Non so Voi…

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Giocando contro una Giuve incattivita per il solo punto in campionato in tre partite, dopo una partita massacrante ad Anfield mentre i bianconeri si erano potuti comodamente allenare contro il Malmoe, con un giorno in meno di riposo ed arrivando a Torino con una lista, tra infortunati e fuori condizione, lunga come la Route 66, con un Kessie che ancora deve riprendersi dalle fatiche estive (e forse anche distratto da … fattori esterni), che avremmo sofferto era prevedibile; tuttavia mi aspettavo una partita completamente diversa, ma andiamo con ordine.

Non so se, come dice Gianclint, siamo quelli che giochiamo meglio di tutti, non ho visto le altre a sufficienza per avere un’idea e mi fido sulla parola. Quello che ho visto, di cui sono certo al 100%, è che questa squadra “gioca sempre” per provare a vincere dando in campo tutto quello che ha a prescindere dall’avversario. Normalmente ha anche una sua ben definita fisionomia, quel 4-2-3-1 cortissimo e con il pressing alto che tante cose buone ha fatto vedere fino ad ora. Quando ho visto che per ovviare all’infortunio dell’ultimo minuto (Calabria) Pioli aveva allargato Tomori in una difesa a 3 con Theo di fatto centrocampista aggiunto, mi sono chiesto perché.

Avevo (avevamo in molti) immaginato che per mantenere l’assetto classico, così ben conosciuto ed interpretato dai nostri ragazzi, Pioli avrebbe messo Florenzi come terzino destro supponendo che avesse timore a buttare nella mischia Kalulu, pur nel suo ruolo naturale, così giovane, poco esperto (e poco utilizzato fino ad ora), che in fase di marcatura deve ancora crescere e che avrebbe potuto soffrire una partita così importante. L’inizio è disastroso con i giocatori che non trovano le posizioni. Pino rimane sperduto non avendo vicino Calabria che lo copre e/o si offre per le sovrapposizioni e Theo dall’altra parte, più avanzato del solito, che rimane in una specie di terra di nessuno. In più Cuadrado da una parte e Rabiot dall’altra spesso si accentrano costringendo il marcatore di turno a seguirli ed aprendo spazi per i compagni. Risultato; a parte il gol, preso per un’ingenuità di Theo sulla respinta ad un nostro calcio d’angolo (se sei l’ultimo l’anticipo lo provi solo se sei sicuro di arrivare sulla palla come dell’onorabilità della mamma…), i bianconeri iniziano al gran galoppo e, pur non creando sto gran che, per i primi 30’ sembrano avere la gara in pugno e sempre li li per raddoppiare chiudendo di fatto i giochi.

Invece succede che dal 30’ in poi piano piano, passata la paura, i nostri si riprendono. Paradossalmente l’infortunio di Kjaer (che allunga la route 66 di qualche altro km e qualche domanda in società se la dovrebbero fare) obbliga Pioli a mettere in campo il Lulu (mamma mia ma quanto è forte questo ragazzino…) tornando a 4 dietro e magicamente i nostri ritrovano distanze e posizionamento. Da li in poi la musica cambia e la partita torna in bilico. Al 77’, su un corner di Tonali, Ante entra di prepotenza col quad  nell’area Giuventina accoppando un paio d’orsi della difesa bianconera (a mani nude naturalmente…) mentre Locaqualcosa realizza il sogno di tutta una vita, cioè quello di farsi anticipare nella sua area e prendere gol con la maglia a strisce delle Molinette mentre  “il cacciatore d’orsi” insacca di testa. Poi, incredibile ma vero vista la presumibile differenza di condizione, è più il Milan a cercare di far gioco e di portare a casa l’intera posta ed a momenti ci riesce pure, quasi allo scadere, con Kalulu che all’ennesima sgroppata si trova a tu per tu con Szczesny (anche se defilato sulla destra). Purtroppo il cod. fisc. si ricorda proprio in quel momento di essere un gran portiere e sfodera il miracolo. La partita finisce in pari ma, per quanto rimanga un po di rammarico per quell’ultima occasione sfumata e per l’atteggiamento della squadra, considerando la situazione, va bene anche così. In fondo la Giuve ad otto punti è sempre una bella notizia.

