Pagelle Milan Inter 0-2 andata semifinale Champions League

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L’andata dell’euroderby è una sconfitta netta nel gioco e nella preparazione della sfida perché una squadra sapeva esattamente dove colpire mentre l’altra ha fatto gli stessi identici errori con una serie di imbucate da far spavento. Non chiamiamo in causa Leao perché prima di tutto abbiamo ballato come una neopromossa debuttante a San Siro lì dietro e dobbiamo benedire Mike e un palo se il passivo nel primo tempo non ha assunto contorni drammatici.
La sfiga semmai è nell’infortunio di Bennacer ma anche lì te la cerchi se ti presenti in champions con quattro dicasi quattro centrocampisti contati visto che hai bocciato fin dal primo istante Vranckx e Adli (oltre a Bakayoko) e così ti ritrovi a non avere cambi subito sfruttabili perché Pobega viene da un fastidiosissimo problema al costato.
In tutto il disastro visto questa sera la cosa strana è che il risultato è comunque impattabile al ritorno sempre che Leao possa rafforzare un attacco imbarazzante e Pioli finalmente capisca il gioco di Inzaghi con inserimento delle mezzali.

Ed ora ecco le pagelle.

Maignan 7 – Se il passivo non diventa monstre non è certo merito dei difensori ma suo: la parata di ginocchio nel primo tempo è tutt’altro che semplice e nel secondo compie un autentico miracolo sulla duecentesima percussione interista della partita. Se abbiamo una minima possibilità al ritorno la dobbiamo a lui.

Calabria 4 – Non riesce a contenere Dzeko sul calcio d’angolo che porta allo 0-1 (un nano contro un pilone…), ma il problema vero è il resto della partita dove viene infilato in lungo e in largo.

Kjaer 4,5 – Tra lui e Tomori difficile capire chi è andato più in bambola non riuscendo a contenere nulla.

Tomori 4,5 – Come il compagno di reparto è autore di una prova disarmante, meglio con Thiaw affianco ma è anche l’inter ad aver abbassato i giri forte del doppio vantaggio.

Theo Hernandez 5 – A differenza del resto della linea difensiva soffre molto meno, in fase propositiva però si vede poco e niente.

Tonali 6,5 – Va in bambola pure lui, ma non molla e si riprende fino a diventare l’unica luce nel mare in tempesta. Il fatto che il tiro più vicino al gol di tutta la partita sia il suo palo la dice lunga su quelli davanti.

Krunic 4 – Completamente fuori fase, è uno dei motivi per cui ci han bucato a ripetizione.

Bennacer s.v.

Messias 5 – Costretto a cambiare Bennacer perché tra mercato e lista champions siamo talmente minchioni da non avere cambi di ruolo. Entra bene impegnando il suo avversario, ma alla lunga diventa monocorde. Ha sulla coscienza un’ottima occasione su assist geniale di Tonali.

Saelemaekers 6 – Prova a cantare e portare la croce nel primo tempo ed è l’unico che sembra crederci nei primi 45 minuti. E’ anche autore di una serpentina prodigiosa, peccato che fa sempre un dribbling di troppo.

Diaz 4 – Non è colpa sua se è alto un metro e qualcosa, ma nemmeno nostra. Finisce sempre per terra perché quando lo contrastano, anche ruvidamente, non sta in piedi una volta e le azioni muoiono tutte lì essendo il giocatore deputato a creare superiorità numerica. Quelle poche volte che riesce a liberarsi non combina nulla né per lui né per gli altri. Spreca un buonissimo tiro nonostante possa prendere la mira con relativa calma.

Giroud 4,5 – Acerbi gli mette la museruola. Non va mai alla conclusione, si limita a qualche sponda e poco più. Il nostro non gioco di certo non lo aiuta.

Thiaw 6,5 – Sostituisce un Kjaer sottotono portando maggior solidità difensiva e ordine. Peccato per i ferri da stiro ai piedi altrimenti la palla capitatagli poteva avere ben altra sorte.

Origi 6 – Entra col piglio giusto e buonissime accelerazioni che con un pizzico di fortuna potevano essere sfruttate meglio dai compagni.

Pobega s.v. – Pochi minuti per essere giudicato, il fatto che sia uno dei pochissimi ad aver centrato la porta spiega bene lo schifo fatto dagli altri.

Pioli 2 – Calabria che su calcio d’angolo marca Dzeko. Squadra infilata alla stessa maniera in continuazione che sa tanto di preparazione alla membro di segugio, sviluppo di un minimo di gioco del tutto assente e a questo aggiungiamo il presentarsi senza aver cambi spendibili a centrocampo perché in lista champions non ce n’erano più. Se il passivo non è monstre deve solo ringraziare Mike e l’imprecisione degli avversari.

Seal

Ricordo Baresi entrare in scivolata e poi l'ovazione del pubblico, da quel momento ho capito che fare il difensore era la cosa più bella del mondo. Ancora mi esalto quando vedo il mio idolo Alessandro Nesta incenerire Ferrara sulla linea di porta mentre credeva di essere a un passo dalla gloria. Se la parola arte fosse compresa appieno le scivolate del n.13 sarebbero ammirate in loop al MoMA di New York.