Ha vinto il Milan !

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Questa l’ha vinta il Milan, credo di poterlo dire. Lunedì sera contro il Torino ha vinto il Milan. Non ha vinto Ibra, non l’ha imbroccata Pioli, non l’ha decisa una serata di grazia di questo o quel giocatore. Lunedì sera ha vinto una squadra. Questo è quanto mi rimane in testa il giorno dopo.

quello che mi sta stupendo è lui…

E’ stata la peggior partita di “RE Zlatan” dal suo ritorno. Non glie ne faccio certo una colpa. A quasi 39 anni non si può pensare che possa giocare tre partite in una settimana. Meno ancora se la prima è un derby nel quale per un tempo ed oltre ha giganteggiato fisicamente trascinando tutta la squadra a giocare per 50 minuti come non ricordavamo da tempo immemorabile e la seconda, contro la Giuve, dove ha fatto a sportellate per tutti i 90’+. Neanche a Ibra, a 39 anni, si può chiedere tanto. Cara grazia, Pioli dixit, che “ha voluto esserci”. Lunedì sera, a parte il correre con parsimonia (questo lo fa sempre perchè sa bene come gestirsi) è parso poco reattivo ed ha commesso diversi errori anche su appoggi e giocate semplici e si è fatto anticipare molto più spesso del normale. Non è da lui. Ciò nonostante ha fatto la sua egregia parte rappresentando una minaccia costante per la difesa, svettando più volte nella nostra area retrocedendo a dare una mano su ogni angolo e punizione torinista, smistando (come al solito) una quantità innumerevole di palle ai compagni sui rinvii alti di Donnarumma & Co, sfiorando un gol con un colpo dei suoi disegnato al compasso (sparato a velocità supersonica), finito fuori per un pelo di gnocca. Come ci ha abituato, sa sempre quando deve rientrare a centrocampo per far sentire la sua presenza a dare la scossa. Ma l’altra sera da solo non l’avrebbe vinta e tutta la squadra ha fatto il suo. Attaccando fino a che ce n’era, soffrendo tutti insieme quando, nel secondo tempo, complice la stanchezza del turno di coppa, per una buona ventina di minuti il Toro ha provato a spingere. La sensazione è che basti la sua presenza per far rendere tutti al loro 110% e “obbligarli” letteralmente a mantenere una concentrazione quasi maniacale (kessie a parte che è refrattario per natura…) per tutta la partita ed utilizzare tutte le riserve di energia, anche quelle di emergenza che umanamente si vorrebbero conservare per i momenti decisivi. Ibra pretende da tutti di far diventare normale il loro “eccezionale”. Questa è la sua forza e comincio seriamente a pensare che dovrebbe rimanere, non importa con che titolo scritto sul biglietto da visita, anche quando smetterà di giocare. L’importante, per tutti gli altri, è che lui ci sia… Si incazza durante tutta la partita con i compagni, quando sbagliano, ma ancora di più si incazza con se stesso perché si rende conto di non riuscire a fare tutto quello che vorrebbe. Esce con la faccia ancora più scura perché abbiamo vinto ma, secondo i suoi standard elevatissimi, si doveva fare meglio. E’ uno che chiede tantissimo prima di tutto a se stesso. Questo, oltre ad un perfetto uramawashi geri in grado di chiudere la bocca pure a Chuck Norris, lo rende un vero leader.

Il Torino di questo periodo è poca cosa. Lo dicono i risultati ma tradizionalmente il Milanello’s critical care dept.”  è specialista nel rianimare i moribondi, venivamo da una settimana terrificante e, per finire, la partita è arrivata subito dopo il cambio dell’allenatore in casa granata, cosa che normalmente spinge i giocatori a dare quel qualcosa in più almeno per qualche partita. Insomma, la vittoria non era poi così scontata. Mi sono piaciuti anche i minuti di sofferenza nei quali la squadra ha saputo compattarsi e nei quali, in fondo, non ha mai seriamente rischiato, tanto che Donnarumma è uscito dal campo con maglietta e pantaloncini ancora freschi di lavanderia.

Una squadra ?

La cosa migliore, in prospettiva, è che finalmente alcuni giocatori iniziano a dare delle risposte e ad essere più costanti nel rendimento. In ordine sparso. Bennacer, Theo (anche se paradossalmente l’altra sera ha brillato meno del solito), Romagnoli che ha giocato una partita sugli scudi, Casti che sta inanellando prestazioni impressionanti per corsa e determinazione (oltre a qualche numero ogni tanto che male non fa), Rebic, che ancora non ho capito se quello vero è questo o il desaparecido dei primi mesi ma me lo tengo stretto, gli stessi Kalha e kessie che cambiando posizione e modulo di gioco non sembrano nemmeno più quelli di prima, forse, in prospettiva, pure Leao (ci credo sempre meno ma una speranziella la voglio conservare) e Conti se continuerà la crescita post trauma. Con l’aggiunta di Donnarumma , se rimarrà, che sia davvero la volta buona che un minimo di base su cui costruire l’abbiamo trovata? Che stiamo finalmente diventando una squadra?

Sono stato bonariamente cazziato per essere stato contrario all’arrivo di RE Zlatan (credo che Raoul Duke non me lo perdonerà mai e forse non solo lui…) ma tengo a spiegare. Non avevo nessun dubbio su Ibra in sé, né sul giocatore (nonostante l’età avanzata) nè tanto meno sulla sua personalità, più potente dell’uragano Harvey, più ingombrante di un trasporto speciale e più devastante delle esondazioni del Mississipi (e lo dico con grande ammirazione). Il punto è un altro. Per deformazione professionale sono abituato a ragionare sempre in prospettiva senza mai limitarmi al presente. Per quanto Ibra sia… Ibra, non è eterno nemmeno lui, e non possiamo pensare di costruire facendo conto a lungo sulla sua presenza.  Ma, ancora di più, non posso accettare che per fare svoltare una stagione si debba ricorrere al carisma, prima ancora della prestazione, di un quasi trentanovenne perché se è così vuol dire che prima si sono sbagliati i conti, e di parecchio. La personalità può anche non essere in campo. A volte è sufficiente che stia in panchina o anche solo in società, ma purtroppo è un articolo difficile da reperire e non si compra al supermercato. Non so se mi sono spiegato…

Per finire. Non mi faccio illusioni di passare il turno ma sono in spasmodica attesa del ritorno di coppa Italia. Non per altro ma saremo senza Ibra (ed anche parecchi altri, ma che caso…) e finalmente vedremo se oltre allo Svedese c’è davvero qualcosa di buono. Nel frattempo, a Firenze, Ibra ci sarà ma io spero sempre … che vinca “il Milan”

FVCR

Axel

Poteva mancare il sondaggione? Però ad Ibra glie lo dite voi…

Puoi cambiare tutto nella vita. La fidanzata, la moglie, l'amante, la casa, il lavoro, la macchina, la moto e qualsiasi altra cosa che ti viene in mente. Solo una cosa non potrai mai cambiare. La passione per questi due colori. "il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari". Grazie mamma che mi hai fatto milanista, il resto sono dettagli.