La vie en Lyon

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Stesso ristorante, l’Hadjidraganov di Sofia e stesso compagno di cena, quel Georgi Gospodinov straordinario poeta bulgaro, autore dell’incantevole “Lapidarium”, dell’ammaliante “I drugi istorii” ed infine del capolavoro “Estestven Roman”, Lui, che in quella afosa serata del settembre 1988 dopo Vitocha-Milan mi disse:”Carlo: тази година ще спечелите чашата”. Ci siamo rincontrati anche quest’anno nel dopo partita di Ludogorets-Milan, ed il Maestro Gospodinov si è ripetuto ribadendomi, stavolta con un’egregia pronuncia italiana:”Carlo, quest’anno vincete la Coppa”.
Ho fiducia in Georgi Gospodinov e ho soprattutto fiducia in questi ragazzi guidati da un Gennaro Gattuso in versione Peppe Vessicchio, magistrale direttore d’orchestra sul palco dell’Ariston a Sanremo. Lui, Rino ineffabile direttore d’orchestra a Razgrad, coadiuvato dal Senatore Montolivo, no, non si candiderà alle elezioni del 4 marzo nella sua Caravaggio il buon Riccardo ma non sarà sfuggito a molti il colloquiare tra lui e Rino durante la partita. Lunga vita a Riccardo che ci auguriamo di vedere in campo presto, magari già contro la Samp vista la visibile stanchezza di Biglia ma lui e Rino ci hanno ricordato Carletto Ancelotti e Mauro Tassotti, Massimo Silva e Marco Giampaolo ad Ascoli o Gino Stacchini e Mauro Sandreani nel Padova delle meraviglie degli anni’90.
Al fischio finale di Ludogorets-Milan agli applausi dei vecchi cuori rossoneri presenti in Bulgaria si saranno uniti anche Rod e Ziva le due figure più importanti della mitologia balcanica che insieme a Perun, Dio del fulmine e a Veles Dio della magia si saranno inchinati alla bellezza del calcio proposto da Gattuso e i suoi adepti.
Ho visto il miglior Ignazio Abate di sempre, corsa e non solo, quei passaggi lungolinea a compasso aperto non li vedevamo da anni, lui e Calabria sono sicuramente tra le prime tre coppie di terzini d’Europa, e lo dico avendo ammirato la sera prima Marcelo. Il brasiliano mi pare leggermente in fase calante mentre Calabria sa giocare a due piedi e su ambedue le fasce.
In mezzo ho apprezzato la strapotenza fisica, marmorea, scultorea di Frank Kessie abbinata ad una sublime tecnica.
E per ultimo ovviamente Patrick Cutrone, Mister 200 milioni, se il paragone è con Mister 100 milioni Belotti, l’Hurry Kane di Como gioca a livelli altissimi e segna con grande costanza, a fine stagione qualche ritocchino sul mercato andrà fatto, di certo non dovremo cercare una punta.
Décines Charpieu(Lione per chi non ama la geografia) non è poi così lontana, non ho mai adorato né perduto tempo con la scaramanzia, come diceva Groucho Marx se un gatto nero ti attraversa la strada è perché sta andando da quella parte.
L’hotel è già stato prenotato, ovviamente a metà strada tra il Parc Olympique e l’ippodromo Parilly, dove potrò ammirare il fuoriclasse dei fantini Cristophe Soumillon, nelle mie cuffie la magica Édith Piaf ad ammaliarmi con “La vie en rose”, vieni Edith, accompagnami anche tu a tifare i ragazzi sperando a fine partita di poter urlare insieme: “Alzala!”, anzi in questo caso, “Alzatela Riccardo e Leo, Alzatela Riccardo e Leo, Alzatela!”

Tarlo Paneaigatti

 

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