Lazio-Milan presentazione

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Partiamo dal disclaimer: questo pezzo è scritto sabato mattina, prima quindi di Inter-Roma.

Cinque partite al termine della stagione. Le cinque che decideranno il destino dello Scudetto. Partiamo sfavoriti, e lo sappiamo. I pareggini contro Bologna e Torino ci hanno segato le gambe e fatto perdere tutto quel vantaggio che avevamo nei confronti dell’Inter, ridotto ora a due sole lunghezze. I cugini hanno tuttavia un match in meno, quello di Bologna da recuperare, oltre che un calendario decisamente più semplice. C’è poi il fattore psicologico, con i cugini galvanizzati dalla rimonta che si sta compiendo e dalla vittoria di martedì sera nel Derby di Coppa Italia. Unico punticino a favore del Milan? Gli scontri diretti in Campionato, che sorridono ai colori rossoneri. Non partiamo già battuti, ma diciamo che se dovessimo in qualche modo prevalere sui dirimpettai sarebbe una sorpresa, su questo possiamo essere d’accordo.

Tornando sul match di Coppa Italia, il Milan ha confermato di essere una squadra, rispetto all’Inter, più votata al gioco e all’imposizione del proprio stile. Più possesso palla e più conclusioni verso la porta. I nerazzurri sono però estremamente più efficaci, con un attacco in grado di sfruttare meglio le occasioni e una lucidità in questo momento neanche lontanamente paragonabile alla nostra. Il carattere mostrato dai rossoneri è stato forse il tasto più dolente: in un match simile sarebbe stato lecito aspettarsi più grinta, anche nel reagire al 2-0 facendo sentire maggiormente la presenza fisica agli avversari. Se quindi il match infrasettimanale può essere considerato come una previsione di come si svolgeranno le prossime partite, allora questa non può che essere ahinoi negativa.

Il doppio scontro Milano-Roma sarà quello che molto probabilmente deciderà le sorti dell’annata. L’Inter contro la Roma per sorpassare momentaneamente il Milan, che impegnato a Roma contro la Lazio dovrà superare lo scoglio più duro di questo ultimo mese. Un passo falso di una o dell’altra squadra sarà mortifero. Concentrandoci su di noi, avremo di fronte i capitolini in corsa per un posto in Europa League. La stagione dei biancocelesti di Sarri è stata ben al di sotto di quelle che sarebbero potute essere le aspettative della vigilia. Ciò che ha castrato le ambizioni dei romani è stata la fase difensiva, con i suoi 48 gol subiti (solo 6 in meno del Genoa ultimo). In avanti invece tutto continua a ruotare attorno a Ciro Immobile, che ha contribuito a portare a 65 reti (secondo miglior attacco dopo quello dell’Inter) lo score offensivo. La Lazio gioca, ma soprattutto lascia giocare, fatto che ci può dare una grossa mano nello sviluppo del match, a patto che la retroguardia tenga. In dubbio Pedro nei capitolini, per il resto formazione quasi tipo con tanta qualità dalla cintola in su. Occhio a Lazzari, inspiegabilmente messo ai margini della rosa da Sarri, ma in grado di dare enorme fastidio al Theo apparso opaco nel Derby. Probabile formazione (433): Strakosha; Lazzari, Luiz Felipe, Acerbi, Hysaj; Milinkovic-Savic, Lucas Leiva, Luis Alberto; Felipe Anderson, Immobile, Zaccagni.

Ancora in dubbio Ibra, ancora i soliti ballottaggi sulla linea dei trequartisti. Diaz e Saelemaekers dovrebbero riaccomodarsi in panchina lasciando spazio a Messias e Kessié. Per il resto il solito Milan delle ultime uscite. Leao può essere il nostro grimaldello sulla sinistra, dove Lazzari certo può dare molto fastidio nelle ripartenze, ma soffrire in fase difensiva. Il portoghese, in accoppiata con Theo, se la dovrà vedere anche con Milinkovic-Savic, in un duello che può portare il serbo a curare un po’ più del solito la fase difensiva, non esattamente il suo pane quotidiano. Probabile formazione (4231): Maignan; Calabria, Kalulu, Tomori, Theo; Tonali, Bennacer; Messias, Kessié, Leao; Giroud.

Se Olivier è l’uomo delle partite importanti, che lo faccia vedere. Se può essere il nostro “uomo del destino”, che lo dimostri. Perché se è vero che siamo pronti a passare nuovamente di mano e che i prossimi proprietari del Milan sono disponibili a investire sul mercato, allora il primo reparto dove farlo è proprio quello avanzato. Prima della prossima stagione ci sono però cinque scontri davanti a noi, e nulla è ancora scritto definitivamente. Vediamo e speriamo. Forza Milan!

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.