Buon Mondiale

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“I Mondiali di calcio hanno scandito i tempi della nostra vita e scandiranno i tempi che verranno”.
Con questa frase Federico Buffa aprì quattro anni fa le sue “Storie Mondiali”, uno splendido viaggio nel quale ci ha narrato le edizioni più significative dei Campionati Mondiali di calcio.
C’è molto del vero in quelle parole, tutti noi legano una serata, una vacanza, un’estate o una canzone ad un’edizione dei Mondiali.
Russia 2018 inizia oggi, noi non ci saremo ma sarà un’emozione forte che si ripete ogni quattro anni senza mai stancare.
Per chi come me si avvicina ai quaranta il mondiale del 1990 in Italia è forse quello che, escludendo il risultato finale, probabilmente ricorda con più piacere.
Adolescente alle prime uscite, che quotidianamente si divertiva a calciare un pallone, in quei giorni tutto il nostro Paese era diventato davvero un popolo di Commissari Tecnici, l’atmosfera e l’energia del Mondiale avevano contagiato proprio tutti. Un’energia pazzesca che tutto il Paese aveva trasferito verso i giocatori: Totó Schillaci su tutti.
Ecco: ogni mondiale ha il suo giocatore simbolo, il calciatore copertina, quello che non ti aspetti fallisce ma c’è invece sempre un giocatore che diventa il simbolo della competizione.
Non andò molto bene nel 1990, avevamo tutto per vincere, probabilmente più dell’errore di Zenga su Caniggia non fu una brillante idea pianificare una possibile semifinale a Napoli, ricordo che molti napoletani simpatizzavano Argentina perché tra loro c’era Diego. Magari se avessimo giocato a Roma sarebbe andata diversamente, chissà, però resta memorabile quell’estate 1990, quell’estate Italiana.
Un mondiale in Russia, romanticamente e poeticamente parlando credo possa essere il peggiore della storia, lo sarà per quattro anni dato che il prossimo si giocherà in Qatar, un mondiale figlio dei soldi e di qualche presunta bustarella, con poco fascino anche perché l’Italia non ci sarà.
Non ci sarà meritatamente perché se non batti la Svezia è probabilmente giusto stare a casa, perché se decidi di affidarti a Ventura e hai la peggior nazionale della storia è giusto che i Mondiali te li guardi sul divano.
In Russia è tutto pronto, l’organizzazione sarà probabilmente una macchina perfetta anche se personalmente tendo a preferire i Mondiali che si svolgono in nazioni dove si respira calcio trecentosessantacinque giorni all’anno: Italia, Germania, Brasile, Argentina, Inghilterra per esempio, spesso poi sono i Mondiali che si ricordano con più emozione.
Fare un pronostico è sempre dura, non mi aspetto grosse sorprese: il Brasile(che a mio parere non vincerà) è molto forte, la Germania è solida e alle semifinali arriverà, Francia e Spagna sono tra le favorite e l’Argentina col suo gruppo di giocatori credo avrà l’ultima opportunità di vincere il Mondiale.
Dipenderà molto da Messi chiamato a dimostrare in nazionale quel che ci ha fatto vedere al Barcellona, in Argentina e non solo, anche il sottoscritto lo pensa, Diego è sempre considerato meglio di Leo proprio perché in nazionale ha sempre fatto poco. Maradona nel 1986 in Messico vinse un Mondiale da solo, portando una squadra abbastanza modesta(Brown, Ruggeri e Olarticoechea tra gli altri) sul tetto del mondo. Replicò in pratica la stessa impresa fatta col Napoli tricolore, tolti Careca e Alemao era una squadra discreta e nulla più.
Ora tocca a Leo, potrà contare su compagni validi e credo sarà la sua ultima occasione per vincere questo trofeo.
Se devo fare un nome su una nazionale che potrebbe fare bene dico Belgio, hanno
giocatori forti in tutti i reparti mancano però di esperienza e Roberto Martinez discreto allenatore e nulla più in Premier potrebbe essere l’anello debole.
Per il resto il canovaccio sarà sempre lo stesso: ci sarà lo sconosciuto di turno che per tre settimane giocherà da fenomeno, un po’ come fece El Hadji Diouf nel mondiale nippocoreano del 2002, prezzo che sale vertiginosamente e acquisto che si rileva un pacco clamoroso.
Ci sarà la nazionale simpatia (la mia sarà l’Islanda) e ci saranno le solite nazionali africane; da Spagna ‘82 si continua a credere che in massimo vent’anni possano vincere un mondiale ma a distanza di trentasei anni continuiamo a dirlo. Metteranno in campo forza e muscolarità associate però ad errori tattici da prima categoria.
Non mancherà l’arbitro sudamericano che farà danni improponibili e secondo me qualche aiutino alla pietosa nazionale di casa lo vedremo.
Sarà però come sempre una festa ed un’emozione unica, tra qualche anno legheremo sicuramente qualche ricordo anche a Russia 2018.
I Mondiali di calcio hanno scandito i tempi della nostra vita e scandiranno i tempi che verranno”, come disse l’Avvocato Buffa….
Buon Mondiale a tutti.

MattLeTiss

"Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione". Per questo ho amato alla follia Dejan Savicevic e Matt Le Tissier. Milanista da generazioni, cuore Saints grazie a "Le God". Sacchi mi ha aperto un mondo, Allegri me lo ha chiuso. Sono cresciuto col Milan di Arrigo, quello per me era il gioco del calcio, tutti gli altri prendono a calci un pallone.