Pagelle Rio Ave – Milan 10 – 11 (dcr)

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Notte folle in terra lusitana, in cui un Milan stanchissimo e piccolissimo muore e risorge innumerevoli volte per poi accedere miracolosamente ai gironi di Europa League dopo un’infinita serie di rigori.

Una partita interminabile e rocambolesca che faremo fatica a dimenticare.

Appuntamento dunque alle 12:45 di oggi con i sorteggi dei gironi di Europa League.

DONNARUMMA: 6 – Viene incolpevolmente impallinato due volte dai portoghesi e ai calci di rigore finali non brilla nè come portiere nè come calciatore, prima di nautralizzare il penalty decisivo di Santos

CALABRIA: 5 – Arrivano dalla sua parte i due gol del Rio Ave. Soffre le pene dell’inferno per la prima volta in questo inizio di stagione. Freddo dal dischetto.

KJAER: 6 – Meno impeccabile del solito, partecipa al pasticciaccio brutto in occasione del secondo gol subito. Il suo secondo rigore segnato è l’ultimo della maxi serie rossonera

GABBIA: 5+ –  Solita recita balbettante condita da qualche recupero degno di menzione. La grande fiducia nelle sue capacità balistiche porta lo staff tecnico a escluderlo dall’elenco dei tiratori preferendogli Gigio. Fate vobis

HERNANDEZ: 5 – Pasticcione e nervoso, ne azzecca poche sia davanti sia dietro dove Pinto gli fa vedere i proverbiali sorci verdi. Urge turno di riposo… ma poi penso a Laxalt…

BENNACER: 6 – Lotta e si sbatte in una serata molto negativa per la squadra. Ha il merito di non rinunciare mai alla spinta offensiva anche quando tutto sembra perduto.

KESSIE: 5+ – La presenza fisica non manca, ma non è il centrocampista scintillante che ormai siamo abituati a vedere. Si produce in un involontario assist per Gelson Dala all’alba dei supplementari. Attenuante enorme la stanchezza e il fatto che venga spremuto da settimane

(TONALI: 6+ – Sandro entra ottimamente in partita, randella e cuce il gioco mettendo in campo la faccia giusta per queste situazioni. Gattuso docet.)

CASTILLEJO: 4 – Semplicemente un fantasma. Non ne azzecca una.

(DIAZ: 6 – Un po’ ‘venezia’ come si dice dalle mie parti, ma il suo ingresso all’inizio del secondo tempo dà la scossa a tutti. Dopo lunghe fase evanescenti in cui si inabissa assieme alla squadra, torna a dare segni di vita nei supplementari. Vivace, casinista, immaturo e letale dal dischetto)

CALHANOGLU: 6+ – La spia della riserva è accesa e lo si vede subito. Viene cercato molto dai compagni ma ne azzecca poche. Cerca comunque di essere un punto di riferimento pur se non in serata. Glaciale sul rigore al 120esimo che ci salva dall’abisso.

SAELEMAEKERS: 7- – Mette a segno il gol che sembra regalarci la qualificazione e, complessivamente, è il più brillante del reparto offensivo. Poi finisce il carburante e anche lui va in difficoltà

(COLOMBO: 6 – Praticamente invisibile per 20 minuti di supplementare, imbrocca la spizzata decisiva che induce Borevkovic alla follia del tocco di mano. Quando il dio del calcio – non Ibra, quell’altro – gli ha visto calciare alle stelle il rigore ha pensato bene di rimediare)

MALDINI: 5 – Mi dicono fosse fuori ruolo, continuo a sostenere che sia fuori contesto. Un prestito per farsi le ossa è d’obbligo, al momento non è questo il suo livello

(LEAO: 4 – Pur comprendendo la condizione precaria e rendendogli merito di aver segnato il proprio rigore, si produce in un’esibizione sconcertante soprattutto per atteggiamento. I sorrisoni e gli scherzi in panchina fanno da prologo al nulla più totale. Imbarazzante)

PIOLI: 5 – Con una rosa ridotta ai minimi termini e una squadra di ragazzini che ha perso il controllo della situazione alla prima difficoltà, dà l’impressione di aver preparato poco e male una partita da dentro/fuori. Sbaglia tutte le scelte e si salva neanche lui sa come. Urge maggiore lucidità.

FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO

Raoul Duke

Milanista dalla nascita, primo ricordo Milan-Steaua del 1989 e prima volta nella fu Curva Sud in occasione di un derby di Coppa Italia vinto 5-0. Affezionatissimo al Milan di Ancelotti nonostante tutto e fiero delle proprie scorribande in Italia e in Europa al seguito della squadra fino al 2005, anno in cui tutto è cambiato. DAI NAVIGLI ALLA MARTESANA, DA LORETO A TICINESE, TRADIZIONE ROSSONERA, TRADIZIONE MILANESE!