Milan-Inter presentazione

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È tempo di Derby. Milan-Inter, un po’ come lo scorso anno, è tornata a essere una partita decisiva per le posizioni di alta classifica, dopo diverse stagioni in cui era un match sentito dalle due tifoserie e poco più, con un peso specifico decisamente basso nell’ottica della lotta Scudetto o addirittura Champions. Nella scorsa annata i Derby giocati sono stati tre, con due risoltisi a favore dei nerazzurri e uno con la vittoria del Diavolo, espressione di un evidente divario tecnico a favore dei ragazzi all’epoca allenati da Conte. Oggi le distanze si sono in parte ricucite, anche alla luce delle partenze di Hakimi e Lukaku nell’Inter e nonostante il mancato rinnovo di Donnarumma tra le fila dei rossoneri, che sono riusciti tuttavia a dotarsi di qualche alternativa in più.

Le due squadre arrivano allo scontro diretto più o meno nelle stesse condizioni: se il Milan è avanti in Serie A di 7 punti, l’Inter è invece in una posizione molto migliore in Champions League, competizione in cui il Milan ha sofferto certo la sfortuna di pescare un girone di ferro, ma anche e soprattutto la mancanza di esperienza ad alti livelli dei propri interpreti. È piuttosto a livello di assenze che i nerazzurri paiono in condizioni migliori dei rossoneri; Pioli dovrà infatti ancora fare a meno per oltre un mese di Maignan e dello squalificato Theo Hernandez, espulso contro la Roma. Insomma, i ragazzi di Inzaghi sembrano ancora i favoriti per la vittoria, ma naturalmente nulla può essere dato per scontato.

Formazione tipo per il Biscione, che dovrà fare a meno del solo Eriksen, che difficilmente calcherà ancora i campi di Serie A. Difesa come nelle ultime due stagioni schierata a tre uomini, con Handanovic tra i pali e davanti a lui Skriniar, De Vrij e Bastoni. Finora sono state 12 le reti subite dai nostri avversari, due in più di quelle concesse dalla nostra retroguardia. A centrocampo i due ex Darmian (a destra) e Calhanoglu (in mezzo), con Barella, Brozovic e Perisic a completare il pacchetto. Di punta troviamo l’energia di Lautaro Martinez e l’esperienza di Edin Dzeko, terminali di una fase offensiva che ha prodotto 28 reti contro le 25 rossonere. Probabile formazione (352): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Darmian, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Dzeko, Martinez.

Nel Milan il dubbio principale ha a che vedere con quale elemento scegliere per sostituire Theo Hernandez sull’out difensivo di sinistra: si contendono una maglia Ballo-Touré (favorito) e Kalulu. Ballottaggio anche in avanti, con il solito dubbio Ibra-Giroud; il primo è partito titolare a Roma, il secondo contro il Porto. Vedremo su chi cadrà la scelta di Pioli, anche se molto probabilmente vedremo entrambi in campo, con una staffetta già verificatasi diverse volte in stagione. Possibile anche, se le cose si dovessero mettere male, provare la soluzione con entrambi in avanti, un po’ come contro l’Hellas. Out, oltre Maignan e Theo, anche Rebic e Castillejo: saranno quindi poche le alternative offensive da giocarsi a partita in corso. Per il resto, formazione tipo confermata, con Kessiè in luogo dì Bennacer al fianco di Tonali, così da garantire maggiore fisicità in mezzo. Probabile formazione (4231): Tatarusanu; Calabria, Kjaer, Tomori, Ballo-Touré; Kessie, Tonali; Saelemaekers, Diaz, Leão; Ibrahimovic.

Quella delle poche alternative da giocarsi a partita in corso non è una condizione da sottovalutare, dando al Milan poche possibilità di sbagliare. Lo spartito dovrà essere recitato alla perfezione, senza sbavature. Possiamo farcela, con decisione e lucidità, ma contemporaneamente sapendo che, comunque vada, nulla sarà pregiudicato definitivamente. Piuttosto puntiamo su Leao, in fase si crescita esponenziale e in uno stato si forma scintillante. Forza Milan!

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.