Noi e gli altri

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Consolidamento, rinforzi, scommesse e addi inevitabili: il riassunto del mercato rossonero. Il campo dirà se si è operato bene o meno, non si può biasimare né la direzione tecnica per le scelte effettuate né la proprietà per il ‘braccino’. Questo da un punto di vista ampio, da tifoso ovviamente girano le scatole per aver trascinato la sostituzione di Calhanoglu agli ultimi di agosto e non aver chiuso la questione Kessie, fastidioso deja-vu delle vicende Donnarumma/turcodieci.
Ovviamente sposo in toto la visione dell’amico Ale Johnson: Milan mummificato in una visione troppo tecnica e contabile del calcio; ma il giocatore si è lanciato in commenti troppo pesanti per non suscitare fastidi. Quest’anno fra l’altro il pubblico c’è, e il Presidente raccoglierà ciò che ha seminato.
L’operato della società, amministrativa e sportiva, lo condivido. Se il calcio è ancora uno sport (viene qualche dubbio) e risponde a certi canoni (altri dubbi) confermare il gruppo è fondamentale e rinforzare la squadra significa lavorare su dettagli analizzando anche lo storico. Non so voi, ma se ripenso a qualche partita persa a cavallo fra fine gennaio e inizio aprile dell’anno scorso pensare di rigiocarla con Bakayoko, Florenzi e Giroud pur senza il coso turco e il panchinaro del PSG, mi rende più tranquillo.
La prima uscita a Genova ha anche sottolineato un maggiore lavoro sulla fase difensiva e sull’equilibrio, con una fase di gioco a cavallo fra primo e secondo tempo caratterizzata sostanzialmente da: rilancio del portiere profondo, tentativo di recupero alto; situazione 1) recupero à superiorità numerica; 2) mancato recupero à squadra corta e bassa pronta a difendere. Ho spesso criticato il nostro Milan anche in novembre/dicembre 2020 per alcune fasi di gioco sconsiderato, solo verticali, con corse folli e pressing altissimo ma risultati sempre aperti; sono poi arrivati copiosi infortuni. Vedere questo nuovo approccio più maturo e guardingo mi riempie di speranze per una maggiore tenuta, ma aspettiamo e vediamo.
Certo resta quel gusto amaro del non aver chiuso il punto, sulla carta, nel non aver fatto la mossa decisiva per posizionare il Milan davanti alle rivali. Da tifoso penso che abbiamo una mancanza qualitativa in termini di genio e di guizzo che pagheremo in qualche frangente. L’estate però è stata pazza e non me la sento di lamentarmi.

I ricordi migliori a Torino li lascia con la maglia del Real

L’Inter ha perso Conte, Hakimi e Lukaku; la juventus Cristiano Ronaldo. Eppure c’è soddisfazione su ambo i fronti, con i cugini che hanno rimpiazzato i suddetti con Simone Inzaghi, Dumfries e Dzeko permettendosi anche il lusso Correa, giocatore sopraffino ma con lo score di Leao, e gli ovini che prenderanno certamente qualcuno.
Non sono uso mettere il becco negli affari altrui. Alcune cose tuttavia le ho sempre sostenute con forza.
Primo, che Antonio Conte è un Signor Allenatore, un mangiatore di uomini e di campionati, e avrebbe fatto le fortune dei cugini; e che Lukaku è un attaccante di rara potenza, violenza ed efficacia. Ho temuto un’egemonia interista sotto la proprietà Zhang, una proprietà dalle caratteristiche uniche in termini di potere e disponibilità economiche, sotto la guida di Big Rom.
Secondo, che Cristiano Ronaldo è un fuoriclasse inarrivabile, e il suo arrivo alla juve avrebbe significato o il cambio di status della squadra torinese, da sempre e per sempre ancorata ad una sospetta egemonia nazionale; o il fallimento certificato della juve come Top Club, poiché la legacy di Ronaldo, un fuoriclasse ribadisco eccezionale, è superiore a quella della juventus e in queste situazioni se non sei in grado di crescere finisci spezzato.
E’ molto, molto presto per dare giudizi e farsi la bocca buona. Non seguo le altre squadre come la mia.
Però, per me, Conte e la sua magia, e i fuoriclasse che hanno reso facile una vittoria tutto sommato non così facile non possono essere sostituiti da quelli lì che Marotta ha rimediato (buon per lui) dando fondo più che alle meningi ai suoi rapporti politici e amicali con varie procure; e CR7 e i suoi 100 gol in 3 anni senza centrocampo (e 2, il primo e l’ultimo, senza alcuna idea concreta di gioco) non possono essere rimpiazzati dalla ‘crescita’ di Dybala/Chiesa, un’asse presente al momento solo nella penna di qualche giornalista vista la tendenza veneziana di entrambi, né da un puntero preso al 31 agosto.
Questo non significa che Inter e juve siano cadute, ma entrambe avranno un bel daffare per inseguire loro stesse in primis. Se questo ci consentirà una maggiore presenza in alta classifica, oppure aumenterà i rimpianti per il mancato ‘colpo grosso’ staremo a vedere.
Per ora senza Lukaku e CR7 sto benissimo, quasi quanto qualche interista o qualche juventino…

Larry

22/11/1997, primo blu. Un ragazzino guarda per la prima volta l’erba verde di San Siro da vicino.Il padre gli passa un grosso rettangolo di plastica rosso. “Tienilo in alto, e copri bene la testa. Che fra un po’ piove”. Lapilli dal piano di sopra, quello dei Leoni. Fumo denso, striscioni grandi come case e l’urlo rabbioso: MILAN MILAN…Quel ragazzino scelse: rossonero per sempre. Vorrei che non fosse cambiato nulla, invece è cambiato quasi tutto. Non posso pretendere che non mi faccia male. O che non ci siano colpevoli. Ma la mia passione, e quella di tanti altri, deve provare a restare sempre viva.