Roma-Milan presentazione

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Un Milan ancora vittorioso, seppur soffrendo qualcosina in più rispetto al solito nella seconda frazione di gioco contro il Torino. Il momento di difficoltà sta lentamente passando, ma non è del tutto alle nostre spalle. Si sono ridotti a due gli assenti pesanti nell’11 rossonero, vale a dire Maignan e Rebic. Recuperato Theo già nell’ultima uscita contro i granata, mentre Diaz sarà abile e arruolabile per l’incontro di stasera all’Olimpico. Va tuttavia sottolineato come Rade Krunic, promosso a trequartista vista la defezione dello spagnolo e l’evidente necessità di crescere ancora di Maldini, si sia fatto valere oltre le nostre aspettative in queste uscite. La sua grinta è stata sicuramente da apprezzare nonostante tutti i limiti tecnici, e l’assist per la rete di Giroud, volontario o meno, è stato decisivo al fine del raggiungimento dell’obiettivo.

Come detto, contro il Toro abbiamo rischiato più del solito, specie nella ripresa. Il Milan appare in uno stato di leggera flessione fisica, anche comprensibile visti gli impegni infrasettimanali (tra l’altro, vista la qualità del girone di Champions, estremamente provanti). I rossoneri riescono però quasi sempre a sfangarla, anche in modo più o meno rocambolesco come a Bologna. La squadra dà l’idea di riuscire sempre a trovare le risorse giuste per rimettere in carreggiata le partite, una qualità decisiva se si vuole puntare a crescere nel breve o medio periodo. In generale, è una capacità che il nostro Milan raramente è riuscito a mostrare negli ultimi anni. La consapevolezza nei nostri mezzi e nel nostro gioco è la nostra forza, e riusciamo a imporla anche su palcoscenici e in situazioni ben più complicate del Dall’Ara o di un Milan-Torino. In questo senso non inganni la casellina ferma a 0 punti in Champions: tre sconfitte sono tre sconfitte, ma serve tenere in considerazione dove, come e perché sono arrivate. E più di tutto, non hanno frustrato un gruppo che anzi, con qualche defezione in più qua e là non ha comunque perso il senso del proprio lavoro.

Fra poche ore avremo a che fare con la Roma di Jose Mourinho, una bruttissima bestia. Soprattutto, imprevedibile. L’11 titolare è di buonissimo valore, con elementi in grado di mettere in difficoltà la nostra difesa. Piuttosto, come fatto notare dallo stesso portoghese dopo la disfatta norvegese contro il Bodo, è la panchina a mostrare lacune, dando poche alternative a partita in corso. La squadra è tuttavia temibile, per quanto incostante. Sulla trequarti l’unico dubbio di Mourinho è sulla scelta tra chi occuperà l’out di sinistra, se El Shaarawy o Mkhitaryan. Per il resto, i dubbi sono pochi. Abraham ancora attaccante centrale nonostante i gol segnati siano finora pochi, Zaniolo a creare dalla sinistra con Pellegrini trequartista d’appoggio. A metà campo occhio a Cristante e Veretout, coppia di mediani estremamente completa e di alto livello. A protezione dei pali Rui Patricio e davanti a sé avrà Karsdorp, Mancini, Ibanez e Vina. Probabile formazione (4231): Rui Patricio; Karsdorp, Mancini, Ibanez, Vina; Cristante, Veretout; Zaniolo, Pellegrini, El Shaarawy; Abraham.

Nel Milan, come detto, emergenza quasi rientrata. Qualche dubbio sempre in mediana dove Tonali, Kessiè e Bennacer si giocano due maglie. Staffetta in avanti, con Ibra titolare oggi e Giroud in coppa. Tatarusanu ancora in porta a sostituire Spider Man Maignan. Probabile formazione (4231): Tatarusanu; Calabria, Kjaer, Tomori, Hernandez; Tonali, Bennacer; Saelemaekers, Diaz, Leao; Ibrahimovic.

Riuscire a vincere lì dove il Napoli ha perso i primi punti dell’anno sarebbe indicativo e avrebbe un peso specifico enorme, considerato soprattutto che davanti a noi abbiamo un altro ciclo impegnativo che vede, dopo il match all’Olimpico, quelli in casa contro Porto e Inter prima della sosta e, appena dopo, quelli in trasferta contro Fiorentina e Atletico. Quattro partite (cinque con quella di oggi) che rischiano di essere già decisive, di sicuro per il cammino europeo, ma anche per quello in Italia. Non fermiamoci proprio adesso! Forza Milan!

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.