
Premessa doverosa: per ma la Coppa Italia è importante. Da sempre. So di essere una mosca bianca o quasi, ma ritengo la bistrattata coppetta nazionale UN TROFEO. E UN TROFEO è sempre importante, soprattutto quando negli ultimi 10 anni il Milan ci ha regalato la bellezza di una Supercoppa Italiana. E da quella Supercoppa sono passati altri 5 anni abbondanti. Direi che non è il periodo storico per fare gli schizzinosi, e mi rivolgo anche a chi lo è stato durante i tempi belli degli allori internazionali e degli scudetti. Tempi che si fanno sempre più lontani.
Data questa premessa potete immaginare quanto fossi irritato alla fine di un primo tempo approcciato malissimo e finito 0-1 per i liguri. Per fortuna il cambio di marcia nell’ultima mezz’ora e i cambi di Pioli hanno raddrizzato, pur solo ai supplementari, il match.
Quindi qualificazione ai quarti raggiunta: vedremo se ci toccherà la Lazio o l’Udinese.
Come previsto San Siro ha riservato una grande accoglienza per il leggendario Shevchenko: il Genoa ha fatto una gran figura almeno per i primi 60 minuti e speriamo che la società rossoblu dia all’ucraino la possibilità di giocarsi le proprie carte con i nuovi innesti arrivati (e che arriveranno) dal mercato.
MAIGNAN: 6+ – Ottima parata pronti via su Vanheusden, nessuna colpa sul gol subito e una uscita a vuoto per fortuna senza conseguenze. Poi si ghiaccia le terga praticamente per tutto il resto della sfida
KALULU: 6,5 – Prima da terzino e poi da centrale si disimpegna con crescente sicurezza
GABBIA: 6,5 – 120 minuti giocati con una confidenza e una intensità che raramente gli abbiamo visto mettere in campo. Ottimo anche negli anticipi. Bene così Matteo
TOMORI: 6 – Esce anzitempo per un problema al ginocchio. Accendiamo un cero grande come una casa perchè sia solo un falso allarme
(FLORENZI: 6+ – Entra a freddo e ci mette tutta l’esperienza e la qualità che si porta nel trolley da tanti anni, passando per Roma Crotone Valencia e Parigi)
HERNANDEZ: 6,5 – Si perde Ostigard sul vantaggio genoano. Poi lievita come un panettone fuori stagione e, soprattutto una volta entrato Leao sulla sua fascia, cambia registro fino a sfornare due assist
KRUNIC: 4 – Il travet bosniaco non azzecca praticamente nulla. E lunedì contro lo Spezia dovrà essere titolare per forza. Argh!
(BAKAYOKO: 6 – Spesso si incasina da solo, ma ci mette tanta fisicità e presenza. Fa comunque un figurone rispetto a Bravorade)
TONALI: 6,5 – Un diesel… primo tempo male malissimo come tutta la squadra. Poi cresce nel secondo tempo per deflagrare nei supplementari. Sfiora il gol da cineteca e mette lo zampino lanciando Theo per l’azione che chiude la partita
MESSIAS: 5 – Deciso passo indietro rispetto alle ultime uscite
(SAELEMAEKERS: 6 – Parte malissimo, si scalda con un assist gettato alle ortiche da Diaz e chiude la partita con un destro da dentro l’area)
D.MALDINI: 5 – Se il calcio fosse una specie di dressage per umani in cui viene premiata l’eleganza delle movenze, sarebbe già pallone d’oro. Peccato che questo sport sia tutt’altro
(DIAZ: 5,5 – Poco incisivo. Qualche briciola di voto in più per l’assist a Leao con una punizione battuta con furbizia. Urge crescita)
REBIC: 4,5 – Ha mille scusanti, legate principalmente al lungo stop da cui è reduce. Ma la prestazione è disarmante: speriamo che questi minuti servano a farlo tornare in forma
(LEAO: 7+ – Cambia il volto del Milan dando una sferzata di energia, velocità e qualità. Ogni tanto appare ancora un po’ superficiale, ma al di là del gol tanto decisivo quanto casuale, è davvero decisivo e devastante)
GIROUD: 6,5 – A 15 minuti dalla fine trova un colpo di testa spettacolare per scacciare l’incubo di una clamorosa eliminazione a domicilio. Non finirò mai di dire che Oliviero va servito in area e sfruttato per le sue caratteristiche
(ROBACK: sv)
PIOLI: 6 – In quanto capitano della nave, è chiara la sua responsabilità nell’approccio pessimo alla parita: nelle dichiarazioni post partita è molto onesto nell’ammetterlo. Poi la raddrizza con le sostituzioni e con la qualità complessiva della squadra, imparagonabile a quella della banda Shevchenko
FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO
Raoul Duke