Se da una parte conosciamo bene i limiti di questa rosa messa insieme (a mio avviso con intelligenza e giudizio) dovendo guardare prima di tutto al portafoglio, ci vedo comunque molte cose positive. Prima di tutto, come dicevo sopra, l’atteggiamento sempre propositivo. Come è successo anche contro i Reds. anche quando l’avversario è palesemente superiore, si soffre ma non si rinuncia mai a fare gioco e cercare il miglior risultato possibile. Questi ragazzi corrono, si sbattono, non si abbattono (Domenica sera in quel contesto poteva capitare), non si accontentano e non si danno mai per vinti.

Ma, soprattutto, vista la giovanissima età della maggioranza degli interpreti, è il Milan più futuribile che possa ricordare. Proviamo a pensare all’età dei giocatori che stanno costituendo la spina dorsale. Maignan 26, Tomori 23, Theo 23, Tonali 21, Tourè 24, Calabria 24, Kalulu 21, Bennacer 23, Diaz 22, Pino 22, Leao 22, Pellegri 20 (vedremo se si riprenderà mantenendo le antiche promesse), Kessiè 24 (non ci credo ma ci spero…). Se, e sottolineo se, questi ragazzini continueranno il processo di crescita e se riusciranno Maldini & Co. a trattenerli avremo una base forte e solida per almeno i prossimi 10 anni sulla quale costruire con innesti mirati per diventare sempre più competitivi e continuare il processo di risalita che sembra definitivamente intrapreso. Il comportamento e le dichiarazioni (per esempio di Tomori e Calabria) fanno intuire come in società stiano anche agendo sulla testa dei giocatori cercando di inoculare “l’orgoglio di essere milanisti” ed il considerare far parte di questo Milan un valore aggiunto. Quelli che decideranno di rimanere saranno sempre più coinvolti e questo avrà un peso ulteriore.

Per finire, come ho già ribadito più volte, dopo anni e anni di limbo, questa squadra, vuoi per il modo in cui gioca, vuoi per la sfrontatezza dei giovani, è riuscita di nuovamente ad entusiasmarmi ed a farmi contare i giorni e le ore che separano ogni partita dalla successiva. Mi ha ridato la voglia di Milan che stavo perdendo. Da tifoso da bar quale sono capisco chi non è contento, chi vorrebbe tornare di colpo ai fasti delle ere passate, chi vede tutti i limiti che oggettivamente ci sono. Capisco meno il voler vedere solo quelli e non considerare anche le tante cose positive che, è innegabile, stiamo vedendo. Non rischiamo di farci male da soli?

Ora però dobbiamo continuare così a cominciare da stasera contro il Venezia e senza pensare di averla già in tasca anche se fino ad ora i lagunari hanno raccattato solo 3 miseri punticini contro l’Empoli. Questa è una stagione pazza, dove la giornata di campionato finisce il lunedì sera (in questo caso con il Napoli che sotterra l’Udinese ed inizia a fare paura…) per iniziare la successiva il martedì; e senza contare gli impegni di coppa. In queste condizioni ogni partita rischia di essere un’incognita perché il pericolo del crollo fisico o di concentrazione è sempre dietro l’angolo. Però…

Non so Voi ma… io ci credo !

Forza Milan

Axel

Puoi cambiare tutto nella vita. La fidanzata, la moglie, l'amante, la casa, il lavoro, la macchina, la moto e qualsiasi altra cosa che ti viene in mente. Solo una cosa non potrai mai cambiare. La passione per questi due colori. "il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari". Grazie mamma che mi hai fatto milanista, il resto sono dettagli.