardia e torni serenamente e dolcemente a suonare il mandolino.

Tutto questo salto di qualità del Milan non avviene solo sul campo, dove due anni fa perdere di misura con il Napoli in quel modo sarebbe stato vissuto come il minore dei mali mentre oggi fa incazzare di brutto. Ma anche fuori dal campo, dove il Milan mette a segno colpi ogni settimana. Casper Stylsvig, che mi spiace abbia perso in quel modo il suo derby personale con il Manchester United in un Ottavo di finale in cui era il Milan a meritare di passare il turno, sta lavorando tosto e duro per il futuro. Anche in tempi duri fuori dal calcio, attorno al calcio e nel calcio, il Milan lavora e il Milan crede in se stesso e nel proprio brand. E’ da febbraio che la forza vendite rossonera fa scouting alla ricerca di nuovi clienti e sponsor, attraverso 1500 gruppi e aziende con cui il club si è messo in relazione commerciale offrendo le opportunità che una società di questo tipo può proporre. E’ con la stessa freschezza che il Milan è in homepage mondiale su Twitch, che arriva la partnership con Therabody, quella con Avis Italia, quella con Dodo Jewels. E non passa settimana senza che ci sia una nuova notizia in tal senso. No, non è un editoriale commerciale questo. E’ un editoriale su Milan. Perchè contro il Manchester United e contro il Napoli non è finito nulla. Perchè il progetto del Milan è vero e il lavoro di tutto il Milan in tutti gli uffici ogni giorno è solido. Queste sono le basi, al di là dei risultati di ieri sera e di domani mattina sul campo, il Milan è tornato a crescere. E crescere di questi tempi dentro un progetto chiaro e continuativo significa accumulare vantaggio, anche rispetto ad altre situazioni ferme e avvitate fra gli avversari del Milan. E al momento giusto, tutto questo si vedrà in maniera inconfondibile e si toccherà fisicamente con mano.

Fonte Milan News

Beh qui ragazzi tutti in piedi. Qui voglio la standing ovation! Anni e anni di dettati e siamo arrivati a questo capolavoro assoluto, inarrivabile! Una via dimezzo tra il grottesco e l’esilarante! E’ evidente che qui gli è stata passata una bella velina da incartare e consegnare con tanto di fiocco. Il futuro del nostro attacco è messo definitivamente in cassaforte: adesso arriva Dodo, centravanti brasiliano da 50 gol a stagione; e non è il solo! A centrocampo prendiamo Twitch e Therabody che sono due britannici abituati a ritmi forsennati; vado a dormire sereno perché su di noi veglia il fantasmino Casper… Quasi quasi lo preferivo quando discettava di pandemia, Covid e vaccini per controbattere il professor Galli; polemica che nasceva dopo decenni di studio notturno sullo Zangrillo e il Briatore…, testi fondamentali per scatenare la terza ondata della pandemia…con migliaia e migliaia di morti. Ma si, meglio dedicarsi alla telecronaca fondamentale e imperdibile di Juventus-Spezia…, molto meglio…

Gianclint 

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.