Milan-Crotone prepartita

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Per qualche elemento recuperato, altri tornano ai box. Sono i casi di Kjaer e Diaz, fermi per problemi fisici (fastidio muscolare alla coscia sinistra per il danese e ai flessori, sempre della coscia sinistra, per l’iberico) e di Gabbia, Bennacer e Calhanoglu, tutti arruolaboli dopo qualche settimana in infermeria. L’emergenza non si ferma definitivamente, ma assume valori molto meno critici rispetto a poche settimane fa. Pioli ha quindi a disposizione una rosa certamente più profonda, con un numero maggiore di scelte tattiche e tecniche, di modo da gestire le risorse in modo molto più armonico e con meno frenesie. La frenesia rimane invece se guardiamo i risultati, considerata l’ennesima vittoria dell’Inter, il cui ko contro la Samp è di fatto da considerarsi un fisiologico incidente di percorso. Vittoria esterna a Firenze con molte note positive per i nerazzurri, prima di tutto dal punto di vista psicologico, considerata la recente capitolazione in Coppa Italia contro la Juventus che ha evidentemente prodotto molte meno scorie di quanto atteso. Primo posto provvisorio per i cugini, che non mollano un colpo e a cui il Milan dovrà necessariamente rispondere nel match in casa contro il Crotone.

Non ci trovavamo in questa posizione da tanto tempo, quindi è comprensibile la mancanza d’abitudine nel fare le lepri del caso. Il Milan capolista è chiamato, giornata dopo giornata, a rispondere agli altrui affondi, mantenendo il più possibile alta la concentrazione. Il Crotone non è certo avversario proibitivo, ma ogni squadra che calchi l’erba di San Siro sogna di compiere l’impresa (anche solo uno striminzito pareggio) che vale più di tre punti in cascina. L’esperienza di alcuni elementi rossoneri sarà preziosa in casi come quello odierno, nella speranza che il focus rimanga il più possibile chiaro nella testa dei ragazzi. Come scritto nell’ultimo post, uno degli aspetti più confortanti dell’andamento dei rossoneri sta proprio nella capacità mostrata finora di non perdere punti contro avversari inferiori: oggi dovremo dimostrare ancora una volta la nostra buona attitudine.

Nei calabresi il nuovo arrivato Ounas (ex Cagliari e Napoli) dovrebbe partire dalla panchina, al pari di Simy. Il 352 dell’ex rossonero Stroppa, dal canto suo tutt’altro che un catenacciaro, dovrebbe vedere in attacco l’ex Hellas Di Carmine e Riviere, con un centrocampo formato da destra a sinistra da Rispoli, Benali, Zanellato, Vulic e Reca. In mezzo alla difesa l’esperienza dell’ex juventino Marrone, con Magallan e Djidji ai lati e in porta Cordaz.

Per Pioli in campo invece il miglior 11 possibile in questo frangente. Torna tra i titolari Saelemaekers sull’out di destra, dopo infortuni e squalifiche, mentre in mezzo alla difesa, in coppia con Romagnoli, agirà ancora il neo acquisto Tomori, che finora ha dato buone prove delle sue capacità. Sugli esterni confermati Calabria e Theo, con in porta ovviamente Gigio Donnarumma. A centrocampo i rientri di Bennacer in coppia con Kessiè davanti alla difesa e di Calhanoglu alle spalle di Ibra, con Rebic sull’out di sinistra, dovrebbero dare più smalto alla manovra, a tratti incerta nelle ultimissime uscite. Insomma, non sarà la formazione tipo, ma poco ci manca. Le scuse stanno a zero. Tante alternative anche dalla panchina, con i vari Tonali, Castillejo, Leao, Hauge e Mandzukic pronti a subentrare.

Il Milan è chiamato a fare il Milan. C’è poco da fare. Rispondere all’Inter è l’unica alternativa, e perdere punti in questa giornata sarebbe quanto mai criminale. I ragazzi ci hanno finora abituato fin troppo bene, quindi aspettarci il miglior risultato possibile è più che lecito. Forza Milan!

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.