
Prima o poi doveva succedere, ci siamo tolti il dente.
Certo, dispiace che il dentista abbia assunto le sembianze di Federico Chiesa, che ha giustappunto la simpatia di un ascesso al molare, ma dobbiamo alla fine farcene una ragione.
Anche per il Milan compatto e sorprendente di quest’anno 7 assenze sono oggettivamente troppe da ammortizzare, anche perché mancavano 4 titolari più una presenza ultraterrena, e la differenza oggettivamente si è vista al momento dei cambi verso la metà del secondo tempo, quando la differente profondità tra le due rose è balzata vistosamente all’occhio.
Peccato, perché per oltre un’ora un Milan molto rimaneggiato aveva giocato sostanzialmente alla pari contro la Juventus, facendosi addirittura preferire nell’organizzazione di squadra e nel pressing asfissiante a tutto campo.
Per fortuna i cugini sfigati ci avevano dato una grossa gioia perdendo inaspettatamente a Genova nel pomeriggio, sicché la sconfitta di questa sera potrebbe alla lunga risultare quasi indolore, come quella subita col Lille un paio di mesi fa.
A patto naturalmente di voltare subito pagina, serrare le fila e portare i tre punti a casa sabato prossimo contro un Torino in ripresa, ci sarà ancora da stringere i denti per qualche assenza perdurante di troppo, ma poi una mano sperabile dal mercato e il recupero dei tanti infortunati dovrebbe consentirci di riprendere il cammino con più tranquillità, Forza Vecchio Cuore Rossonero.
Donnarumma: 6 Sostanzialmente incolpevole sui tre gol subiti, attento sulle uscite alte e su conclusione di McKennie sul primo palo, questa sera niente miracoli purtroppo
Dalot: 5,5 Stavolta è schierato sulla sua fascia naturale, ma i risultati lasciano abbastanza a desiderare, rimane troppo sulle sue e disputa una partita complessivamente anonima
(dall’81’ Conti SV)
Kjaer: 6 Le palle alte le prende tutte lui, su quelle basse cerca di fare il possibile ma l’assistenza del compagno di reparto è a dir poco carente
(dall’81’ Kalulu SV)
Romagnoli: 5 Una delle dolenti note della serata, lascia troppo spazio a Dybala permettendogli la finezza dell’assist di tacco a Chiesa sul primo gol e si fa saltare da Kulusevski con una facilità irrisoria in occasione del terzo, purtroppo non è la prima volta che in frangenti di questo tipo denota grandi lacune in marcatura
Hernandez: 4,5 Il nostro amato Theo torna sul Pianeta Terra, duole dirlo ma nella circostanza Chiesa finisce per asfaltarlo, prendendogli il tempo su entrambi i gol… serataccia che occorre dimenticare alla svelta per tornare subito sui livelli che gli competono
Kessie: 6 Partita diligente e ordinata, diverse buone chiusure e qualche uscita palla al piede, perde lucidità in un paio di occasioni dal limite quando avrebbe potuto far male col tiro da fuori
Calabria: 6,5 Catapultato all’improvviso in un ruolo diverso da quello abituale ci mette una ventina di minuti a prendere le misure nella zona mediana ma poi se la cava egregiamente, denotando una volta in più una crescita marcata in termini di personalità e mettendo una palla bellissima all’incrocio alla Nocerino dei bei tempi
(dall’81’ Maldini SV)
Castillejo: 6 A me complessivamente è piaciuto, è vero che nei primi minuti strozza un tiro che avrebbe potuto sbloccare il risultato, ma poi si produce in un pressing asfissiante a tutto campo raddoppiando chiunque transiti dalle sue parti
(dall’89’ Colombo SV)
Calhanoglu: 7 (il migliore) Tanto sacrificio e tanta corsa unite ad un bel po’ di qualità, “pulisce” un’infinità di palloni entrando praticamente in tutte le trame offensive della squadra, peccato soltanto che non riesca ad essere più incisivo in fase conclusiva
Hauge: 5,5 La cosa più bella della sua partita è il taglio in profondità che apre un’autostrada a Leao per servire Calabria in occasione del gol, per il resto non riesce ad incidere granché sulla fascia sinistra, facendo emergere con tutta evidenza il lavoro per la squadra che compie Rebic in quella zona
(dal 67’ Brahim Diaz: 5,5 Prova a portare un po’ di vivacità tra le linee in una fase in cui la partita è già indirizzata, ma sembra oggettivamente leggerino per un match incanalato sui binari della fisicità)
Leao: 6,5 Una delle sue prestazioni più convincenti con la nostra maglia almeno finché le energie lo sorreggono, molto dentro la partita fin dalle fasi iniziali e autore di uno splendido assist col contagiri a Calabria, nel finale si spegne un po’ ma la sua partita è da giudicare positivamente
Pioli: 6,5 In tutta franchezza cosa gli puoi dire? Se la squadra riesce per lunghi tratti a mantenere un ordine e un’identità ben definita nonostante le numerose assenze il merito è evidentemente il suo, adesso dovrà essere bravo dal punto di vista psicologico ad aiutare i tanti giovani a voltare velocemente pagina (ma sono sicuro che avrà un buon aiutante tra le mura di Milanello)
Max