Salernitana-Milan presentazione

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Un Milan non estremamente brillante, ma efficace. Con un Mike Maignan in versione assistman. I rossoneri, dopo diverse settimane, sono tornati in vetta alla Serie A complice il pareggio del San Paolo tra Napoli e Inter. Sono quindi saliti a cinque i punti recuperati dalla truppa di Pioli nei confronti di quella di Inzaghi in appena otto giorni, ma nulla può essere considerato neanche lontanamente deciso, anche perché non va dimenticato che i dirimpettai hanno ancora da recuperare la trasferta di Bologna, nonostante stiano cercando in tutti i modi di vincerla a tavolino. Insomma, da una situazione drammatica anche solo al 70’ del Derby, con un -7 virtuale con una partita in più, siamo arrivati a un +1, e senza pensare alla ladrata contro lo Spezia, sennò ci viene un’ulcera.

Milan in fiducia e tranquillo, quindi quale partita più pericolosa di quella contro l’ultima in classifica? Ecco, come dice il barbiere da cui mi sono fatto rifare pelo e contropelo ieri, naturalmente vecchio cuore rossonero, “il campionato si vince contro le squadrette”. Vero e non vero, di certo ci si aspetta che a Salerno il Diavolo porti a casa i tre punti. Per i campani parla la classifica: peggiore squadra, peggior attacco, peggior difesa. Quindi… pericolosissimi, i perfetti contendenti per riportarci sulla terra. Anche perché non va dimenticata la lezione di Benevento di tre stagioni fa. È proprio in questi momenti in cui si rischia di fare i danni peggiori. L’overconfidence non ha mai fatto vincere un trofeo o una partita, semmai il contrario. Rimaniamo umili, non abbiamo fatto niente, sono 90 minuti come tanti altri. Questo deve essere il ritornello che ci dobbiamo ripetere.

Esonerato Colantuono, sulla panchina dell’ex seconda squadra di Lotito siederà oggi Nicola. Impostazione tattica rivolta a un 433 che avrà come speranza di far male il trio offensivo formato dal gigante Djuric, il guizzante Bonazzoli e l’esperto Ribery. Qualche colpo, questi tre, lo hanno in canna, non possiamo negarlo. Attenzione al gioco fisico della punta e alle invenzioni del francese, così come all’opportunismo del prodotto del vivaio nerazzurro. In difesa ci troveremo davanti il buon Sepe e poco più avanti l’ex Roma Fazio, mentre il centrocampo è forse il reparto meno intraprendente dei granata. Probabile formazione (433): Sepe; Mazzocchi, Dragusin, Fazio, Ranieri; Coulibaly, Radovanovic, Ederson; Bonazzoli, Djuric, Ribery.

Nel Milan formazione tipo degli ultimi tempi, con un solo grande dubbio: più sostanza o più fantasia dietro Giroud? Insomma, Kessiè o Diaz? Questa la staffetta che alimenterà i pensieri di Pioli, per il resto abbastanza sereni. Nel caso in cui si dovesse scegliere l’ivoriano dietro le punte, ecco spuntare Bennacer in coppia con Tonali davanti alla difesa, altrimenti il 79 ringhierà in mediana e lo spagnolo assisterà l’eroe del Derby. Occhio ai diffidati in vista di Milan- Udinese di settimana prossima: Diaz, Theo e Bennacer. Probabile formazione (4231): Maignan; Calabria, Tomori, Romagnoli, Theo; Tonali, Bennacer; Saelemaekers, Diaz, Leao; Giroud.

Non perdiamoci in un bicchiere d’acqua, forza ragazzi!

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.