Torino-Milan presentazione

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Questa sera partita trappolone a Torino contro i granata di Juric e dopo le partite di ieri. Juve vittoriosa a Lecce pur giocando male, Inter con un rendimento in costante miglioramento (più il recupero di Lukaku, attenzione) e Napoli ancora una volta mattatore con 4 reti al Sassuolo. Alla dodicesima giornata gli azzurri, che comunque vada stasera rimarranno capolisti, virano a 32 punti, gli stessi di un anno fa. Rispetto allo scorso anno quindi 0 punti in più o in meno, ma considerate le avversarie e i punti raccolti nelle ultime due stagioni si registra un +3 (un anno fa il Napoli vinse a Firenze, pareggiò a Roma e perse contro lo Spezia in casa, mentre quest’anno ha pareggiato a Firenze e vinto con laziali e liguri). Il Milan, se anche vincesse oggi, andrebbe a 29, -3 lunghezze rispetto alla dodicesima di un anno fa, ma anche in questo caso un rendimento “netto” migliore (+4) considerato il calendario (+2 Milan-Udinese, -2 Atalanta-Milan, +2 Milan-Bologna, -2 Sassuolo-Milan, +2 Milan-Inter, +2 Milan-Juve). Insomma, tutti questi calcoli astrusi per dire cosa? Che rispetto a un anno fa Milan e Napoli stanno correndo allo stesso modo, se non di più, con i campani che hanno qualcosa in più in termini di forma e gioco, come anche un anno fa quando arrivarono a battere il Milan a San Siro prima di Natale. Il tutto senza però dimenticarsi dell’Inter, che alla dodicesima giornata del 2021/2022 era a -7 dal Napoli e ha chiuso a +5 sugli azzurri.

Otto reti segnate nelle ultime due partite, con un Diaz spaziale contro il Monza, un ottimo Rebic, il solito Leao e un Origi che pare stia entrando in rodaggio. Peccato manchi solo CDK, speriamo riesca a trovare al più presto la sua reale dimensione. I rossoneri segnano e divertono, soffrono invece un po’ di più in fase difensiva, per quanto le ultime due reti subite in A siano state un mezzo autogol e una punizione dove Tatarusanu non è stato impeccabile. In questa stagione è comunque evidente: puntiamo sul nostro attacco come lo scorso anno, specie nelle ultime partite, abbiamo scommesso tutto sulla fase difensiva, specie con Kessié e Krunic in grande spolvero. Quest’anno a essere in grande spolvero speriamo siano invece i già citati Origi e Rebic, che potranno davvero dare quel qualcosa in più nei momenti di difficoltà. Magari a partire già da stasera, con il belga in ballottaggio con Giroud e Rebic disponibile in partenza dalla panchina.

Torino abbastanza indecifrabile in questo momento. Dopo quattro sconfitte in cinque partite è riuscito a espugnare Udine con un 1-2 per cui Inzaghi e Mourinho avrebbero pagato oro. O anche lo stesso Sarri, dal momento che i friulani avevano fermato sullo 0-0 la Lazio una settimana prima. Il Torino di Juric finora non ha l’anima del proprio Mister: un’anima fatta di corsa e forcing, ma anche di gioco, geometrie in velocità e ampiezza. Decimo posto un anno fa dopo il sedicesimo e il diciassettesimo delle due annate precedenti, quest’anno di certo la piazza si aspetta qualcosa di più. Perso Belotti, in avanti troviamo l’ex rossonero Pellegri, sostenuto da Miranchuk e Vlasic, a lungo cercato dal Milan. Occhio alle fasce (Lazaro a sinistra, Singo a destra). In porta Milinkovic-Savic ormai preferito in pianta stabile a Berisha. Indisponibili Aina e Sanabria. Probabile formazione (3421): Milinkovic-Savic; Buongiorno, Schuurs, Rodriguez; Singo, Ricci, Lukic, Lazaro; Miranchuk, Vlasic; Pellegri.

Nel Milan ancora Gabbia in mezzo alla difesa dopo la rete a Zagabria. In avanti dubbio Giroud-Origi, mentre sulla trequarti offensiva confermati Diaz e Messias. La chiave sarà l’uso degli esterni contro una difesa che di fatto potrà trasformarsi a 5. Kalulu-Messias e Theo-Leao, tocca a voi. Probabile formazione (4231): Tatarusanu; Kalulu, Gabbia, Tomori, Theo; Tonali, Bennacer; Messias, Diaz, Leao; Origi.

Resistere fino alla sosta Mondiale. Questo mini campionato serve a cosa? A qualificarsi in Champions e a rimanere lì in Serie A. Poi, da gennaio, in apnea per sei mesi con i nuovi ben rodati nei meccanismi di Pioli e una rosa davvero lunga e ben utilizzata dal Mister. Questa è la strategia di Pioli, e credo possa essere più che logica. Per funzionare serve però da qui a metà novembre avanzare a testa bassa. Torino, Salisburgo, Spezia, Cremonese, Fiorentina. Le ultime cinque fatiche. Da vincere una dietro l’altra. Forza Milan!

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.