Migliore in campo: Il Milan

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Non so cosa sia successo, cosa stia ancora capitando, ma qualcosa di importante è successo. Di questo primo spezzone di stagione, intensissimo quanto difficile per sorteggi non proprio fortunatissimi, mi tengo stretto quasi tutto. L’unica piccola amarezza rimasta è dovuta all’arbitraggio di Milan Atletico ma me la faccio passare se solo mi fermo un secondo a riflettere sull’andamento di questo periodo.

Quello che mi stupisce è che, partita per partita, faccio sempre più fatica ad identificare un “migliore in campo”. E’ sempre tutta la squadra (o comunque quasi tutta) che gioca, lotta, sputa sangue ed ottiene il risultato. Secondi in campionato dietro un Napoli sugli scudi (con un Osimehn in stato di grazia) con sei vittorie ed un pareggio nonostante il calendario più difficile di tutte le altre pretendenti ai posti che contano, una buona figura in CL dove, pur perdendo, siamo usciti a testa alta da Anfield contro una delle squadre più forti del momento ed una partita con l’Atletico che grida vendetta per come è stata arbitrata ma che stavamo gestendo a piacimento con una sicurezza ed una tranquillità che non ricordavo da tempo immemore. Ma c’è di più…

Penso alle crescite esponenziali, ed in parte inaspettate, di Diaz, Leao e Tonali ma mi viene in mente che anche l’anno scorso abbiamo assistito alla stessa trasformazione in Calabria, kessie (che quell’estate avremmo sbolognato volentieri e che sembra sia stia rimettendo in carreggiata anche quest’anno), Pino nostro (corsa e sacrificio senza rinunciare a qualche colpo di classe che ti strappa l’OOOOOOH), all’esplosione immediata di Tomori (che in UK faceva panca), all’ambientamento immediato con relativa rinascita di Kjaer e più in generale alle prestazioni di tutti.  Penso ad un ragazzino come Kalulu che quando serve entra in campo e gioca con la sicurezza di un veterano, allo stesso Daniel che magari non ruba la scena ma fa un gol pesante in una partita collosa, a Theo che ieri (coast to coast che portano ai gol a parte) gioca contro i magutti in modo un poco più coperto (come dice Max in questo strano ruolo più centrale che Pioli gli ha ritagliato con una difesa a tre e mezzo…) ma molto efficace, puntuale e concentrato anche in copertura. A Rebic, che in un ruolo non proprio suo combatte sempre come un gladiatore (a mio avviso più importante di quanto non appaia a prima vista) e senza parlare di IronMike che anche ieri ha preso due palle strepitose (quella sull’angolo basso a sinistra, vista da portiere, un mezzo capolavoro). Chi gioca lo fa alla morte, bene e sputando l’anima su ogni pallone, chi sta in panca non si lamenta e quando entra, che sia per mezz’ora o per pochi minuti, entra sempre con il piglio giusto. Anche a chi non gioca che sta zitto ed aspetta il suo turno gioendo, nel frattempo, con i compagni ad ogni gol. Ci metto pure Messias che è entrato bene in una partita importante ed in un momento difficile. Non gli darei responsabilità sui gol in quanto il rigore era quantomeno dubbio e se ti fanno un fallo e non te lo danno la colpa non è la tua, ma lui in copertura c’era. A parte questo, fa una cosa intelligente sul gol di Leao (non solo fa finta, ma solo finta, di disinteressarsi visto che è in fuorigioco, ma fa quasi una specie di blocco che permette a Rafa di trovarsi in una condizione ideale per calciare in porta, poi lui cala il Jolly ma questo è un latro discorso…) e quando viene servito in mezzo a quattro avversari ne viene fuori tenendo la palla, riservendola indietro e facendo scorrere tempo prezioso.

Mi colpiscono anche piccole cose apparentemente aliene dal campo. Come Ibra, ad esempio, che anticipa la festa per i suoi “primi quarant’anni” di qualche giorno. Certo, il giorno esatto ci sarebbe stata la partita ma quello che mi rimane è che alla festa ha voluto partecipassero tutti, ma proprio tutti, i lavoratori di Milanello, come fossero una famiglia unita e compatta.

Leggo qua e là dai soliti beneinformati che i ragazzi starebbero semplicemente overperformando (usano questo termine che non dice niente…), riducendo il tutto ad una questione di momento (che poi passerà, ovviamente…). Credo invece che ci sia molto di più. Sembra che, in questo Milan, siano capaci di cavare il meglio da ogni giocatore e che per ogni giocatore scelto abbiano intuito prima quale potesse essere questo meglio. Oltre agli evidenti meriti di PepPioli (come ha ben spiegato Max nelle pagelle) che sulle caratteristiche dei ragazzi ci disegna la squadra ogni partita, l’impressione è che Maldini & Co siano stati capaci di creare un ambiente ideale a Milanello e dintorni, tale per cui chiunque scenda in campo lo fa con la voglia di dare il massimo ma anche la consapevolezza di potersela giocare sempre. Un misto di senso della responsabilità inconscia ma allo stesso tempo di serenità e leggerezza. Per la prima volta, dopo tanto tempo, ho la sensazione che gli stessi giocatori via da questo Milan non saprebbero rendere così bene e che sia l’insieme a fare la differenza. Chiedo scusa. Non riesco a spiegarmi meglio ma sento che c’è qualcosa che va oltre la pura somma algebrica delle capacità dei singoli e che chiunque arrivi dalle nostre parti acquisisca un valore aggiunto impensabile prima.  A piccola controprova le prestazioni in nerazzurro del turco traditore. Da noi, seppure con i suoi limiti, il suo lo faceva, mentre non appena andato “di là” sembra aver perso anche quello di buono che aveva pur giocando in una squadra obiettivamente forte per la media del nostro campionato.

Mi scrive il nostro “For Those” con il quale mi confronto spesso e volentieri: “Ripenso ad una cosa che scrissi qualche tempo fa (c’era ancora Suso). In questo Milan, anche quando fa una buona prestazione, non ci sono mai tutti e undici che prendono la sufficienza. Alla fin fine un paio che fanno male ci sono sempre. Ecco, questo finalmente è cambiato. Ci saranno ancora delle insufficienze ma sono sempre meno e quando gira bene, girano bene tutti”.

Come ho già scritto, di Milan ne ho visti tanti, forti, fortissimi e superlativi ma un Milan così tenace, determinato e feroce non lo ricordo. Non so quale sia il segreto o la magia, sento solo che c’è…

Quindi, migliore in campo? Il Milan; tutto insieme…

FVCR

Axel

Puoi cambiare tutto nella vita. La fidanzata, la moglie, l'amante, la casa, il lavoro, la macchina, la moto e qualsiasi altra cosa che ti viene in mente. Solo una cosa non potrai mai cambiare. La passione per questi due colori. "il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari". Grazie mamma che mi hai fatto milanista, il resto sono dettagli.