Prima o poi…

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Prima o poi doveva capitare di perdere una partita in campionato. Era da mettere in conto e contro la Fiorentina di Italiano persino in qualche modo prevedibile. In fondo avevamo già dimostrato di soffrire parecchio il coach gigliato e questa Fiorentina è obiettivamente più forte dello Spezia con il quale già ci aveva messo nel sacco. Fino a qui nulla di così strano né così drammatico. Rode invece, e parecchio, il modo. Quattro gol presi su tre nostri erroracci a partire dal primo, in collaborazione tra il Tata e Gabbia, che ha indirizzato la partita. Questi i fatti. Senza togliere niente alla Fiorentina che ha giocato la sua partita senza rubare nulla, perderla dopo averla dominata per lunghi tratti dispiace ed è un segnale di cui tenere conto.

temo che la differenza si noti chiaramente …

Questa rosa era riuscita, anche in momenti di grande emergenza dovuti ad infortuni e malattie varie, a sfangarla sempre in un modo o nell’altro. Purtroppo l’indisponibilità contemporanea di due totem come Maignan e Tomori, con in più Romagnoli tenuto a riposo in quanto non in buone condizioni, l’abbiamo pagata carissima. Al di là delle capacità puramente tecniche Iron Mike è il vero “gestore” della difesa. Non solo è una certezza tra i pali, ma dà sicurezza ai compagni, li guida, li richiama, li pilota nelle marcature e nei posizionamenti. Un portiere con la “P” maiuscola. Da quando Tata è dovuto subentrare, pur migliorando partita per partita mentre riprendeva confidenza col campo ed a parte l’exploit del derby con tanto di rigore parato, ha mostrato tutti i suoi limiti ed i gol presi sono aumentati esponenzialmente. Per Tomori vale un discorso analogo. E’ uno dei più forti centrali della serie A velocissimo e con grandi capacità di anticipo e recupero sugli avversari, sempre posizionato perfettamente, che considerato il nostro modo di giocare, è fondamentale. Contro la Fiorentina, con Kjiaer praticamente a uomo su Vlaovich in qualunque zona del campo, sarebbe stato l’ultimo uomo perfetto per mettere le pezze sui contropiedi degli avversari. Gabbia, al di là del fisico statuario (che forse da qualche vantaggio sulle palle alte) è lento ed impacciato senza quella capacità nell’anticipo e quella sicurezza che garantisce il Tomo.

Sarebbe troppo facile prendersela con i due ragazzotti ma avrebbe poco senso. La domanda da farsi è perché ci siamo ridotti a dover giocare con una difesa così inadeguata? Mi fa notare il mio “alter ego” Seal come in realtà la situazione di Gabbia è simile a quella di Maldini Junior. Per quanto giovani e quindi con possibili margini di miglioramento, per quello che abbiamo visto sino ad ora, non sono (o non sono ancora) a livello adeguato per una squadra da alta serie A. Per ambedue sarebbe stato auspicabile un percorso di crescita in prestito in squadre di livello inferiore per verificare se, giocando con continuità e quindi facendo esperienza, abbiano o meno le qualità giuste, un poco come stanno facendo Colombo e Pobega (e pare con buoni risultati) per poi, a secondo dei rendimento, decidere se riportarli a casa o cederli.

Non credo che Maldini, Massara & Co non ne fossero consci, non credo che abbiano bisogno delle nostre geniali intuizioni, ma immagino che nella passata campagna acquisti, per via dei budget ferrei che ha imposto Elliott (per i quali, va detto, i positivi risultati finanziari si stanno vedendo ed in prospettiva la cosa potrebbe essere più importante di quanto ai noi tifosi non piaccia pensare) abbiano dovuto fare delle scelte, per quanto dolorose. Immagino anche che a questi due ragazzi, nei piani di dirigenza ed allenatore, fossero stati riservati i minuti finali delle partite a “risultato acquisito” giusto per dare un pò di respiro ai titolari. Purtroppo, causa l’ecatombe di infortuni, malattie e qualche maligna espulsione di troppo, si sono trovati ad essere in campo dall’inizio in partite che contano. Prima o poi dovevamo pagarne il dazio e puntualmente è successo.

Diverso il discorso per Tata. Rispetto a titolari e riserve dei giocatori di movimento, la differenza tecnica tra portiere e secondo è normalmente molto più elevata in tutte le squadre. Il primo motivo è che i “portieri” che fanno la differenza sono pochi in senso assoluto, secondo che gli stessi sono molto meno soggetti ad infortuni dei colleghi di movimento, specie infortuni di lungo periodo e, terzo, perché un portiere di livello difficilmente accetta di andare a fare il secondo a meno che non lo ricopri letteralmente di oro zecchino (vedi Donnarumma ?), motivo per cui si preferisce investire di più in altre “zone del campo”. Certo che se ti capita la sfortuna di perdere contemporaneamente il portiere titolare, uno dei centrali migliori (e con più carattere) di tutta la serie A, che il suo primo sostituto sia acciaccato e devi giocare con una difesa azzoppata, specie nel nostro campionato dove la difesa è tradizionalmente il perno centrale su cui costruire una stagione, prima o poi…

Detto questo però rimane il fatto che nonostante tutto, senza una sequenza di errori degna di una squadra da oratorio (aggiungiamoci anche quello di Theo sul 3-2 che ha letteralmente chiuso la partita e non è il primo che fa), poteva andare molto diversamente. La squadra ha giocato e ci ha provato fino alla fine. Persino il terzo gol all’ultimo secondo ha un valore che non sottovaluto, segno che il carattere complessivamente non manca.

Errori, comunque, che si potevano e dovevano evitare. Per finire ci metto anche qualche decisione “discutibile” di Pioli come, ad esempio, sostituire Kalulu che era stato uno dei migliori in campo (se non il migliore dei nostri). Francamente incomprensibile… Credo che la crescita di questa rosa dipenda anche dalla capacità di correggere questi limiti se veramente vogliamo lottare fino in fondo per qualcosa d’importante; lo vedremo nelle prossime partite. Diciamo che è stata una giornata no sotto tutti i punti di vista. Poteva anche capitare, prima o poi…

FORZA MILAN

Axel

Puoi cambiare tutto nella vita. La fidanzata, la moglie, l'amante, la casa, il lavoro, la macchina, la moto e qualsiasi altra cosa che ti viene in mente. Solo una cosa non potrai mai cambiare. La passione per questi due colori. "il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari". Grazie mamma che mi hai fatto milanista, il resto sono dettagli.