
Nel momento più difficile della stagione, con 6 titolari assenti per un’ondata di infortuni che non accenna a placarsi, il Milan dimostra di essere più vivo che mai e torna dal Bentegodi con tre punti di fondamentale importanza per proseguire il suo cammino di alta classifica.
Pioli fa di necessità virtù e imposta una squadra più accorta, con Krunic finto trequartista pronto ad arretrare in fase di non possesso a formare un centrocampo a tre con Kessie e Meite, e due ali come Castillejo e Saelemaekers disposte al sacrificio in un lavoro estenuante ad elastico a tutta fascia.
Juric è sembrato nettamente sorpreso, il suo Verona è abituato ad avere nell’uno contro uno a tutto campo il suo punto di forza ma nell’occasione si trova senza punti di riferimento se non il solo Leao davanti, impegnato per tutta la partita in duelli estenuanti e poco appariscenti con i centrali scaligeri.
All’apparenza un Milan umile e operaio insomma, con il baricentro più basso di una ventina di metri rispetto al solito ma pronto a ripartire con efficacia e concretezza con una fitta rete di passaggi in mezzo al campo, senza le corse scriteriate palla al piede che si erano viste contro l’Udinese.
In una partita diversa rispetto al solito canovaccio i gol non potevano che arrivare dagli interpreti meno attesi, e sono state due autentiche gemme che hanno premiato Krunic alla mezz’ora e Dalot ad inizio ripresa, due giocatori spesso finiti nel mirino della critica per prestazioni ritenute non all’altezza.
Sette punti nelle ultime 3 partite, con vittorie in trasferta su campi tradizionalmente ostici come l’Olimpico e il Bentegodi, certificano che il fisiologico momento di crisi vissuto da inizio anno è finalmente alle spalle, adesso proviamo a restare lì attaccati e vediamo quello che succede, godendoci senza troppi pensieri un affascinante ottavo di finale contro il Manchester United.
Donnarumma: 6 di stima ma poteva anche essere SV, dato che al di là di un paio di uscite alte non tocca praticamente mai il pallone
Calabria: 7 Prova di grande sostanza del buon Davide, che cancella dal campo Zaccagni e pennella un cross sulla testa di Leao che avrebbe meritato miglior finalizzazione
Tomori: 6,5 Un paio di indecisioni iniziali (una poteva costar cara) all’interno della solita partita di grande sostanza alla quale ci ha abituati in 4 e 4 otto, Lasagna ne esce (al) pesto
Romagnoli: 7 Evidentemente pungolato dalle rotazioni di Pioli, il Capitano sfodera una partita di grande attenzione e lucidità anticipando gli avanti gialloblu di testa e di piede, mostrando un’aggressività a tutto campo che ultimamente sembrava aver smarrito
Dalot: 7 La sua partita si dipana sui binari della sufficienza, ma il voto in più è sacrosanto per il gol di rara bellezza che di fatto suggella l’incontro
Kessie: 7,5 Avanti di questo passo finiremo per poterlo chiamare Uragano Frankie senza timore di incorrere in peccato di lesa maestà, è diventato una sorta di nuovo super-eroe, l’Uomo di Gomma, per la facilità disarmante con la quale si fa rimbalzare addosso i malcapitati avversari che transitano dalle sue parti, dopo anni luce abbiamo finalmente di nuovo un centrocampista di caratura internazionale
Meite: 6,5 La prova più convincente da quando veste la nostra maglia, insieme a Krunic e a Kessie forma una cerniera di mezzo che chiude a doppia mandata qualunque iniziativa veronese
Saelemaekers: 6,5 Il Milan operaio messo in campo da Pioli gli calza a pennello, una sorta di liquido amniotico nel quale sguazza con disinvoltura fino a confezionare l’assist per il raddoppio di Dalot
Krunic: 8 (il migliore) Lo so, il giudizio può apparire anche troppo generoso, ma vuole premiare la prestazione di un ragazzo che dopo un anno e mezzo vissuto nella semioscurità ha saputo finalmente prendersi le luci della ribalta, il primo gol è tutto suo, nella preparazione e nella finalizzazione, e il resto della partita è stato finalmente all’altezza, sia negli sganciamenti da incursore che nelle coperture da incontrista
Castillejo: 6+ Schierato nella inconsueta posizione di esterno sinistro, gioca una partita di grande sacrificio coprendo una vasta porzione di campo e andando spesso a fare densità nel mezzo
Hauge: SV, che sta per Sveglia!
Leao: 6 La cosa brutta della sua partita è il colpo di testa che getta alle ortiche uno splendido cross di Calabria, quella bella il velo che spalanca a Dalot un’autostrada per battere a rete, nel mezzo tanta lotta e tanto sacrificio con i centrali veronesi per cercare di tenere su la squadra (ma per questo temo proprio gli manchi le phisique du role)
Pioli: 7 Zitto zitto, il buon Stefano dimostra intelligenza e duttilità, a dispetto della dichiarazioni di facciata presenta un Milan concreto più coperto del solito, con un baricentro più basso ed un centrocampo a tre in fase di non possesso che da copertura e sostanza a tutta la squadra, soluzione da non disdegnare in ottica futura in partite che richiedano maggiore prudenza
Max