Pagelle Atalanta Milan 2-3

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Dopo essermi stropicciato gli occhi per novanta minuti recupero la mobilità dei polpastrelli giusto per condividere con voi la goduria di questa serata.

Un Milan stellare, cinico, cattivo, tecnico, veloce, spettacolare (aggiungete voi gli aggettivi che preferite) vince di prepotenza a Bergamo e ribadisce, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di essere un candidato autorevolissimo per la vittoria del tricolore.

L’inizio ricorda per certi versi quello di Sassuolo dello scorso anno, pronti via e con tre passaggi in verticale il Milan è già in vantaggio… è vero che Musso ci mette del suo, ma questo nulla toglie ai meriti dei ragazzi, capaci di catalizzare la rabbia per i torti subiti in Champions trasformandola in energia positiva finalizzata al risultato. La partenza arrogante ammutolisce i muratori sugli spalti e i wrestler nerazzurri in campo, che a poco a poco iniziano però a rimettere fuori la testa e a ribattere colpo su colpo, esaltando le qualità dei nostri centrali difensivi e di Magic Mike in porta.

A rompere definitivamente gli equilibri della partita ci pensa però sul finire del primo tempo un grande Sandrino Tonali, che brutalizza Freuler sulla trequarti e si lancia a tutta velocità verso Musso, spiazzandolo con grande freddezza sul primo palo.

La ripresa è senza storia, la squadra controlla i tentativi nerazzurri senza troppa fatica e intorno alla mezz’ora mette a segno una ripartenza fulminante segnando uno dei gol più belli visti in questi ultimi anni, con la palla che viaggia velocissima da un’area all’altra tra sgasate, colpi di tacco, veli per poi morire nel sette nerazzurro con la finalizzazione di Rafa Leao.

A poco valgono i due goi finali degli atalantini, se non ad accendere una lampadina su certi arbitraggi per cosi dire discutibili su cui in società farebbero bene a riflettere per tempo, molto di quel che si doveva fare in fase di costruzione di questa squadra è stato fatto, ora sarà bene lavorare di fino sulla gestione “politica” della vicenda.

Un’ultima raccomandazione, direi quasi un avviso ai naviganti: basta calcoli sulla quinta o discorsi relativi al piazzamento Champions, è ora di capire che siamo entrati in una dimensione diversa del nostro percorso, e lasciatemi aggiungere finalmente.

Maignan: 7,5   In poco più di un minuto conserva il vantaggio con due prodezze diverse per fattura ma ugualmente decisive su Zappacosta e Zapata, impressionante un missile terra aria che viaggiando a dieci centimetri da terra per 70 metri mette Rebic in condizione di battere a rete, acquisto da mille e una notte

Calabria: 7+   Il capitano impiega meno di mezzo minuto  a tagliare a fette la difesa nerazzurra, nel resto dei novanta minuti gestisce con autorevolezza le due fasi con il piglio di un veterano

Kjaer: 7   Zapata gli scappa via una sola volta nelle fasi iniziali, poi pur lottando con tutta la sua fisicità finisce sempre per sbattere contro il muro danese, che lo argina di piede e di testa, con le buone o con le cattive

Tomori: 7,5  Un po’ centrale, un po’ terzo di sinistra ma dovunque lo metti sempre una forza della natura resta, di questo passo ci toccherà scomodare paragoni quasi impensabili

Theo Hernandez: 7,5  Spalanca un’autostrada a Calabria in apertura e poi la percorre in eccesso di velocità per mettere Leao davanti alla porta in chiusura, Pioli si inventa per lui una posizione ibrida terzino-mezzala sinistra che potrebbe forse condurlo alla consacrazione definitiva

Ballo-Touré : SV

Tonali: 8,5  Un salvataggio nei minuti iniziali che vale un gol, un gol vero sul finire del primo tempo al termine di un’azione fantastica per tempismo, cattiveria e lucidità nel concludere, nel mezzo una prestazione maiuscola per tecnica e personalità che giustamente gli vale la convocazione nella Nazionale maggiore

Bennacer: SV

Kessie: 7  Primi segnali di risveglio del fu Presidente, si piazza nel mezzo e le prende quasi tutte, vera diga frangiflutti su cui si infrangono le ondate nerazzurre

Saelemaekers: 6,5  Solita prova di sostanza del belga, capace di dare equilibrio ad un binario di destra che ormai funziona che è una meraviglia, Musso gli strozza in gola l’urlo del gol con una parata di puro istinto su un colpo di testa a botta sicura

Brahim Diaz: 7  Letteralmente imprendibile per i legnosi mediani bergamaschi, con la sua rapidità nel breve ribalta il fronte d’attacco in un amen e regala soluzioni di gioco che il turco depresso non sapeva nemmeno immaginare, una delle chiavi di volta di questo inizio stagione

Messias: 6+  Entra suo malgrado nel tabellino di entrambe le marcature nerazzurre, ma lì più che sue le responsabilità sono da ascrivere alla coppia Di Bello-Abisso, in generale positivo nella gestione di diversi palloni caldi e apprezzabile nel velo che spalanca a Leao il corridoio per il terzo gol

Leao: 7,5 Il salto di qualità della nostra squadra passa attraverso la sua crescita unitamente a quella degli altri due millennials della trequarti, ogni tanto tira il fiato ma ormai ha imparato a soffrire e a restare con i piedi ben piantati dentro la partita, e quando si accende risulta quasi sempre imprendibile per chi prova a cercare di arginarlo, bellissimo il diagonale nel sette che chiude di fatto la partita

Pellegri: SV

Rebic: 6,5  Fa un lavoro sfiancante su tutto il fronte offensivo attaccando ripetutamente la profondità e sporcando con un pressing insistito la prima costruzione atalantina, qualche sbavatura dettata dalla fatica ma prestazione di grande generosità al completo servizio della squadra

 

Pioli: 9 (il migliore)  Poche palle, è ora di dare a Cesare quel che è di Cesare e riconoscere i grandi meriti dell’allenatore nella crescita di questa squadra, ha preso in mano una banda di ragazzini inesperti apparentemente senza arte ne parte e li ha gradatamente trasformati (con l’aiuto iniziale di Ibra) in un branco affamato di vittoria, non so dove ci condurrà questo cammino che abbiamo intrapreso ma Pioli merita a pieno titolo di percorrerlo insieme a noi

 

 

Max

 

Il mio primo nitido ricordo del Milan risale all'8 aprile 1973, compleanno della buonanima di mio papà: sono sulle sue spalle a Marassi, e' il Milan allenato dal Paron e da Cesare Maldini, vinciamo 4-1 e lui mi indica la 10 di Gianni Rivera... Da allora tutta una vita accanto ai nostri colori, vivendo con la stessa passione gioie e delusioni, cadute e rinascite, disfatte e grandi trionfi, fino alla foto a fianco...ecco, il mio Milan è finito lì, dopo è iniziata l'era del Giannino....ma adesso, forse, si ricomincia.