
Se fai 33 (trentatre) tiri verso la porta avversaria senza ricavarne lo straccio di un gol (e senza neanche costringere il portiere avversario a compiere alcun miracolo, ad essere onesti) è evidente che hai un problema davanti. Del resto ce n’erano voluti 22 (ventidue) per farne uno al Cagliari, e chissà quanti ce ne vorranno per scardinare la difesa del Genoa, terza squadra in maglia rossoblu in quattro partite che incontreremo nel venerdì di passione che precede la Santa Pasqua.
Ho parlato di un problema davanti, ma in realtà ce n’è più d’uno, basta fare nomi e cognomi per metterli a fuoco… c’è un Rafa Leao che alterna quasi sempre partenze da campione ad arrivi da comprimario, un Olivier Giroud che ha le movenze del centravanti di razza ma deve essere servito in un certo modo e solo in quello, un Junior Messias che conferma una volta in più di essere quello che è (un ripiego low cost dell’ultima ora), un Alexis Saelemaekers che quando entra prova a dribblare anche se stesso in preda a deliri di onnipotenza, un Ante Rebic che continua a godere di un credito illimitato quando in banca gli avrebbero già ritirato da tempo la carta, un Brahim Diaz che assomiglia sempre di più ad uno di quei cagnolini che abbaiano e abbaiano e mulinano vorticosamente le zampette restando fermi sul posto, uno Zlatan Ibrahimovic crepuscolare che di testa vorrei ma di fibra non posso.
Eppure signori cari questa Armata Brancaleone, questo coacervo di problemi che riassume tutte le colpe del mondo, continua ad essere prima in classifica, quando di partite alla fine ne mancano ormai soltanto sette, quindi come la mettiamo cari profeti di sventura?
E’ soltanto fortuna? A leggere certi continui lamenti contro la nostra cattiva sorte e la dea bendata altrui non si direbbe.
E’ merito di arbitraggi favorevoli? A sentire le argomentazioni di chi tiene il conto dei punti lasciati per strada per colpa del Palazzo corrotto non si direbbe.
Quindi cari Nighter è ora di ritrovare un po’ di equilibrio, perché se si pensa che la squadra sia fondamentalmente scarsa, colpita dalla cattiva sorte e falcidiata da arbitraggi sfavorevoli e nonostante tutto è prima in classifica qualcosa a livello logico non torna, ma non torna davvero.
Se qualcuno pensava di vincere il campionato in carrozza con 3 giornate di anticipo si sbagliava di grosso, questa squadra non ha i mezzi per farlo, dovrà lottare fino all’ultimo centimetro dell’ultimo minuto dell’ultima giornata, e potrebbe non bastare.
Stasera è mancata qualità dalla trequarti in su, la lucidità e la calma dei forti, e non è la prima volta.
Ma a questo punto della stagione chi si professa milanista ha il dovere di crederci e di stare accanto a questi ragazzi senza sé e senza ma, come quei 35mila stronzi (il sottoscritto è uno di loro) che hanno già comprato il biglietto per la partita con l’Atalanta 45 giorni prima.
Quelli che “lo scudetto è ufficialmente andato” o “basta, io la chiudo qui con stasera” o “non mi posso rovinare la salute per questi qua” inizino serenamente a seguire il basket, ce ne faremo una ragione.
Maignan: 6,5 Sicuro nell’ordinaria amministrazione, superlativo su un gran tiro dalla distanza di Barrow che poteva rendere la partita ancora più difficile di quanto non sia stata
Calabria: 5,5 Ha sul piede due delle occasioni più nitide della partita ma come spesso gli accade difetta di tecnica e di lucidità vanificandole entrambe, gioca una partita generosa e frenetica ma la qualità lascia spesso a desiderare
Florenzi: 5,5 Una ventina di minuti volenterosi ma di poco costrutto, mette in mezzo svariati palloni dalla trequarti facili prede della retroguardia felsinea
Kalulu: 6,5 Gioca facile e preciso sull’anticipo alternandosi con Tomori nella cura di un cliente rognoso, quell’Arnautovic che forse meriterebbe palcoscenici più qualificati
Tomori: 6,5 Copia e incolla della pagella del compagno di reparto, non può essere un caso che la squadra non abbia più subito gol da quando la retroguardia è nelle mani delle Frecce Nere
Theo Hernandez: 6 Ha quanto meno il merito di provarci da fuori con insistenza, riparte diverse volte palla al piede in velocità senza alzare però la testa al momento giusto, l’ultimo step da completare nel suo percorso di crescita è moderare l’istinto con un po’ razionalità in più
Bennacer: 7 (il migliore) Ancora una volta uomo ovunque pronto a reggere sulle spalle il peso dell’intero centrocampo, recupera una quantità industriale di palloni e prova a cucire le due fasi con lucidità, Pioli lo toglie quando proprio non ne ha più
Kessie: 5,5 Solito compitino svogliato da fine contratto ma questo passa il convento, facciamocene una ragione che è meglio
Tonali: 5 Ormai è più di un mese che è in fase down, lontano parente del giocatore ammirato per lunghi tratti nel girone d’andata, forse dovrebbe rifiatare, ma per chi?
Messias: 4 Prestazione sconfortante, insufficiente, irritante, inadeguata, trovate voi l’aggettivo più adatto alla bisogna…ci si lamentava (giustamente, forse) di Suso, da lui in poi numeri alla mano la fascia destra è stata un downgrade continuo, prima zona su cui intervenire nel prossimo mercato
Rebic: 5,5 PsycoAnte entra animato dalle migliori intenzioni ma finisce presto per fare confusione e litigare con tutti, quando invece ci sarebbe stato bisogno di calma e lucidità
Brahim Diaz: 5 Il frullino andaluso ce la mette tutta ma proprio non ce la fa, l’impegno è inversamente proporzionale all’efficacia e il risultato finale è un altro nulla sul tabellino
Leao: 5,5 Mi chiedo a cosa serva il riscaldamento pre-partita se finisci per indossare delle scarpe con cui scivoli in terra in due ripartenze su tre, è l’unico che prova a saltare l’uomo con una certa continuità ma vanifica due buone occasioni all’interno dell’area di rigore con conclusioni banali
Giroud: 6 Nelle rare occasioni in cui riescono a servirlo come si deve fa vedere che c’è, impegnando Skorupski con due conclusioni di testa, per il resto non può far altro che cercare di lavorare di sponda a beneficio di compagni distratti
Ibrahimovic: 5,5 Poco più di venti minuti a disposizione, ma ormai si è capito che la sua autonomia è quella, non finirò mai di ringraziarlo per averci restituito la dignità e donato un po’ della sua mentalità vincente, ma ormai temo davvero che stiano scorrendo i titoli di coda, speriamo con finale epico
Pioli: 5,5 Faccio davvero fatica a giudicare con razionalità il suo apporto questa sera, non si può dire che la squadra abbia approcciato male l’impegno o sia mancata la giusta concentrazione, però certe scelte iniziali di formazione lasciano perplessi (ancora Messias) ed anche la decisione di rinunciare al doppio centravanti nell’arrembaggio finale risulta difficile da comprendere.
Max