Venezia-Milan presentazione

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Una bella vittoria per principiare il 2022. Era quello che serviva a un Milan un po’ claudicante sul finire dello scorso anno ed è quel che è successo. L’avversario che i rossoneri avevano di fronte non era dei più semplici, eppure la disinvoltura con cui la squadra di Pioli ha portato a casa i tre punti è stata più che confortante. La Roma di Mourinho è certo una realtà che non fa della continuità il proprio punto di forza, ma i singoli sono comunque di ottimo livello, basti vedere il match vinto a Bergamo qualche settimana fa. La vera differenza (o meglio, una delle più evidenti) tra le due compagini, e sembra strano dirlo vista la storia dei due mister, sta proprio negli allenatori: da una parte un mammasantissima in cerca di rilancio e, come sempre, di uscite per alzare i toni, dall’altra un uomo che cerca invece di far lavorare con serenità i propri ragazzi. Serenità, ma pur sempre chiedendo non meno del massimo che possono garantire. L’abbraccio di Pioli ai giocatori attorno a Leao dopo il gol del 3-1 è indicativo di quanto sia parte del gruppo, di quanto quel gesto sia stato spontaneo e per nulla costruito, naturale e non artefatto. Pioli sbaglia e sbaglierà ancora, deve ancora migliorare sotto molti punti di vista, non ultimo nella lettura delle partite e nel rendere più poliedrica tatticamente la squadra, ma sta mostrando una solidità di altissimo livello, giornata dopo giornata.

Da qui al Derby servirà sangue freddo, e molto. Lo scorso anno la stracittadina, disputata grossomodo nello stesso periodo di quando si giocherà anche in questa stagione, fu decisiva per il definitivo sorpasso dei giocatori di Conte. Oggi il Milan non dovrà invece perdere mezzo punto, se vorrà potersi giocare la partita al meglio. Questo vuol dire vincere oggi e in casa contro Spezia e Juventus, mentre l’Inter sarà impegnata contro Lazio, Atalanta, Venezia e nel recupero contro il Bologna. I rossoneri dovranno essere l’ombra dei dirimpettai, sbagliare il meno possibile e sperare nei passi falsi altrui. La grande volata per quella che sarà probabilmente la partita più importante della stagione è già cominciata.

Questo pomeriggio il Milan si presenterà nella laguna per affrontare il Venezia di Zanetti. I veneti si giocano la salvezza con grande spregiudicatezza e senza troppi timori reverenziali, con coraggio e a testa alta. Di questo va dato merito all’allenatore della squadra arancioneroverde, che tra le realtà che si giocano la permanenza in A è forse quella che al momento, pur a fasi alterne, ha mostrato un’identità più strutturata. La rosa è quel che è, e mancherà ai ragazzi di Zanetti l’esperienza dell’ex Caldara in mezzo alla difesa, squalificato. Nel 433 dei lagunari spazio in porta per l’ex United Romero, uno dei più esperti del team. Attenzione poi anche alla sostanza e agli inserimenti di Crnigoj, alla tecnica e al sinistro di Aramu e al dinamismo di Henry. Probabile formazione (433): Romero; Mazzocchi, Svoboda, Ceccaroni, Haps; Crnigoj, Ampadu, Busio; Aramu, Henry, Johnsen.

Nel Milan qualche piccola modifica rispetto alla formazione vittoriosa contro la Roma. Ancora difesa in emergenza, viste le assenze di Calabria, Kjaer, Tomori e Romagnoli. A centrocampo Bakayoko al posto del discreto Krunic (contro la Roma molto volenteroso, ma manca sempre in decisione) e in avanti Ibra che sostituirà Giroud. Ancora dubbi su un possibile utilizzo di Leao dal primo minuto, ma credo abbia senso la possibilità di tenersi le carte del portoghese, di Giroud e di Rebic da giocarsi potenzialmente a partita in corso, sperando non ci sia bisogno dei loro gol. Probabile formazione (4231): Maignan; Florenzi, Gabbia, Kalulu, Theo; Tonali, Bakayoko; Messias, Diaz, Saelemaekers; Ibrahimovic. Forza ragazzi, andiamo a prenderci questi tre punti con decisione e autorevolezza! Forza Milan!

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.