Milan-Roma presentazione

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Comincia un nuovo campionato. Dopo i Mondiali conclusisi con il trionfo dell’Argentina di Messi e il conseguente stop ai campionati per oltre un mese, si torna finalmente al solito tran-tran fatto di campionati nazionali e coppe europee. Non è tuttavia come rifare play a un film messo in pausa: ripartire ora non è poi così diverso da quando si è ripartiti nel 2020 dopo il Covid, posto che quel periodo fu certamente molto più lungo. Il concetto è comunque molto simile: lo stato di forma delle squadre può cambiare, i giocatori perdersi o ritrovarsi, esattamente come anche l’affiatamento tra di loro. Insomma, non è banale ricominciare da capo con la stagione, è qualcosa che nasconde insidie e tranelli, tanto per noi quanto per le altre squadre.

Il Milan è per ora ripartito da dove aveva lasciato, cioè con una vittoria, sprecando tutto lo sprecabile e subendo il solito gollettino d’ordinanza. Si è visto però un Milan migliore, più bello rispetto a quello pre Mondiali, con un gioco fluido e capace di creare occasioni su occasioni. Da questo punto di vista quindi, meglio di quanto non facessimo vedere a fine “primo tempo” del campionato. Le vittorie soffertissime contro Spezia e Fiorentina, il pareggio di Cremona, la sconfitta a Torino: insomma, il Milan era balbettante, e neanche poco. Certo, l’1-2 di Salerno non può da solo fare primavera, ma è un segnale interessante e, speriamo, cui venga data continuità. Nella trasferta in terra campana hanno dimostrato di funzionare ancora, e alla grande, tanto Leao quanto la cerniera di centrocampo Bennacer-Tonali. Due di questi tre giocatori sono ancora in bilico con il rinnovo contrattuale: speriamo il discorso venga chiuso il prima possibile, così da avere i ragazzi concentrati sulla rincorsa Scudetto e, ovviamente, così da non perdere nessuno dei due.

Stasera arriva a San Siro la Roma di Mourinho, partita benissimo a inizio stagione, ma che ora fatica non poco a trovare un’accettabile continuità di risultati. L’ultimo match contro il Bologna si è concluso comunque con una vittoria dei ragazzi di Mourinho, firmata Lorenzo Pellegrini su rigore. I capitolini hanno senza dubbio un impianto di gioco molto consolidato e a suo modo rigido, dove tutti sanno ciò che devono fare e non c’è grande spazio all’interpretazione. Più libertà ce l’hanno solo, naturalmente, Dybala e Zaniolo, i calciatori a cui è delegata la responsabilità di inventare e creare pericoli. Questa impostazione di gioco si riflette perfettamente in quelli che sono gli score della squadra di Mourinho: 19 gol fatti (quanti il Monza) e 14 gol subiti (meno ne hanno subiti solo Juve, Napoli e Lazio). Questa impostazione è quindi da un lato la forza e dall’altro il limite della Roma, che al momento fatica a trovare la via del gol (niente paura, uno stasera il Milan lo concede, come al solito), ma comunque ne subisce anche pochi. A livello di singoli, Mourinho arriva a Milano senza il solo Karsdorp, che verrà sostituito da Celik. Dovrebbe anche tornare titolare Abraham dopo un turno in panchina. Probabile formazione (3421): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Celik, Cristante, Pellegrini, Zalewski; Dybala, Zaniolo; Abraham.

Nel Milan formazione titolare obbligata, dal momento che mancano la bellezza di nove calciatori: Maignan, Florenzi, Kjaer, Ballo-Touré, Krunic, Messias, Rebic, Ibrahimovic e Origi. Quindi stesso 11 di Salerno e straordinari richiesti ai ragazzi, uno tra tutti Giroud, che ricordiamo va per le 37 primavere. Probabile formazione (4231): Tatarusanu; Calabria, Kalulu, Tomori, Theo; Tonali, Bennacer; Saelemaekers, Diaz, Leao; Giroud.

Giocheremo poco dopo il termine del match del Napoli, il cui risultato ci metterà inevitabilmente pressione addosso. La stagione passa anche da questo, c’è poco da dire. Quindi prendiamoci i tre punti e basta.

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.